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18 anni prima

Era un banalissimo giorno di autunno. Niente di speciale. Niente. Neanche qualcosa di fuori dagli schemi. Di non programmato. Se non fosse stata per una piccola sottigliezza. Probabilmente non avrebbe cambiato la giornata a nessuno eppure... quel bambino dai corti capelli bruni e il faccino angelico correva per il parco della città come un forsennato, mentre inseguiva le foglie sospinte dal vento di quel sabato nuvoloso, ignaro di tutto, ma soprattutto di tutti, quelli che gli passavano accanto.

Aveva compiuto quattro anni da appena una settimana, era piuttosto basso e con un visino minuscolo e sorridente, i suoi amichetti dell' asilo e i familiari lo chiamavano Ddochi, Chimmy, Chim o Mochi per quanto fosse carino e simile a un cucciolo ma per il resto del vicinato lui era semplicemente 'il piccolo Jimin', l'angioletto che aveva rubato sin da subito i cuori di tutti i vicini.

Jimin quel giorno aveva trovato un passatempo un po' diverso dal solito, disegnare sul pavimento del parchetto con i suoi gessetti.

Il bambino fece appena in tempo a estrarne uno dalla scatola che una piccola palla di cannone che correva a tutta velocità lo stese al suolo. Il corpo sconosciuto cadde a pochi centimetri davanti a lui.

Il bambino che l'aveva fatto cadere alzò la testa disorientato dopo qualche secondo e lo guardò inclinando appena la testolina per guardarlo meglio. "ti ho fatto male?" Mormorò il nuovo arrivato rimettendosi in piedi e tendendo una mano a Jimin.

"ciao, io sono Taehyung, ma tutti mi chiamano Tae o TaeTae, tu chi sei?"

Jimin lo guardò in faccia. Taehyung. Jimin non l'aveva mai visto prima, né all' asilo, né in città, ne era certo, perché quel bambino dai capelli neri scompigliati e gli occhi allegri e castani se solo lo avesse visto lo avrebbe ricordato.

"i-io mi chiamo Jimin." Bisbigliò il castano afferrando la mano titubante.

"ti ho fatto male? Scusa, ma io e la mia sorellina Jisoo stavamo giocando ai jet." Spiegò Taehyung a raffica spolverando con le mani i pantaloncini imbrattati di polvere e gesso colorato.

"n-non ti preoccupare, sto bene." Mormorò Jimin in risposta massaggiando il ginocchio destro che era vistosamente ferito. "la mia mamma ti conosce, sai? Dice sempre che dovremmo fare amicizia noi due e..." Il bambino fu fermato dall' arrivo di una bimba urlante.

"Taehyung!"

Jisoo aveva solo un anno più del piccolo ma si comportava sempre come la mamma della situazione, lo rimproverava, lo metteva in punizione se faceva qualcosa di sbagliato e lo confortava quando stava male. Taehyung non lo avrebbe mai confessato a nessuno, ma in fondo era felice di avere una sorella così.

Jimin osservò la bambina e poi guardò Taehyung. Era lei sua sorella?

"Taehyung! Cosa hai fatto a questo bambino?" Sbraitò la nuova arrivata prendendo in braccio Jimin e mollando un leggero schiaffo indolore sui capelli del fratello.

"Tae, gli hai sbucciato entrambe le ginocchia! Io cosa ci devo fare con te..." Borbottò la bimba sfiorando leggermente le piccole ferite del bambino che aveva in braccio.

"s-scusa, Noona, non l'ho fatto apposta." Si giustificò Taehyung facendosi piccolo piccolo.

"eh, lo spero bene... Tae chiedigli scusa." Comandò la bambina, autoritaria muovendo un indice contro il fratello.

"S-scusa Jimin-ssi."

"bravo Tae, ora abbraccialo."

"cosa?"

"ho detto abbraccialo!"

Il minore avvolse i sottili braccini attorno alla vita del bambino.

"Comunque, tesoro, io sono Jisoo, la sorella maggiore di Taehyung, scusalo se e un po'... Esplosivo, ma è fatto così, se ti fa qualcosa di male chiamami subito." Disse Jisoo rivolta a Jimin sorridendogli dolcemente.

"o-ok." Sussurrò imbarazzato il bambino ricambiando leggermente alla maggiore.

"awwwww...quanto sei carino! Taehyung, se osi anche solo fargli un altra sbucciatura o peggio lo fai soffrire ti spacco il collo, intesi." Minacciò la bambina.

"mi fai paura Noona." Sussurrò inquietato Taehyung stringendosi nelle spalle. "e fai bene." Rispose la sorella stampando un bacio sulla testolina castana di Jimin.

Lui sorrise radiosamente ai due bambini, sciolse appena la presa della maggiore e si incamminò verso casa sua.

Chi avrebbe detto che un amicizia fortissima sarebbe cominciata così, proprio dal nulla...


Ciao! Partiamo dal presupposto che è la mia prima Vmin, quindi abbiate pietà... Forse da questo capitolo non avrete capito niente e, sappiatelo, è giusto così...capirete andando avanti.  Spero che la storia vi piaccia e, mi raccomando, se avete qualche appunto non siate timidi.

Serendipity_Lily

La vita senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora