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"Yeonjuuuuun!"un urlo selvaggio che poteva appartenere solo alla genia che perse la voce urlando "WAAH ISSJI DAA." Spezzò la quiete del Blue Hour.

"Si, sorellina?" La biondina era accanto a lui, con le braccia incrociate. "Sai cosa sto per dire, vero?" Yeonjun era confuso. "Bè, no, in realtà no..." Ed era vero, nessuno mai poteva avere la certezza di ciò che frullava in testa a quella ragazza. "Vai SUBITO a parlare con Tae. SUBITO." la minore iniziò a colpire il povero fratello sul braccio ripetutamente, segno che qualcosa la turbava veramente e anche tanto.

"Sentiamo, perché?" Yeonjun alzò gli occhi al cielo. Ci aveva fatto l'abitudine con le strambe richieste di Yeji. "GUARDA-TU-STESSO!" borbottò lei picchiando un braccio aggressivamente sulla spalla del fratello. Ok, era proprio incacchiata nera.

Senza aspettare una risposta lo tirò verso la finestrella che dava sulla sala. "Non li vedi?"

Yeonjun aguzzò lo sguardo verso i due. Si...ignoravano. Facevano avanti e indietro per i tavoli e se si guardavano anche solo per sbaglio si guardavano con odio.

"Yeji, non ci possiamo fare nulla, vedrai che le cose si metteranno a posto da sole..." Yeji lo fulminò con lo sguardo. "Spero VIVAMENTE che tu stia scherzando. Non li vedi? Prima li ho beccati a urlarsi addosso. Non si può continuare così." La minore aveva una scintilla accesa negli occhi, segno che se lui non avrebbe acconsentito avrebbe fatto tutto da sola.

Yeonjun sospirò.

"Per ora il problema è la mancanza di dipendenti, Yeji, ma penseremo anche a loro, te lo prometto."


"EEHY!" un urletto distrasse Jimin. Proveniva da un tavolo al fondo della sala. Lì era seduta la ragazza del giorno prima, quella con i capelli arancioni. "Ciao." Rispose, un po' timido, non era abituato a quelle attenzioni.

Da lontano potè notare 2 paia di occhi che lo guardavano male. Sebbene per motivi diversi. Un paio apparteneva a Yeji, mentre l'altro...a Taehyung.

"Cosa vuoi ordinare?" chiese alla ragazza riscuotendosi dai pensieri. "Rosè. Chiamami Rosè. Comunque vorrei un caffè macchiato." La ragazza sorrise e Jimin ricambiò. Scribacchiò la comanda sul foglietto e si allontanò.

Prima che potesse però appendere il foglietto sulla bacheca un' altra mano fu più veloce.

"Rosè, eh?" Jimin si girò. Kim Taehyung. In tutta la sua bellezza e un ghigno sulle labbra. "Oh, sì, si chiama così, problemi?"

Doveva solo ignorarlo. E quei fastidiosi sentimenti si sarebbero spenti. Erano solo 6 mesi. Però, quel povero ragazzo non sapeva che interrare i sentimenti non faceva che danni. Non li faceva sparire, bensì ingrandire ancora di più. E germogliare nel suo cuore, senza però la possibilità di venire colti e gettati a parte.

"è carina, bravo, te la sei trovata bella, ah, però, avvertila prima di sparire nel nulla, magari non il giorno prima." Il minore sghignazzò e si allontanò verso le scalette.

"TU NON SAI NULLA, NON PUOI DARMI COLPA DI UNA COSA IN CUI IO NON CENTRO, I-IO AVREI VOLUTO RESTARE!" l'aveva urlato così forte che i tavoli più vicini alla finestrella si allarmarono.

"Ma non lo hai fatto, non hai neanche tentato."

Yeji da lontano posò lo straccio con il quale stava lucidando il bancone. Si mise tra i due e tirò una botta sulla testa di entrambi. "RIUNIONE!" urlò imbestialita. Taehyung e Jimin la guardavano. Lei li fissava con uno sguardo della serie 'siete in un mare di guai se non la smettete'.

In breve tutto il personale fu radunato attorno a loro 3.

"Dovete piantarla! Ora a chiunque sti due e i loro litigi danno fastidio alzi la mano!" esplose la piccola urlando come se non ci fosse stato un domani.

Yeonjun, Soobin, Lia, Ryujin, Namjoon, Hoseok e Beomgyu, seguiti da tutti gli altri, alzarono timidamente le mani.

"Vedete? Ragazzi, o la smettete o vi dovrò licenziare, io non vorrei, ma a mali estremi estremi rimedi!" i due guardarono a terra.

"Ok, ora tutti a lavoro!" esclamò Yeonjun per distruggere la placca di silenzio formatasi attorno al gruppo.

Jimin prese il caffè pronto dalle mani di qualcuno che glielo porgeva e si diresse da quella 'Rosè'.

"Ecco a te." Mormorò posando il bicchiere davanti alla ragazza senza guardarla negli occhi.

"Ehy, è successo qualcosa?" chiese lei mettendogli una mano sulla spalla. Jimin sorrise per qualche secondo. "No, ho solo litigato con la boss e con...uno."

Jimin avrebbe volentieri pagato per dire di nuovo 'migliore amico', ma era cambiato tutto, era consapevole che lui lo odiava, e la cosa che faceva più male era sapere che aveva ragione.

Rosè lo abbracciò e lo guardò dolcemente. "Tranquillo, vedrai che andrà tutto bene. Piuttosto, se proprio una volta non sai con chi parlare, chiamami, io sono sempre disponibile, ok?" La ragazza gli sorrise di nuovo e Jimin annuì. "Ma certo." Lei prese una penna dalla borsetta e si mise a scrivere sulla tovaglietta di carta.

"Buona giornata." Mormorò lasciandogli un bacio sulla guancia e lasciando il ragazzo interdetto.

Rosie +xxxxxxx, da chiamare quando hai bisogno di compagnia. XOXO.

Jimin sorrise, a lui le ragazze non piacevano, ma gli sembrava giusta l'idea di farsi anche qualche amica femmina, e Rosè sembrava proprio gentile e disponibile. Il suo cuore si riempì di speranza, speranza di non dovere rimanere sempre da solo. Mentre un' altro, dall' altra parte della stanza, si spezzò all' istante. 


Ciaoo! Giuro, non sono morta, solo non avevo molta ispirazione...

Niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto.



P.S: Seguite la mia Bff su quotev, si chiama Lily Min, fatelo che sennò mi spara.


Serendipity_Lily

La vita senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora