Trainee (IV)

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Salt si liberò dal peso di Lee Hajoon e si lasciò cadere al suo fianco sul divanetto. Il ragazzo aveva già agguantato uno dei microfoni e stava armeggiando con lo schermo per selezionare la prima canzone.

«Ti prego, ti prego qualsiasi cosa tranne i Rubin Crow» lo supplicò mentre tirava fuori dalla borsa quattro bottiglie di soju. Il ragazzo non le sembrava ancora abbastanza ubriaco per quello che aveva in mente, così per sicurezza aveva portato altro alcol.

«Tranquilla, le loro canzoni fanno schifo anche a me» le strizzò l'occhio Hajoon.

«Pensavo fossero i tuoi idoli!» esclamò lei svitando la prima bottiglia.

«Non deve per forza piacermi la loro musica.»

Partirono le prime note di una cazone trot, una di quelle che ascoltavano i suoi nonni, e Salt prese di malavoglia l'altro microfono. Fece del suo meglio per non sembrare annoiata, ma non era lì per cantare e presto trascinò di nuovo Hajoon sul divano.

«Non sei il mio tipo» provò a svincolarsi il ragazzo. «E poi, in questo momento, l'ultima cosa di cui ho bisogno è una ragazza...»

«Oppa, posso fidarmi di te?»

«Ma certo, ma certo» disse lui canticchiando le note della canzone che era appena partita.

«Sono innamorata di uno dei tuoi membri... ma non è una cotta passeggera, penso sia l'amore della mia vita e...»

«Yongsun?» chiese subito lui prestandole finalmente attenzione. «Salt-ssi, lascia perdere, non ho mai visto Yongsun interessato a qualcuno da quando lo conosco...»

«Lo so, ti giuro che ho provato a togliermelo dalla testa, ho fatto del mio meglio, ma questi sentimenti sono... sono...» si passò una mano sul volto per asciugarsi le lacrime. «Yongsun è sempre circondato da persone, ma mi sembra così solo. Non è così? Da quello che so non frequenta nessuno a parte voi e non parla mai della sua famiglia...»

«Come sai tutte queste cose?»

«Quando si è innamorati di qualcuno si notano tanti piccoli dettagli... e poi io e Yongsun oppa siamo... siamo più in confidenza di quanto credi. Spesso ci fermiamo a chiacchierare quando ci incontriamo dopo le prove... pensa che una volta abbiamo fatto l'alba senza neanche rendercene conto!»

«Ah sì? Io non credo di averci parlato più di venti minuti di fila. Pensa un po'!»

«Ma sicuramente lo conosci molto meglio di me. Convivete da due anni. Qualcuno della sua famiglia sarà venuto a trovarlo in due anni, no?»

«Della sua famiglia adottiva? No, si sono trasferiti negli Stati Uniti poco dopo che lui è diventato trainee.»

«Famiglia adottiva?»

Hajoon si morse la lingua, pentendosi di essersi lasciato sfuggire qualcosa della vita privata dell'altro ragazzo.

«Oppa, ti assicuro che niente mi sta a cuore più di Yongsun. Qualsiasi cosa mi dirai rimarrà tra le quattro pareti di questo karaoke. Sono solo preoccupata per lui, ultimamente lo vedo così distante da tutto, persino da voi...»

Lee Hajoon scattò in piedi perché il suo corpo reagì in automatico al beat incalzante del brano. Salt lo imitò e cantarono a squarciagola il tormentone estivo di due anni prima. Cantarono, ballarono e si scolarono altre due bottiglie di soju, prima di ritrovarsi di nuovo seduti sul divano a parlare di Yongsun.

«È cresciuto in un orfanotrofio e non è molto legato alla famiglia adottiva, perché l'hanno adottato appena un paio d'anni prima che decidesse di trasferirsi a Seul per diventare un idol. Ha avuto una vita difficile, il nostro Yongsun» sospirò Hajoon. «La madre era a sua volta una ragazzina senza famiglia, quando lo ha avuto, e dopo che l'ha lasciato in macchina per ore i servizi sociali non hanno potuto fare a meno di portaglielo via.»

«O mio Dio, povero Yongsun! Eppure a vederlo non si direbbe che abbia avuto un'infanzia così dura... è veramente un ragazzo straordinario...» sospirò lei sorseggiando il soju.

«Non puoi bere, sei minorenne» si rese conto improvvisamente Hajoon.

«Mi stupisco che Yongsun vi abbia confidato tutte queste cose, mi sembra alquanto riservato» lo ignorò lei.

«Non ce l'ha raccontato lui. Ho sentito due manager discuterne.» Hajoon si prese la testa tra le mani. «È un segreto, Salt-ssi! Non puoi parlarne con nessuno! Yongsun uscirebbe fuori di testa se sapesse che così tante persone sanno del suo passato!»

«Te l'ho detto, oppa. Con me i tuoi segreti sono al sicuro» lo rassicurò lei.

Il ragazzo le accarezzò la testa affettuosamente. «Brava, brava, Salt-ssi» disse prima di sdraiarsi sul divanetto per chiudere un attimo gli occhi.

La mattina successiva Hajoon si svegliò con il mal di testa e un bruciore insopportabile allo stomaco. Si guardò attorno sorpreso, perché non aveva idea di come fosse tornato al dormitorio. Il letto sopra al suo era vuoto, niente di nuovo dato che Lee Chanwook trascorreva quasi sempre la notte nello studio di registrazione. Anche Wonbin e Yongsun non c'erano: con ogni probabilità erano già a scuola. L'unico che come lui ancora sonnecchiava era Park Jisang.

L'ultima cosa che Hajoon ricordava era l'insegna del karaoke dove era andato con la trainee di nome Salt. Non gli sembrava di essere ubriaco alla cena, ma forse aveva continuato a bere. E decisamente troppo, dato che aveva completamente rimosso la seconda metà della serata. Neanche ai party dei sunbae-nim aveva mai avuto un blackout assoluto e la cosa lo spaventò da morire. Se perdeva il controllo di sé poteva combinare qualche pasticcio e mandare all'aria il lavoro di anni. Se si fosse messo al volante, se avesse avuto dei rapporti con una ragazza minorenne, se fosse finito immischiato in una rissa... c'erano decine di modi per rovinare la sua vita per sempre. Non avrebbe mai fatto nessuna di quelle cose orribili da sobrio, ma da ubriaco fradicio... chi poteva dirlo con certezza? Bastava che avesse postato su TikTok un video in cui era evidente che era ubriaco, o dove usava un linguaggio scurrile, per essere cacciato dall'agenzia e perdere per sempre la possibilità di debuttare. Cercò freneticamente il suo smartphone e lo trovò sotto al cuscino. Con il cuore che gli martellava nel petto controllò prima i suoi ultimi post su TikTok, Instagram, e Twitter, e poi scorse le chat di instant messaging per essere sicuro di non aver scritto niente di compromettente a nessuno. Con un sospirò di sollievo si lasciò cadere sul materasso e giurò a se stesso di non mettersi mai più in una situazione simile. Sarebbe stato meglio smettere di frequentare le discoteche con i Rubin Crow o i karaoke con... perfetti sconosciuti. Non aveva mai rivolto la parola a quella ragazza, come si era ritrovato solo con lei completamente ubriaco? Per quanto gli dispiacesse prendere le distanze dai sunbae-nim, il debutto era imminente e avrebbe dovuto rimanere concentrato su quello.

Si tirò su perché la nausea era insopportabile e cercò nella cassettiera un rimedio per le sbronze. Lo trangugiò con una consapevolezza nuova. Dato che mancava ancora un'ora all'appuntamento con gli altri, Hajoon ne approfittò per farsi una doccia calda e lavarsi di dosso la nottata precedente. Se solo avesse ricordato cosa si stava lavando di dosso sarebbe stato meglio.

***

MESSAGGIO DELL'AUTRICE

Povero Hajoon, che è finito nella trappola di Salt senza neanche rendersene conto. A me non è mai successo di avere un blackout assoluto, ma non deve essere una bella sensazione non ricordarsi la notte precedente. Che dite, Salt ha solo continuato a raccogliere informazioni su Yongsun o è successo altro?

***

CENNI DI LINGUA E CULTURA COREANA

-ssi: suffisso che indica rispetto

Trot: genere di musica folkloristica coreana 

IDOL: Nightmare Bloom [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora