Capitolo 31: Cloister

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Successivamente quel viaggio, la Raimon si ritrovò accanto ad un piccolo bar a fare una piccola sosta.
<La Epsilon ci ha lanciato una sfida?! È sicura?> chiese Mark stupito
<La notizia mi è giunta dalla Cloister Divinity School> rispose Lina, Nathan esclamò
<Cloister Divinity School ha detto? Ma che scuola è? Non l'ho mai sentito!>
Nelly proseguì
<Neanche io, di certo non era tra le squadre che hanno partecipato al Football Frontier.>
La mister spiegò che la Cloister era una squadra costituita da ragazzi che si impegnano tantissimo e costantemente, infatti per le loro capacità, se avessero partecipato al F.F avrebbero già portato a casa la coppa.
Tutti si sbalordirono.
Lina consigliò di recarsi immediatamente alla Cloister.
La mattina dopo, la squadra si diresse in quella scuola: al primo impatto sembrava tutto normale, ma quando si diressero nel retro dell'istituto, furono sorpresi da una scivolata improvvisa, facendo cadere tutti quanti, tranne Jude e Silvia.
<Chi è quel pazzo che ha tentato qualcosa del genere?!> urlò Angel, alzatasi e pulendo la tuta.
Dopo l'incidente, Victoria fu succube di un altro imbroglio, in seguito aver scoperto che un ragazzino aveva fatto questo scherzo, lo inseguì finendo nella sua trappola.
<Se lo becco...> sussurrò la rosa mentre si rialzava dal buco, un signore della scuola le chiese se stesse bene e lei rispose che stava apposto, lui si scusò per il fatto che quel ragazzino fosse una peste, dicendo che Scott, ovvero il bambino, vedeva nemici intorno e quindi faceva questi scherzi per allontanarli.
<Potrebbe essere anche un'esagerazione illimitata> si intromise Rio, la sorella la rimproverò
<O magari no, può darsi che abbia qualche problema nel farsi qualche amico...>
Nel frattempo Willy si stava facendo fare da Jack dei massaggi alla schiena,
<Insomma, la vuoi finire di tenere quel tuo didietro seduto lì e di dire "Non battere la fiacca"?!> gridò Rio e Willy si sistemò impaurito.
Ad ogni modo, la mister annunciò che era la squadra che aveva risposto alla dichiarazione di guerra della Epsilon, il signore li fece strada verso gli altri componenti della squadra.
Quando Mark propose di fare una partita contro di loro, la Cloister non accettò perché si allenava solo per migliorare le loro capacità mentali e fisiche, il che Kevin si alzò ed annunciò
<Sentite, che razza di sciocchezze state dicendo? Se pensate che quelli si ritirino così, siete proprio degli illusi.>
Il capitano della Cloister rispose
<Parli così perchè nel tuo cuore vagano cattivi pensieri.>
Kevin si bloccò
<Come? Cattivi pensieri?> Il ragazzo spiegò tutta la sua opinione, tuttavia Kevin non capiva il filo.
I giocatori della Cloister si alzò e ringraziarono la loro ospitalità.
Mark li chiamò di fermarsi, ma chiusero la porta e non ascoltarono.
Verso il tramonto, Silvia disinfettava il piede di Willy, mentre Jack era ancora mortificato dall'incidente, fuori c'erano Nelly, Celia e Veteran che cucinavano e poi alcuni della squadra che discutevano di oggi.
<Beh una cosa è certa Nathan: non possiamo contare sull'aiuto della Cloister.>
Victoria sbottò
<Non so voi, ma io non riesco a capirli quei ragazzi!>
Mark invece prese coraggio e disse
<Continuare a discutere non ci porterà a niente, noi la pensiamo diversamente, no? Quindi faremo ciò che possiamo!> e spiegò ciò che voleva fare.
Le gemelle annuirono
<Siamo totalmente d'accordo.>
D'improvviso si sentì la voce di Shawn: stava parlando con due ragazzine di quella scuola, dicendo che al fiume si sarebbero allenati indisturbati.
Per tutta la notte, Celia pensava solo a Scott, provava pena per lui.
Al mattino, Veteran e Scott si sfidarono a rubare il pallone, ma il ragazzino non ci riusciva in nessun modo.
<Ha intenzione di riposarsi ancora un altro po'?> insistette il bambino, e l'anziano si alzò e riprovarono.
Una nube nera-violastra invase l'atmosfera, era la Epsilon, tutti se ne accorsero e decisero di batterli dopo che la Cloister rinunciò alla proposta.
Tuttavia, accettarono lo stesso. Persero però 15 reti a 0, portando alla sconfitta la squadra di Scott.
Tutta la Raimon rimase stupefatta, il capitano della squadra aliena stava per lanciare il pallone quando Mark disse che la partita non era ancora terminata e quindi, di giocarla.
Celia disse
<Fate giocare Scott!> e tutti si stupirono, Mark commentò
<Va bene, diamogli un'opportunità!> e la mister accettò.
Inizialmente Scott era titubante, ma grazie alla fiducia di Celia lo convinse.
La partita si svolse in soli tre minuti, Shawn usò la sua "Tormenta Glaciale" ma fu fermata da Dvalin, il capitano della Epsilon, lanciò la palla, ma gli altri giocatori continuavano ad andare velocemente. Molto instabile per la Raimon.
Il team alieno segnò il primo goal, salendo in vantaggio.
<Siamo spacciati di brutto.> mormorò tra sè Rio, stringendo i pugni e i denti dal rancore.
<I tre minuti stanno per scadere, faremo soltanto un ultimo tiro e concluderemo quest'incontro.> Annunciò Dvalin, riprese
<Ascoltate bene umani, tra dieci giorni ritorneremo per disputere un'altra partita di calcio contro di voi: in pratica avrete soltanto altri dieci giorni per prepararvi e andare incontro al vostro destino.>
Il portiere tirò il pallone, Scott inciampando lo bloccò, creando una nuova tecnica difensiva.
La Epsilon sparì.
Celia divenne contenta nel vedere le capacità di Scott, specialmente la tecnica di prima; Mark e la squadra lo complimentarono, ma appena la Cloister stava arrivando da lui, subirono uno scherzo suo.
<Ci mancava solo questo...> rise imbarazzata Angel, corse dai vecchi compagni di Scott e li aiutò ad uscire: la ringraziarono e lei ricambiò.
Arrivò l'allenatore di quella squadra, ci fu una discussione se ammettere Scott nella Raimon.
<Non sono riuscito a combinare niente...sono stato assolutamente inutile! Questo non va bene, io devo essere perfetto...!> gridò Shawn. Le sue parole risuonarono le orecchie di Nathan:
<È molto chiaro, per batterci contro questi alieni ci serve ancora più forza.>
Intanto, dopo il tramonto, Celia e Scott si ritrovarono dentro un tempio, dove parlavano del loro passato traumatico. Quando la bluetta stava per andarsene, il ragazzino affermò
<Sono stato felice di giocare con voi,> tese la mano a lei.

Cra!

Celia aprì la mano, ci ritrovò una ranocchietta che saltò sulla sua testa, facendola urlare e scappare in fretta e furia da lì.
Di notte, Mark stava ancora sul campetto della Cloister, quando incontrò un certo ragazzo dai capelli rosso fuoco, occhi verdi e che li aveva visti giocare contro quella scuola.
<Mi presento, sono Xavier Foster.> si presentò il rosso,
<Piacere, mi chiamo Mark Evans! E sono il capitano della Raimon.>
I due ebbero una lunga conversazione tutta la notte.
Nello stesso momento che Mark gli chiese di giocare, Xavier se ne andò.
<Hey Mark!> chiamò Silvia
<Che strano, quel tipo è scomparso...> sussurrò Mark
<Scusa, ma di chi stai parlando? Qui non c'era nessuno.>
<Oh?>
<Di' un po': non è che per caso avrai visto un fantasma?>
Mark si spaventò
<U-un fantasma?!>
La mattina dopo, la Raimon partì.
Mentre stavano parlando, Jack intervenne
<Scusate se vi interrompo ragazzi, vi sembra opportuno farvi notare una cosa.> Tutti si girarono e videro esattamente Scott, accanto alle borse dei giocatori.

Angolo dell'autrice💗
OI OI OI
(no ok come mi è uscito ma vabbe-)
rieccoci qui guys, sono viva :)✨️
parte gli scherzi, volevo dirvi che l'8 di questo mese partirò, ma cercherò di pubblicare...
ci vediamo al prossimo capitolo!♡

𝐃𝐮𝐞 𝐠𝐞𝐦𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐝 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐥𝐥𝐨𝐧𝐞 || 𝐈𝐍𝐀𝐙𝐔𝐌𝐀 𝐄𝐋𝐄𝐕𝐄𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora