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Non ci poteva credere. Aveva davvero detto quelle cose alla persona che amava di più nel mondo? E aveva il coraggio ancora di definirlo così? Il biondino rialzò lo sguardo da terra, freddo. La cosa che feriva di più il suo cuore. "Allora anche tu sai chi sono." Mormorò il ragazzo superando Taehyung e dirigendosi verso la strada.

"Mai scordato..." bisbigliò Taehyung osservando il maggiore allontanarsi. Perché seguirlo e farsi odiare? L'avrebbe detestato comunque. Adesso anche di più. A quei pensieri ogni senso di colpa si attorcigliò nel suo stomaco.

Lo amava ancora, dopo tutto quel tempo.

Si asciugò le lacrime secche dagli occhi. Si girò appena in tempo per vedere una figuretta circondata da un maglione blu venirgli in contro e tempestarlo letteralmente di pugni. "TU-PICCOLO-INGRATO-MI-HAI-FATTA-SPAVENTARE!" urlava accentuando ogni pugno con una parola.

"Aish, Yeji, Fai male!" urlò Taehyung staccandosi. La biondina si sistemò i capelli e lo guardò con le sopracciglia aggrottate.

"Come ti è venuto in mente di scappare così? Hai idea di quanto fossimo preoccupati? Io e Jihoon abbiamo corso per mezza città per trovar..." "Jimin." La interruppe il maggiore infilandosi la felpa e tirando su il cappuccio.

"Si chiama Jihoon!" esclamò Yeji subito, spaventata, Taehyung aveva capito tutto. "Yeji, era il mio migliore amico, so riconoscerlo." Disse il maggiore allontanandosi. "Volevi dire il ragazzo che amavi! Eravate tutto ma, apri le orecchie, non solo migliori amici." Gli urlò dietro Yeji.

Il più alto si alzò e si girò.

"Ma c'è comunque quell' 'era'." Ribattè continuando a darle le spalle.

"Non davanti ai miei occhi." Borbottò Yeji prendendo con tutta la sua forza il ragazzo per il cappuccio Taehyung.

Il più grande venendo strattonato iniziò a barcollare verso la più piccola. La biondina poggiò le mani sulle spalle del maggiore e fece scontrare le loro fronti e incatenare i loro sguardi. Quello leggermente spaventato di lui e quello risoluto di lei.

"Apri le orecchie, Tae, quello che ti dirò non ti piacerà per niente ma tu ascolta: anche lui ha sofferto, non ha deciso lui di andarsene era semplicemente un figlio troppo bravo con i suoi genitori, anche lui è rimasto solo ma io so una cosa che tu non conosci: ha provato a tornare molte volte. E poi guarda che non sono mica stupida, so di tutte quelle lettere che ti ha scritto e che tu non ti sei mai osato di leggere. Anche lui ha le sue colpe ma tu non hai diritto di trattarlo come prima, vi ho visti."

Taehyung era semplicemente immobilizzato. Quella nanetta aveva ragione. Tutti i risentimenti che aveva dentro gli erano appena piovuti addosso.

"D-devo andare." Riuscì solo a borbottare. Poi, senza aspettare risposta scappò via, lasciando la più piccola a guardarlo.

La mente della ragazza si chiedeva se l'avesse ascoltata, se quella ramanzina avrebbe cambiato qualcosa. Lo sperava. Ma non solo per il povero Jimin, anche per lo stesso Taehyung. Si stava distruggendo da solo e se ne sarebbe accorto troppo tardi per riparare.

Yeji appena era stata informata della situazione si era sentita qualcosa dentro. Si sentiva in dovere di aiutarli. Non aveva capito perché, sapeva solo che non poteva rimanere a guardare quei due farsi male a vicenda. Non l'aveva detto neanche a Yeonjun, Soobin o la sua migliore amica Ryujin. Meno persone c'erano nel piano e meglio sarebbe stato, i due non si sarebbero insospettati di niente.

La biondina ridacchiò. Il suo piano era a prova di proiettile.

Jimin in poco tempo ritornò al Blue Hour. Yeonjun e Soobin erano davanti alla porta e stavano litigando furiosamente. "Ehy, che succede?" chiese il biondino separandoli. "Ora vuole che non esca per pranzo e cena e rimanga dentro il bar fino a quando quella tizia non se ne va!" esclamò con rabbia il blu cercando di tornare nel bar. "Non è colpa mia se quella è una dannata stalker!" esclamò a sua volta il moro. "La smettete di urlarvi contro!? Sembrate due bambini!" scoppiò Jimin.

I due si ammutolirono e lo guardarono.

"Voi non sapete cosa significa distruggere un' amicizia per una stupida discussione, però ci andate molto vicino. Io l'ho provato e non fa bene, finchè siete in tempo perdonatevi." Lo urlò in faccia ad entrambi. Soobin abbassò lo sguardo. "è così che è successo con Taehyung?" chiese a voce bassa. Jimin spalancò gli occhi, a quanto pare la loro storia era di dominio pubblico.

"Circa." Rispose aprendo la porta e lasciandosi i due alle spalle.

La vita senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora