Penso
Nel fruscìo intriso
azzurrino, il vento, che
delicato una mano allieta
amico il gracile palpito
del vivo, io penso.Egli, riso neonato, affiora
battello senza stelle e
guarda lacrimoso ferito,
candido, il bugiardo e
meschino eterno, traditore.
Uno schiaffo, squillo di
pianto: voci serene
insinuano pietà.E sull’erba fresca
ballerina zoppico il peso
affranto, mio dolce cuore
gioioso, del ricordo lontano.Parafrasi con spiegazione
Nel fuscio pieno di azzurro (da dove il fruscio? Da un punto indefinito del cielo), il vento, che delicato come una mano di un amico ravviva ciò che è vivo (ciò che è vivo = la natura. Il gracile palpito è una metafora del cuore, ed è gracile perché debole), io penso.
Egli (il ricordo), e sembra il sorriso di un neonato, riemerge nella mia mente come un battello che non sa più dove andare (senza stelle) e guarda, mentre sta per piangere, ed è ferito e candido (candido perché il ricordo felice è paragonato a un neonato, ferito perché osserva la situazione del presente, forse nella tristezza) il tradimento dell'eterno (forse prima aveva sperato alla infinità felicità?)
Il turbamento gli provoca il dolore di uno schiaffo, e inizia a piangere, tanto che il pianto sembra uno squillo: il ricordo delle voci di un tempo, felici, chiedono però pietà (fa tenerezza ricordare la felicità di un tempo.)E sull'erba fresca, mentre si muove mossa dal vento, porto zoppicando (perché bisogna continuare la propria vita nonostante le delusioni) il triste peso, mio dolce cuore gioioso (il cuore è gioioso, perché il ricordo era un neonato, un bambino), del ricordo lontano.
Spero vi sia piaciuta :)

STAI LEGGENDO
Vento sonnifero
PoésieQuesta è una raccolta di poesie e racconti, che fungono da spunto per ricavare riflessioni profonde sul senso delle cose e delle emozioni. È uno specchio aperto sul cuore, per consentire a tutti di cogliere il riflesso affannante dei pensieri.