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Il destino,
quando apre una porta,
ne chiude un'altra.
Dati certi passi avanti,
non è possibile tornare indietro.
-Victor Hugo-

Londra, Inghilterra

Sky si sentì impallidire portando gli occhi su Vivian. -Non può essere vero. È impossibile- l'amica deglutì senza parole. -C'è una spiegazione- Sky la guardò in attesa di ascoltare qualsiasi cosa che potesse spiegare perché aveva nello zaino la collana di Harry. -Questa collana te l'ha regalato qualcuno, te ne eri dimenticata e l'hai sognata per coincidenza- Sky la guardò nervosa. -Vivian, c'è inciso il numero diciotto, lo capisci? Al mio compleanno manca ancora tanto e che senso avrebbe regalarmi una collana con questo numero? Non si ricollega a niente, lo capisci?- Vivian fu costretta ad ammettere che era senza parole anche lei. -Come può essere finita nel tuo zaino?- Sky scosse la testa. -Non ne ho la minima idea- che cosa poteva significare? Sky si chiese se era sveglia o se stava sognando. Non capiva più da che parte dei due mondi si trovava. -Capisci perché do così tanta importanza a questa storia adesso?- Vivian annuì ammutolita. -Lo capisco- Sky sganciò la chiusura della collana e la richiuse dietro al collo. Nel momento in cui il ciondolo si appoggiò sulla sua pelle, sentì lo stesso fremito che aveva sentito vicino a Harry. -Mettiamo il film?- Vivian cercò di alleggerire la tensione, Sky annuì cercando di dimenticare l'accaduto e di pensare veramente ad una semplice coincidenza. Ma era più forte di lei: niente l'avrebbe fatta ricredere sul fatto che qualcosa, doveva pur significare.

Clifton, Arizona

-Come è andato il compito? Spero bene visto che mi hai dato buca per due giorni, per studiare quella merda- Sky alzò gli occhi al cielo. -Bene, credo- Harry sfregò il pollice sulla nocca della ragazza. -Sei consapevole del fatto che ci fissano tutti?- il ragazzo alzò un sopracciglio guardandosi intorno. In effetti, le persone che li circondavano, sia insegnanti, sia alunni, li osservavano camminare lungo il corridoio mano nella mano. -Si staranno chiedendo da quale cielo può essere caduta una stella come te- a quelle parole, Sky lo guardò con un'espressione perplessa sul volto. -Non vorrai farmi venire il diabete con tutta questa dolcezza- Harry sghignazzò. -Pensavo che ti piacesse- lei fece spallucce. -Adoro quando sei dolce, ma non con frasi come quelle- lui abbassò la testa al livello di quella di Sky e le scoccò un bacio sulla guancia. Lei sorrise. -Ecco, in questo modo per esempio- la campanella suonò e i due si bloccarono in mezzo al corridoio. Sky assunse un'espressione di disgusto quando Harry le leccò la mano. -Oh, dai! Sarai mica un cane!- lui ridacchiò sguaiatamente mentre lei si sfregava la mano sulla maglietta. -Più ti da fastidio, più io lo faccio- lei alzò gli occhi al cielo. -Ci vediamo stasera allora?- la ragazza annuì e si diresse verso la sua classe. A pensare a quella sera le venivano i conati di vomito, non perché non fosse contenta di andare con lui, ma perché le metteva agitazione la meta: come gli aveva promesso giorni prima, sarebbero usciti insieme ai suoi amici, il che comprendeva Louis, Niall, Zayn, Simon e, ovviamente, Liam. Sperava solo che non facesse una scenata a Liam, doveva metterselo in testa, lei non era come Camilla e presto o tardi avrebbe dovuto accorgersene.

-Signorina Backer, la campanella è già suonata da un bel po'- Sky alzò gli occhi al cielo, non era in ritardo. Comunque prese posto al suo banco cercando di non addormentarsi durante la lezione. Quello che accadde poi, al cambio tra una lezione e l'altra, la spaventò e non poco. Vanessa era appena uscita dalla classe per andare in bagno e quando tornò, aveva il fiatone e il volto pallido. -Sky, ti conviene venire a vedere- la ragazza si alzò velocemente dal suo posto e seguì Vanessa per il corridoio. La stava portando verso la porta del giardino. Non appena varcata la soglia, notò una folla di studenti riuniti in cerchio, borbottavano qualcosa in coro, ma Sky non riuscì subito a capire che cosa fosse. Solo una volta vicina, si rese conto che la parola era "botte". Si sentì ghiacciare il sangue nelle vene quando scorse Harry e Tom Jordan al centro del cerchio. Si fece largo tra le persone riunite per assistere alla scena, quelle in prima fila avevano i cellulari puntati contro di loro, li stavano filmando. -Harry!- ma lui non la sentiva. Aveva gli occhi iniettati di rabbia, i pugni serrati. E Tom era sdraiato a terra, aveva del sangue sulla faccia e sulla maglietta. Anche Harry, sul labbro e sullo zigomo. -Fatemi passare!- alle sue parole, lentamente gli altri ragazzi la fecero arrivare davanti, finché non ebbe la visuale chiara. -Prova ancora una volta a parlare di lei e io-,-Harry!- Sky gli si parò davanti e intrufolò le dita tra le sue, per fargli rilassare i pugni. -Harry, che stai facendo?- lui non la guardava in faccia, aveva solo rabbia in quel momento. Jordan si alzò barcollando e Harry fece un nuovo scatto verso di lui, ma Sky gli impedì di proseguire. -Harry, ascoltami, guardami! Ti metterai in un mare di guai- finalmente lui abbassò lo sguardo su di lei e digrignò i denti. -Si, Styles, dai retta alla stronzetta- lei si voltò verso il ragazzo e puntò lo sguardo nei suoi occhi. -Vattene immediatamente, Jordan. Devi stare lontano da me e da lui, hai capito?- Tom scoppiò a ridere, ma tutto si fermò quando anche i ragazzi intorno fecero sparire i cellulari e si dispersero in un istante. Davanti a loro, il preside. -Perché quando succede qualcosa, tu ci sei sempre in mezzo, Jordan?- lui fece un sorriso strafottente. -E tu- la ragazza deglutì quando l'uomo si rivolse a lei. -Sei qui da poco, non dovresti frequentare questa gente- si riferiva anche a Harry? Lo sentiva respirare pesantemente alle sue spalle. -Sarete contenti di dovermi seguire nel mio ufficio, immagino-,-No- Sky, Jordan e il preside portarono lo sguardo su Harry. -Lei non c'entra niente, la lasci tornare in classe- ma il preside non aggiunse parola, camminò fin dentro la scuola dando per scontato che lo stavano seguendo tutti e tre. Tom Jordan entrò per primo. -Harry, che diavolo è successo?- la sua mascella si indurì nuovamente. -Non ci ho più visto, deve smettere di dire cazzate. Non deve parlare di mio padre, non deve parlare di mia madre e non deve parlare di te. Te lo giuro, Sky, la prossima volta non si rialza più- lei sospirò esasperata. Quel ragazzo era un idiota patentato. -Non devi starlo a sentire, sai che non h un briciolo di cervello, ti sei fatto mettere nei guai per niente- Sky trasalì quando Harry si bloccò e la guardò duro dall'alto in basso. -Stammi a sentire, non mi importa niente di quello che dirà il preside, o mia madre. La mia ragazza non la chiama puttana, e tanto meno si può permettere di parlare della mia famiglia- senza aggiungere parola, Harry entrò varcò la porta senza aspettare Sky. Accelerò il passo fermandolo e lo fece voltare. Portò il pollice sulla ferita che aveva sul labbro, dopo di che sullo zigomo. -Ti fa male?- lui scosse la testa. -Non è niente-. Si ritrovarono davanti alla porta con il cartello con scritto PRESIDENZA. Sbuffò agitata, sua madre l'avrebbe chiusa in convento se avesse saputo che era stata nell'ufficio del preside. Si ritrovò in piedi davanti alla sua cattedra, assicurandosi di essere tra Harry e Tom. -Qualcuno mi spiega che cosa è successo? State sanguinando entrambi, quindi la colpa è di entrambi- nessuno dei due proferì parola. -Styles, eri migliorato così tanto. Perché non mi dici che cosa è successo?- Harry fece spallucce. -Stavo solo difendendo quello che è mio, preside- l'uomo annuì e Jordan ridacchiò. Sky si rese conto che era più preoccupata per la rabbia di Harry, se Tom si fosse messo a ridere ancora, non sapeva se si sarebbe trattenuto. Non gli importava che ci fosse il preside e Sky quello lo sapeva. -Potevi difenderlo anche mantenendo un certo rispetto, non credi?- il ragazzo aggrottò le sopracciglia. -Perché dovrei avere rispetto per chi non ne ha delle altre persone? Questo individuo non merita proprio niente da me- quando il preside appoggiò lo sguardo su Sky, la ragazza, forse fu un cesto involontario, si avvicinò a Harry. Si sentì improvvisamente stupida, lo avevano notato tutti i presenti. -Interessante, immagino che tu sia una delle cose... "appartenenti" al signor Styles- mimò delle virgolette con le mani e rimase in attesa di una risposta, che provenne da Harry. -Non era la prima volta che parlava in maniera... poco educata di lei. E io non lo sopporto più. Quindi se vuole mi sospenda, preside, o mi faccia un richiamo disciplinare, non mi pentirò di quello che ho fatto in ogni caso- il preside ciondolava la testa su e giù senza un senso ben preciso, finché non si rivolse di nuovo a Sky. -Dice la verità? Non è la prima volta che ti infastidisce?- la ragazza si passò la lingua sulle labbra e cercò di ignorare la presenza agitata di Tom Jordan di fianco a lei. -Questa volta non è stato direttamente, sono arrivata quando... bé erano già entrambi sporchi di sangue. Ma ci sono stati altri episodi, preside- portò gli occhi su Jordan per rivolgersi direttamente a lui. -E nonostante io non sia entusiasta del comportamento di Harry di poco fa, non farò altro che ringraziarlo- il ragazzo alzò gli occhi al cielo e Sky sentì alle sue spalle Harry ridacchiare. -Hai qualcosa da dire a tua discolpa?- Jordan alzò le spalle dondolandosi sul posto. -Non ho intenzione di sprecare il mio fiato qui. A quanto pare, Styles non sa cosa sia l'umorismo- gli occhi di Harry si sgranarono. -Brutto figlio di-,-Ritengo- il preside gli lanciò un'occhiataccia interrompendolo. -Che la situazione si sia chiarita. Discuterò sicuramente con il consiglio di classe per una sospensione a sfavore di Tom Jordan- il ragazzo picchiò i piedi a terra alzando gli occhi al cielo mentre Sky rivolse un'occhiata speranzosa a Harry. -Puoi andartene in classe- e così fece, uscì dalla stanza sbattendo la porta. -Quanto a te, Styles, non farti coinvolgere nei suoi giochi malati, sono certo che tu sappia che è un caso irrecuperabile. La prossima volta, cambia direzione e non lo guardare in faccia. E tieni i pugni in tasca- poi scoccò un'occhiata alla ragazza al fianco di Harry e fece un sorriso malizioso. -O nelle sue mani- lui ridacchiò e Sky si sentì arrossire. -Potete andare, perché non passate in infermeria? Metti del disinfettante sulla faccia- Harry e Sky ringraziarono il preside e fecero come aveva detto.

The Lightning |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora