Poesia n.4

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Turbine


Se mai cadesse una pietra

dal mio corpo insonne,

non una sveglia ma il dolore,

promontorio che si staglia

sul mare bianco e di

angoscia dipinga crudele

il suo manto luminoso, io barcollo.


Se mai trafiggesse il mio cuore

il fuoco, non l'amore ma

la miseria, cavallino veloce che

brucia a passi ritmati il

legno vigoroso, io ansimo.


Se mai io abbandoni la vita, non la morte

voluta ma la sorte, una spada

tagliente che il Cavaliere brandisce e

taglia il fiore grazioso, io tremerei.


Che si agita il cuore e tutto,

vibra fredda una foglia,

cade indolore leggera e poi...

Ahi! Un battito: Ora son il vento. 

Vento sonniferoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora