11.

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*3 giorni dopo*

È mercoledì pomeriggio, ed io sono seduto sul mio divano con le braccia incrociate.

Oggi ho terminato il mio turno alle 13, come sempre. Sono 3 giorni che non vedo Harry perché non passa al bar da quando abbiamo discusso.

Non ha mangiato il suo muffin ai mirtilli per colazione.

Sono tre giorni che vivo con un vuoto nello stomaco, mi sento una persona orrenda, ma allo stesso tempo non so cosa fare.

Harry mi odia, e non posso contraddirlo, mi odio anch'io. Ma cosa dovrei fare? Non vuole ascoltarmi, poi, qualsiasi cosa io intenda fare, devo esserne prima sicuro al 110%, perché lui non merita altre bugie.

Mi alzo dal divano e vado in cucina, prendo una sigaretta e l'accendo avvicinandomi alla finestra, la apro, per poi appoggiarmi ad essa iniziando a fumare.

Porto lo sguardo sul cielo e butto fuori il fumo, che si mischia alla perfezione con le nuvole grigie, sono giorni che non esce il sole, ieri ha addirittura piovuto, e se il tempo non migliorerà inizierà a piovere a breve.

Distolgo lo sguardo continuando a fumare, mi allontano dalla finestra e prendo il posacenere tornando in soggiorno, mi siedo sul divano e afferro il cellulare che è poggiato su esso.

Tengo la sigaretta tra le labbra e sblocco il cellulare, per poi iniziare a cercare il suo numero, il numero di telefono dell'unica persona che mi ha sempre aiutato. Ed una volta trovato, non ci penso due volte prima di chiamarlo.

Il telefono inizia a squillare ed io soffio fuori il fumo per poi buttare la cenere nel posacenere.

"Louis? è successo qualcosa?" la sua voce mi fa sorridere, lo chiamo così raramente?

"no James sono ancora vivo, sano e salvo, volevo solo parlare un po' con te" ammetto, e posso immaginare la sua faccia sconvolta.

"hai assunto droghe?" domanda.

"no" rispondo alzando gli occhi al cielo.

"sei ubriaco?" chiede.

"no James, volevo solo sentirti, ma se disturbo posso riattaccare"

"nono, scherzi? dimmi tutto" dice velocemente ed io spengo la sigaretta poggiando la schiena contro i morbidi cuscini del divano.

"non so perché te lo sto per dire, ma sei l'unica persona che sa sempre tutto di me" inizio a parlare.

"devo preoccuparmi?" domanda facendomi ridacchiare.

"non molto" rispondo "ma penso di aver fatto un casino"

"e quale sarebbe la novità?"

Alzo gli occhi al cielo e "ho fatto un casino con Harry" preciso.

"ah"

"già" sussurro.

"che hai fatto a quel grazioso ragazzo?" domanda.

Forse mi sbagliavo, James non è affatto d'aiuto.

"allora, partiamo dall'inizio" dico sistemandomi sul divano "Harry mi ha colpito quasi subito, ok? Ecco, quindi c'è stata qualche uscita, qualche bacio"

"ma?"

"ma in realtà a me inizialmente non ha colpito Harry, ma quello che vedevo in lui, cioè Edward" confesso.

"Louis..."

"si James, lo so, ed è proprio questo il casino, in un momento di agitazione l'ho confessato ad Harry, e giustamente non vuole più vedermi, c'è rimasto veramente male ed ha ragione" spiego.

Our Meeting Point [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora