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Jimin aprì gli occhi di scatto. La sveglia si era impossessata della sua testa con il suo stridio fastidioso. Le 5:30. Di già?

Si passò una mano tra i capelli e si guardò intorno. Tutta la stanza era ancora sprofondata nell' oscurità. Era impensabile, era a Busan da 2 giorni e già lo aspettava un turno dalle 6:00 alle 10 di sera. Non era venuto per quello. E soprattutto non per vedere Taehyung. Aveva paura, non si curava neanche più di nasconderla come prima era solito a fare, era terrorizzato.

Il corso all' università sarebbe stato di sabato e domenica per 6 mesi, il resto della settimana avrebbe dovuto stare a pochi passi dalla persona che si era impossessata dei suoi incubi per 7 anni, della persona che non aveva voluto ascoltarlo, dalla prima persona per la quale avesse sentito qualcosa che andava oltre la semplice amicizia.

Si diresse verso l'armadio, si infilò una felpa, prese lo zaino contenente tutto il necessario e uscì dalla casa.

Sarebbe andato al Blue Hour a piedi.

La strada era buia, non c'era nessuno sui marciapiedi, i lampioni illuminavano una città addormentata, deserta. Jimin continuò a camminare fino alla porta di servizio del bar. Non era solo. Sul gradino erano seduti 2 ragazzi che parevano molto più grandi di lui.

"Ciao Jihoon-ssi!" esclamò quello dai capelli rossi stringendogli la mano. Jimin per 3 secondi rimase spiazzato, non si sarebbe mai abituato a quel nome. "Ciao." Rispose guardando a terra. "Io sono Hoseok e lui è Namjoon." Si presentò il rosso indicando sé e il ragazzo seduto accanto a lui.

"Ciao." Ripetè Jimin sorridendo debolmente.

"Io ti ho già visto da qualche parte..." commentò Namjoon pensieroso squadrando il minore. Il cervello di Jimin andò in trance...ci mancava solo che lo conoscessero anche solo di vista. Quanto sarebbe stato facile sgamarlo? Troppo...

Il biondino strabuzzò gli occhi.

"I-io non lo so, vengo da Seoul..." cosa tecnicamente vera.

Namjoon lo fissò per qualche secondo, come a stabilire se stesse mentendo o meno.

"C'era un ragazzo nella nostra scuola che era molto simile a te, probabilmente si è sbagliato." Intervenne Hoseok con calma rovistando nel suo zaino.

"Conosci Taehyung?" chiese poi guardando il biondo negli occhi. Jimin impallidì. Una scusa, velocemente!

"N-no, chi è Taehyung?" borbottò a bassa voce guardando a terra. Ok, non era esattamente convincente...

Hoseok sorrise. "è quel ragazzo alto e moro, che non parla mai, piuttosto depresso... yaah, secondo me lo hai visto ieri!" Jimin fu tentato di chiedere che cosa centrasse Taehyung. Era così evidente?

"N-no." Mentì affrettandosi verso la porta. Doveva scappare il prima possibile o l'avrebbero scoperto, bastava un passo falso, uno solo per rovinarsi la vita di nuovo.

"Sai, è quel ragazzo che è stato mollato dal suo migliore amico dopo che gli è morta la sorella..." Jimin aveva sentito abbastanza e si fiondò nello spogliatoio. Si sedette sulla panchina e prese la sua testa tra le mani. Davvero aveva fatto così male al suo Tae? Eppure non voleva...

Aprì la porta del bagno per cambiarsi e si trovò davanti all' unica persona che non avrebbe voluto vedere. Un ragazzo girato di spalle che guardava nello specchio con delle cuffiette nelle orecchie.

Non appena si accorse del biondino terrorizzato dietro di lui che lo fissava come ibernato il ragazzo si girò furioso.

"Che ci fai qui?" chiese il castano fissando il più basso che era fermo immobile, con gli occhi spalancati.

"I-i-io..."

Jimin era completamente immobilizzato, il terrore gli aveva bloccato le gambe e il suo cervello era andato in palla.

"LA SMETTI DI FISSARMI!" urlò Taehyung uscendo dalla stanza e lasciando il maggiore ancora più spaventato di prima. Per un secondo aveva pensato che l'avesse riconosciuto.

Jimin si cambiò in fretta con le mani tremanti e quando uscì dallo stanzino notò un post-it scritto a mano incollato sull' armadietto numero 4.

'Tae, ricorda, non sbraitare addosso a nessuno, ok? Né tantomeno a Jihoon, che è il suo primo giorno di lavoro...e poi, mi raccomando, non pensare troppo a Lui. Buona Giornata Tae

-Yeji'

Jimin proprio non capiva...lui? Lui nel senso Lui, Lui Jimin? Il biondino guardò il calendario sulla parete e sorrise amareggiato. 26 dicembre. Il giorno in cui diventarono migliori amici. Proprio lui, si...allora Taehyung lo pensava ancora...

Il ragazzo non sapeva se esserne felice o meno. Voleva tornare da Taehyung ma al contempo ne aveva paura. Nel suo cervello non si capiva più nulla, tutto era diviso in pezzettini che combattevano l'uno contro l'altro.


Ciao! Sono tornata in vitaah! Scusate per l'assenza ma non riuscivo più a continuare il capitolo. Vi sta piacendo la storia? Se sì fatemelo capire con un commentino, ok?

Bacionii

Serendipity_Lily

La vita senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora