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La verità è il respiro della vita
per la società degli uomini.
E' il cibo dello spirito immortale. Eppure una sola parola di essa
può uccidere un uomo all'improvviso come una goccia di cianuro.
-Oliver Wendell Holmes-

Londra, Inghilterra

La guancia di Sky colpì violentemente il pavimento e la coperta le cadde sopra alla testa. Non cadeva dal letto o dal divano neanche quando era piccola, da quando sognava Harry invece era successo più di una volta. -Perché sei sul pavimento?- la ragazza sbuffò alla domanda della madre. -Non lo so, suppongo si sentisse solo- Amelia alzò gli occhi al cielo infastidita. -Vedo che ti sei svegliata bene- Sky sperava solo che smesse di parlare. Si alzò dal pavimento cercando di ignorare il fatto che la realtà le stava piombando addosso come una roccia che rotolava da un dirupo. Si sentiva stordita, non riusciva a capire il collegamento con il compleanno, mancavano ancora più di due mesi, almeno nella vita reale. Aveva ricevuto una dose troppo potente di Styles?

Quando uscì di casa si rese conto che non era per niente in forma. Si sentiva nervosa, non aveva voglia di parlare con nessuno, di non pensare a niente, non aveva voglia di andare a scuola. Si trovò ad imprecare quando uscì dal cancellino e si disse di calmarsi. David era davanti a lei che le sorrideva. -Ehi, ciao!- Sky aggrottò la fronte. -Che ci fai qui, David?- parve imbarazzo alla domanda acida della ragazza, lei sfoderò il miglior sorriso che riuscì a trovare. -Passavo di qui, ho pensato che avremmo potuto fare la strada assieme.- stava mentendo, non aveva mai fatto quella strada per arrivare a scuola e più o meno le aveva spiegato dov'era casa sua, passando di lì non faceva altro che allungare la strada. Sky sospirò pensando che stava solo copiando Harry. Ovviamente non era possibile, ma a Sky piaceva pensare, anche se probabilmente era una cosa da egoista innata, che David fosse geloso di Harry perché aveva le sue attenzioni. Le tornò in mente la conversazione davanti alla cioccolata calda con Vivian, le aveva detto che a parere suo David aveva una certa simpatia nei suoi confronti. Nonostante sperasse il contrario, cominciava a pensare che avesse ragione. -Ti vedo particolarmente allegra stamattina- continuò ironico il ragazzo. Lei alzò gli occhi al cielo. -Così evidente?- lui fece spallucce. -Non sembra che tu sia molto in forma- aveva fatto bingo. -Forse ho scelto la mattina sbagliata per raggiungerti- al suo tono lievemente ferito, Sky si sentì in colpa. In fin dei conti, David non c'entrava niente, voleva solo essere carino con lei. -Mi dispiace, sono nervosa per conto mio, ho litigato con mia madre- lui annuì comprensivo. -Come mai?- Sky scrollò le spalle. -Non mi va di parlarne- tenne lo sguardo basso. Voleva andare da Vivian e raccontarle del sogno con Harry, voleva andare a dormire e non pensare al fatto che sua madre le nascondesse qualcosa. Ma sapeva anche che se si fosse lasciata scivolare nel sonno, qualcosa sarebbe successo comunque: sapeva di aver ascoltato delle parole poco piacevoli provenienti dalla bocca di sua madre, quando era appena tornava da casa di Harry. Solo che non si ricordava che cosa aveva sentito. Era tormentata dal pensiero che forse, era qualcosa collegato alla stessa ragione per cui aveva litigato con lei anche da sveglia. Era al telefono con lo psicologo nel sogno? Non lo sapeva, ma non aveva mai pensato alla possibilità di scoprire qualcosa mentre dormiva sulla realtà che tutti volevano così ardentemente tenerle nascosta. -Vado a cercare Vivian- detto questo, Sky fece per andarsene velocemente a cercare l'amica in mezzo al giardino della scuola, ma David la fermò allarmato, non si aspettava che se ne sarebbe corsa via così. -Aspetta un attimo!- Sky riportò lo sguardo sul ragazzo. Sembrava imbarazzato. -Se non hai impegni per oggi pomeriggio, pensavo che sarebbe stato carino andare all'acquario- Sky ci pensò su un secondo. L'acquario? Perché proprio l'acquario? Comunque alla fine, nel vedere il volto speranzoso di David, cedette annuendo. -Va bene, si può fare- a quel punto, il ragazzo la lasciò andare a cercare Vivian.

-Sai, David mi ha chiesto di uscire.- Vivian la guardò come se le avesse appena tirato uno schiaffo. -Con David?- Sky annuì, poteva vedere sul volto dell'amica un velo di disapprovazione. -Andiamo all'acquario-,-Sky, non voglio sembrare gelosa o chissà che altro ma David è anche amico mio. Non voglio vedere soffrire, non penso che dovresti illuderlo in questo modo- Sky sospirò esasperata. -Non lo sto illudendo, mi ha chiesto di andare all'acquario e io ho accettato. Se dovesse essere come dici tu, semplicemente gli dirò la verità- Vivian la guardò perplessa. -La verità? Gli dirai che non prendi neanche in considerazione l'idea che lui ti possa piacere perché vai dietro a qualcuno che non esiste? Sky, devi svegliarti, in tutti i sensi possibili. Harry non esiste. Devi smetterla di pensare a quelle idiozie! Non che siano avvenimenti curiosi, ma ti stai rovinando- Sky rimase lievemente ferita dalle sue parole. Sapeva già che Harry non esisteva, non aveva bisogno di sentirselo dire anche da lei. -Non gli dirò di Harry, semplicemente ho la testa per uno del mio vecchio paese e non voglio nessun altro al momento- Vivian fece spallucce. -Fai quello che vuoi, ma non illudere David, è l'ultima cosa che si merita- senza aggiungere altro, Vivian si voltò e lasciò Sky da sola sulla panca.

The Lightning |H.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora