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Reiko

Nella magia della serata, non ci rendemmo nemmeno conto di che ora fossero: Le 3:00 di notte. Finalmente io e Niragi eravamo riusciti ad avere un po' di tempo per noi, con tutto rispetto per il suo lutto però ci eravamo messi insieme da poco e non avevamo avuto nemmeno un secondo di pace da goderci come coppia.

Abbracciati sul telo mare, lo guardavamo mentre le sue onde scosciavano e il calore del fuoco ci inebriava, un piccolo paradiso insomma.

- Sarà meglio rientrare ora - disse Niragi non nascondendo un po' di tristezza nel suo tono. Io accennai un "si" con la testa e seppur contrariata quanto lui di lasciare quel posto meraviglioso, dovemmo tornare a casa.

Il viaggio durò poco e in breve tempo fummo a casa di Chishiya, i lavori alla villa di Niragi procedevano bene anche se ancora mancava del lavoro da fare.

Il giorno dopo quando riaprii gli occhi, Niragi non c'era. Mi alzai e scesi per fare colazione trovando radunati nel salone: Niragi con Chishiya e Ryuji e praticamente tutti i membri dei loro clan.

- Che succede? - chiesi preoccupata fissando tutti quei loschi figuri. Per quanto il mio ragazzo fosse un boss Yakuza non riuscivo ancora ad abituarmi ai suoi...come dire? " dipendenti"?

- Buongiorno tesoro, va pure di là - mi disse Niragi accennando un sorriso sovrapposto da un'espressione seriamente preoccupata e alterata.

Era chiaramente successo qualcosa...

Mi allontanai ma volevo sapere cosa fosse accaduto e cosi mi nascosi dietro alla porta della cucina per sentire cosa dicessero...

- Avreste dovuto darmi retta fin dall'inizio e gettargli una bomba nel locale accidenti! - disse Ryuji alzando la voce.

- Cosi da distruggere tutto Kabukicho? - gli rispose Chishiya.

- Per quanto riguarda i magazzini a Ropponghi? - parlò Niragi.

- Per fortuna quelli sono ancora intatti boss - gli rispose Karube.

- Avevo capito che quel Gang- jae fosse astuto però è stato incredibilmente veloce a scovare i nostri magazzini armi... ecco perché non abbiamo avuto sue notizie di spostamenti per una settimana, li stava cercando. - parlò ancora Niragi

- Eppure gli sono stato col fiato sul collo per tutto il tempo! - disse Karube

- Era ovvio che non si sarebbe mai mobilitato lui stesso - disse Chishiya.

- Potete dire tutto quello che volete intanto i nostri magazzini con tutte le armi sono saltati in aria! compresi i miei dannazione!

- Ci ha studiati per bene Niragi, sapeva anche che il clan di Ryuji fosse un tuo alleato sebbene non fosse con noi il giorno che lo incontrammo al locale... - parlò ancora Chishiya avvicinandosi al cugino. - Cos'hai intenzione di fare ora?- continuò.

- Risponderò all'attacco è ovvio. Lui ha dato fuoco ai nostri magazzini? bene, noi daremo fuoco ai suoi. - rispose Niragi deciso e fiero.

- Ma solo a me rode che mi abbia bruciato tutto? - disse Ryuji.

- No ma piangere sul latte versato non risolve il fatto che lo hai rovesciato - gli rispose Chishiya calmo e pacato.

- Però per ora tutti fermi. Nessuno vada a cercare nè Do Gang-Jae nè i suoi tirapiedi...l'unica cosa che ci rimane da fare è un attacco a sorpresa.

- Come aspettare?! quel coreano del cazzo ci ha bruciato tutti i rifornimenti delle armi e tu vuoi restartene buono senza fare nulla!? - lo aggredì Ryuji avvicinandosi

- Non ho detto nulla di simile. Se avessi ascoltato quello che ho detto poco fa ho intenzione di restituirgli il favore e inoltre non ha distrutto tutto visto che quelli di Ropponghi sono ancora integri e segreti e ti posso assicurare che contengono abbastanza armi per armarci tutti e avanzerebbero pure. Solo che lui si aspetta che agiamo subito, presi dalla rabbia, crede che lo attaccheremo oggi stesso o domani e invece noi aspetteremo. Lo faremo innervosire e quando sarà arrivato al limite gli mostreremo che con la yakuza non si scherza... - disse Niragi.

- Aaah ma certo, preso dalla frustrazione credendo di essere stato ignorato Gang- Jae sarà vulnerabile. Mi meraviglio cugino, alle volte hai davvero delle idee brillanti - parlò Chishiya.

- Sei sempre gentile - gli rispose Niragi sarcastico.

- E quando vorresti attaccare? chiese Karube.

- Aspettiamo una settimana. Proprio come ha fatto lui, nel frattempo lo terremo d'occhio e se dovesse restare lucido anche dopo una settimana ne aspetteremo due. Sono disposto ad aspettare anche tutto il mese se necessario, ho capito che con questo nemico bisogna agire solo di strategia.

- Per me è un buon piano. Aspettare il momento giusto è sempre la scelta migliore. - disse Chishiya.

Due settimane dopo...

Do Gang-jae

- CHE CAZZO STA FACENDO QUELLO YAKUZA DI MERDA!?- urlai lanciando un coltello contro la parete frantumando uno specchio appeso proprio in quella direzione sfiorando anche uno dei miei che stava passando da lì.

Mi sedetti su di una poltrona giocherellando con un bicchiere.

- Ho dato fuoco alle sue riserve d'armi! Sono passare due settimane e lui non dà traccia di sé! Che sta combinando?!-  alzai la voce e poco dopo anche il bicchiere che stringevo tra le mani fece la stessa fine dello specchio.

- Non posso credere che non gliene importi nulla...- dissi e come se fui ascoltato da qualche forza sovrumana ecco che iniziai a sentire rumori di spari provenienti dall'anticamera del locale. Mi alzai di scatto e presi la pistola mitragliatrice che avevo sul tavolo accanto a me puntandola contro la porta, pronto a sparare a chiunque l'avrebbe varcata.

Tra urla e spari finalmente qualcuno aprì la porta con un calcio e un ghigno di soddisfazione decorò il mio volto.

- Finalmente. Cominciavo a preoccuparmi - dissi fissando il mio rivale davanti a me che mi fissava sghignazzante accompagnato dai suoi tre alleati.

- Non ti muovi proprio senza le guardie vero? Niragi, ricordo bene? - dissi mantenendo la pistola puntata contro di loro.

- Ricordi benissimo Gang-jae e ora preparati a pagare, hai delle armi e magazzini da saldare. Ed erano piuttosto cari - disse Niragi portandosi il suo M4 sulla spalla venendomi incontro.

- D'accordo maaaa non pago i miei nemici. I miei soldi restano con me, preferisco risolverla in modo più acceso! - 

Iniziai a sparare a raffica  e Niragi seguito dai suoi si ripararono velocemente dietro ai tavoli gettandoli a terra e ai divani mentre anche gli altri dei miei li sparavano contro.

- Pronti a morire?- risi a crepapelle mentre la mia pistola automatica continuava a sparare accompagnare dal supporto degli altri fucili d'assalto dei miei compagni.

Il figlio del Boss 2 //NiragiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora