Reiko
Arrivammo a Tokyo in men che non si dica e come prima tappa andammo all'ospedale dov'era ricoverato il padre di Niragi.
Entrammo nella stanza e lo vedemmo pieno di fasciature con la flebo al braccio, elettrodi sul petto collegati ad un Holter cardiaco e che respirava un po' a fatica.
- Papà, come stai, che è successo? - chiese Niragi avvicinandosi al letto preoccupato.
Il signor Suguru sorrise al figlio ma per poco tornando subito serio.
- Gangpeh - disse serissimo e a fatica mentre vidi lo sguardo di Niragi incupirsi ancora di più.
- Che ci fanno qui? - gli chiese mentre io restai da parte cercando di capire cosa significasse quella parola anche se forse lo avevo intuito.
- Do Kim Lee. - fece una pausa mettendosi la mano libera sul petto respirando lentamente per poi riprendere a parlare: - Sappi che sono fiero di te Niragi e so che farai il tuo dovere. - disse il boss prima di chiudere gli occhi e che il suono dell'holter iniziasse ad essere pericolosamente veloce.
- Papà! - Niragi alzò la voce e chiamò subito le infermiere che accorsero in aiuto del signor Suguru, come delle furie ci fecero uscire di corsa dalla stanza nonostante i rifiuti di Niragi e senza attendere oltre vedemmo anche arrivare il dottore che preso dalla fretta non riuscì a chiudere bene la porta permettendoci di sentire ciò che avveniva.
- Presto! Defibrillatore -
- La pressione sta calando! -
- Libera! -
Niragi sembrò come paralizzarsi davanti alla porta con lo sguardo fisso su di essa, io agitata respiravo con affanno mentre abbracciavo Niragi che però non sembrava più nemmeno vedermi.
- Niragi vieni - cercai di dirgli con gli occhi pronti a scoppiare in lacrime ma che cercavo di trattenere provando a farlo allontanare da lì ormai completamente impietrito.
- Proviamo ancora! Libera! -
Il suono del defibrillatore sembrò sovrastare tutti gli altri suoni finché non vidi una donna correrci incontro con le lacrime agli occhi.
- Niragi! - lo chiamò e solo al suono della sua voce, si voltò accogliendo l'abbraccio di sua madre agitata e spaventata.
- Che è successo? - disse la donna cercando di entrare poi nella stanza ma bloccata subito da un infermiere.
- REIJI!!! - urlò chiamando il nome del marito e all'ultimo suono del defibrillatore, l'holter seguì un suono lineare.
Silenzio.
- Oh Dio! - dissi e ormai non riuscì più a trattenere le lacrime che iniziarono a rigarmi il viso. Niragi ancora impietrito e la madre sconvolta scoppiò in un pianto fortissimo entrando poi di prepotenza nella stanza trovando suo marito circondato dall'equipe medica e con gli occhi chiusi.
Urlando e piangendo, la donna si avvicinò al marito e solo allora anche io e Niragi entrammo nella stanza, lui si avvicinò alla madre la quale gli si avvinghiò addosso stringendolo a sè mentre gli inzuppava la camicia con le sue lacrime, io scioccata quanto loro avvicinandomi a Niragi cercai di confortarlo che se non sembrava ancora aver realizzato cos'era appena avvenuto.
Cercava di restare serio e impassibile, da vero uomo ma i suoi occhi non riuscivano a trattenere la disperazione e la voglia di piangere che in quel momento lo stava assalendo.
Con molta fatica, il dottore è riuscito a farci uscire dalla stanza.
- Mi dispiace signora, suo marito aveva un'emorragia interna e non siamo riusciti a fermarla. Probabile anzi è avvenuta perché - disse il medico.
- Per favore sensei. Ora no - lo interruppe Niragi la mamma ancora in lacrime lo stringeva più forte che poteva spingendo la testa contro il petto del figlio che l'abbracciava a sua volta.
Dopo circa due ore e più, Niragi riuscì a calmare la madre che si sedette ancora però sotto shock io mi sedetti al suo fianco mentre vidi Niragi andare via, probabilmente cercare il dottore di prima.
Niragi
Raggiunsi un'ufficio a caso e per mia fortuna vi trovai il medico di prima.
- Mi scusi per prima sensei ma mia madre era già troppo scossa. Mi dica tutto ciò che sà - gli dissi serio.
Il dottore mi guarda fisso negli occhi e dopo un lungo sospiro iniziò a parlare:
- Il corpo era pieno di lividi e ferite, è stato colpito molte volte e con violenza, tanto da causare danni agli organi interni. E' stato già molto per un uomo della sua età arrivare qui -
- Capisco -
- Ho davvero provato a fare di tutto ma purtroppo le ferite erano troppo gravi. Ed è chiaro che non è stato un'incidente, se vuole sporgere denuncia... - disse il medico ma io lo interruppi prima che potrebbe finire la frase:
- Non si preoccupi. Non mi serve denunciare nulla. Ho i miei metodi - dissi e me ne andai. Dovevo organizzare il funerale di mio padre dopodiché sarà meglio che gli uomini di Do Kim Lee si preparino ad organizzare il suo...
Mandai un messaggio a Chishiya dicendogli cos'era successo e anche se con un po' di fatica, riuscii a portare via mamma dall'ospedale.
Tornammo a casa, dissi a Reiko di restare in macchina con mia madre facendo la scelta più saggia giacché appena arrivai davanti alla villa assistetti ad un'altra terribile scena: la porta non esisteva più, i vetri di tutte le finestre erano completamente in frantumi che erano sparsi per il pavimento della casa con al centro dell'ingresso un'enorme macchia di sangue. Qualsiasi cosa che si poteva definire " mobilio" era completamente distrutto, le tende strappate e addirittura alcune avevano preso fuoco, debellato subito. La casa non si riconosceva più.
Appena mi videro, le cameriere tutte in lacrime e spaventate mi si avvicinarono. Mi avvicinai alla signora Irie terribilmente spaventata anche lei e l'afferrai dalle braccia:
- Chi è stato? - le chiesi.
- P-padroncino Niragi...erano un gruppo numeroso ma non sembravano giapponesi, uno di loro, sembrava anche molto giovane ha afferrato il padrone e ha iniziato a picchiarlo - rispose la donna riprendendo a singhiozzare.
- Ha detto qualcosa di particolare? -
- S-si, ha detto qualcosa ma era tipo coreano e non ho capito cosa dicesse! -
- Maledetta Gangpeh! - urlai calciando i resti di quello che una volta era un vaso.
- Dannati coreani... vi scoverò tutti uno per uno e allora vi pentirete si esservi messi contro Suguru Niragi! -
Spazio autrice:
Diciamo che come inizio non è dei più allegri, il padre di Niragi è stato ucciso da dei rivali coreani e il ragazzo colmo solo d'ira e tristezza è pronto a farla pagare a chiunque sia stato!
spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se abbastanza triste.
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Il figlio del Boss 2 //Niragi
Fanfiction( Sequel di " Il figlio del boss" ) Niragi e Reiko dopo varie peripezie, si sono finalmente fidanzati e Niragi ha cancellato il debito di Reiko verso la sua famiglia. Ma i rivali del nostro bel moretto Yakuza non sono ancora convinti di farsi da...