Tremavano entrambi, mano nella mano, mentre tentavano di infondersi forza a vicenda, Jimin era però senza dubbio il più spaventato. Batteva convulsamente un piede a terra e stringeva il polso del minore.
Taehyung strinse più forte la mano dell' amico nelle sue e gliela baciò. Jimin lo guardò, con il terrore negli occhi.
"Tae...io ho paura." Mormorò Jimin. Taehyung lo guardò negli occhi scuri, in quel modo che faceva sentire il castano così a disagio e sotto pressione. "Jimin, c'è solo tuo padre oltre quella porta, lui e il tuo nuovo fratellino, spiegami perché hai così tanta paura di TUO padre e un bambinetto."
Jimin sorrise e lasciò che l' amico lo abbracciasse. A quel tocco il suo cuore iniziò a martellargli nel petto senza una spiegazione logica. Ormai era da circa qualche mese che succedeva.
"e va bene." Acconsentì spingendo la porta. Suo padre era seduto sul divano accanto a una donna sconosciuta che teneva stretto per la mano un bambinetto dai capelli scuri.
"ciao Jimin, tuo padre mi ha parlato molto di te!" Esclamò la sconosciuta sorridendo e alzandosi in piedi per stringere la mano del ragazzino, che però era ancora stretta a quella dell' amico e non accennava a dividersi.
La donna rimase interdetta dal gesto non ricambiato e rimase ferma a bocca socchiusa. Per spezzare la tensione il padre si alzò dal divano, con una mano poggiata sulla spalla del bambino dai capelli scuri, che condusse giusto davanti al figlio.
"lui è Jungkook, ha 11 anni, salutalo Jimin." Quest'ultimo rispose con un timido cenno al caloroso sventagliare di mano del più piccolo. Il bambino sembrava a posto, anche se leggermente troppo allegro, ma Jimin non riusciva neanche a guardarlo in faccia.
Tae se ne accorse e richiamò l' attenzione dell' amico su di sé. "Guardalo." Mimò con le labbra. Jimin si sforzò e stabilì un debole contatto visivo con il bambino, che gli sorrideva incoraggiante.
"i-io sono Jimin." Bisbigliò il castano a voce bassa. Il padre era visibilmente turbato e a disagio, si notava dal suo tono di voce e dal suo sguardo basso.
"Kook, Jiminie, andate sopra e cercate di conoscervi un po' mentre Jimin ti fa vedere la camera. Taehyung, vuoi andare anche tu?"
L' interpellato si girò stupito dalla domanda, non se l'aspettava. "oh...no, mi dispiace, devo andare a casa da mia sorella o mi uccide." Sorrise, si inchinò, scompigliò i capelli all' amico e ancora imbarazzato uscì dalla casa.
Non appena fu fuori iniziò a sorridere come un ebete. Cosa gli prendeva? Era tutto il giorno che si ritrovava ad abbracciare, consolare e guardare Jimin. Perché? Era il suo migliore amico, si, ma ogni volta che Jimin, arrossiva per un suo comportamento affettuoso si sentiva scoppiare il cuore nel petto. Stava cambiando qualcosa. Ma non aveva paura.
Ciao! Preparatevi psicologicamente per il prossimo capitolo. Iniziano i casini!
Serendipity_Lily
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La vita senza di te
FanfictionDopo che Taehyung ha chiuso fuori tutti dalla sua vita la metà di questi è andata avanti, pensando che fosse meglio dimenticare. Bè, non la metà, proprio tutti, a parte lui, il suo ormai ex migliore amico Jimin, che nonostante tutto non lo ha mai di...