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<< Bakubro, stai bene? >> chiese il rosso, dal momento che non otteneva alcuna risposta da vari minuti. Il suo amico aveva passato l'intera riunione a fissare il vuoto davanti a sé e a scarabocchiare distrattamente sulle carte della nuova missione.
<< Non ho dormito bene >>.
<< Ti fa male il braccio? >>.
<< Ah? Cappelli di merda non dire cazzate, il mio braccio sta benissimo, o vuoi che ti faccia esplodere per dimostrartelo?! >>.

Kirishima rise e alzò le mani in segno di resa: << si può sapere che hai allora? >>.
Per un attimo fu sul punto di dirglielo, di confessare tutto quello che gli stava passando per la testa, forse addirittura di chiedere perdono o comprensione. Sapeva che il suo migliore amico gli sarebbe rimasto vicino, ma non era da lui: Bakugou Katsuki non aveva bisogno di nessuno.

Sospirò: << c'è che odio ste cazzo di riunioni di merda. Io arrivo, colpisco e me ne vado; a che cazzo servono tutte queste scartoffie >>.
Si alzò di scatto, facendo stridere la sedia sul pavimento di marmo e attirando l'attenzione di tutti gli hero nella sala.
<< Dove stai andando, Bakugou? >> gli chiese Best Jeanist.
<< Ah? In ospedale >> sbottò << mi fa male il braccio >>.

***

<< Aya oggi devo uscire ad un orario ragionevole, ho detto a mia madre che sarei andato a prendere Daiki >>.
<< Perché lo stai dicendo a me? >> chiese con un tono fintamente innocente, sbattendo le lunghe ciglia.
<< Perché ora me la svignerò di corsa prima che tu possa rifilarmi l'ennesimo caso >> rise.
<< Tu mi devi un favore. Se non l'avessi fatto ieri, ti saresti perso l'occasione di incontrare Dynamight >> cinguettò la ragazza, come una fan impazzita << davvero... quando ti potrebbe ricapitare?! >>.
Midoriya scosse la testa mentre pensava che sarebbe stato molto meglio non incontrarlo, ma evitò di esternare i suoi sentimenti.

<< Tra l'altro >> continuò la beta << a quanto pare lui è rimasto molto affascinato da te... >>.
<< C-che stai dicendo? >>.
<< Ti giuro che quando te ne sei andato ha cambiato proprio espressione e poi... >>.
<< Poi? >> chiese il verdino, visibilmente spazientito.
<< Mi ha chiesto il tuo nome >> urlò la ragazza << hai fatto colpo, te lo dico io >>.
Modificò il taglio degli occhi in modo da renderli innaturalmente grandi e luccicanti, oltre a far assumere all'iride un colore rosa intenso.
Con le lunghe ciglia nere e le pupille dilatate sembrava proprio un cucciolo di peluche.
Midoriya sbuffò, fingendo indifferenza nonostante si sentisse profondamente a disagio.
<< Si certo >> tentò di sdrammatizzare << mi vedo già ad un appuntamento con l'eroe numero uno del Giappone... io poi... una mamma single >>.
<< Mai dire mai >>.

Si era cambiato velocemente per poi uscire dall'ospedale di corsa, mentre controllava periodicamente l'orologio per assicurarsi di non fare tardi.
" Ok sono le cinque meno un quarto, devo essere all'asilo per le cinque e mezza... dovrei riuscire ad arrivare in tempo anche a piedi. Si, perché di solito impegno trenta- ". Si bloccò di colpo.

Ed eccolo lì, senza che potesse in nessun modo evitarlo o fingere di non averlo visto. L'alpha biondo era in piedi alla fine delle scale deserte, che separavano il padiglione dalla strada; esattamente sul percorso che doveva compiere il dottore.
Ci pensò per un secondo... pensò di fare il codardo e rientrare nell'ospedale per evitare quel fatidico confronto, ma doveva andare a prendere il suo bambino, per cui decise di scivolare accanto al biondo come se niente fosse.

<< Hey... dottore, ti stavo cercando >>.
<< Il mio turno è finito, se entra in quella grande struttura con su scritto "ospedale", troverà qualcuno in grado di aiutarla >>.
Midoriya continuò per la sua strada, camminando a passo svelto, apparentemente senza curarsi dell'hero che lo stava seguendo.

<< Mi piacerebbe parlare con te >>.
<< Se ha problemi con la convalescenza può esserle utile anche un mio collega >>.
<< N-no non è quello... vorrei parlare di noi, se me lo permetti >>.
<< Non esiste nessun noi >>.

<< Deku... >>.
Midoriya scattò come se fosse stato colpito, si girò per ringhiare: << non osare chiamarmi così >>.
Il biondo abbassò subito la testa, sentendosi profondamente colpevole: << scusami, non volevo farti arrabbiare- >>.
<< Allora smettila di seguirmi e lasciami in pace >> sbottò.

In quel momento il loro piccolo battibecco aveva attirato l'attenzione dei passanti sui due ragazzi, ed in particolare sull'eroe; che, nonostante portasse occhiali scuri ed abiti casual, fu subito riconosciuto dai suoi fan ed accerchiato. Midoriya sfruttò l'occasione per distanziarlo maggiormente, finendo quasi per correre.
Arrivò davanti all'asilo con il fiatone, ma felice per essere riuscito ad aggirare l'eroe. Cercò di regolarizzare il respiro e di calmarsi prima che la campanella suonasse, annunciando l'uscita dei bambini.

<< Mamma! >> urlò, Daiki non appena vide il genitore all'uscita della scuola.
Subito gli corse incontro e Midoriya lo strinse a sé. Nonostante fosse ancora provato dallo sforzo fisico e dalla rabbia provata dal rivedere il suo compagno d'infanzia, cercò di rendere il proprio odore più felice ed avvolgente possibile, così da accogliere il suo cucciolo.

<< T-tu sei... L-lui è tuo figlio? >> balbettò il biondo, che stava guardando la scena con gli occhi sbarrati, dopo essere riuscito a raggiungere il verdino.

Midoriya si sentì il viso sbiancare di colpo; non poteva credere che stesse osando intromettersi in modo così prepotente nella sua vita; ma, d'altronde, conoscendo il carattere dell'eroe, non avrebbe neanche dovuto stupirsi.

Il piccolo, ancora avvinghiato alla madre, sgranò gli occhi: << mamma ma quello è Dynamight! >>.
Il verdino sospirò, per poi voltarsi e fingersi sorpreso: << incredibile è proprio lui, l'eroe della televisione >>.
Bakugou aveva continuato a fissare quel bambino come in trance. Si sentì catapultato indietro nel tempo... quel bambino, che doveva avere quattro o cinque anni, era una perfetta copia della madre ai tempi... ai tempi in cui tutto il loro rapporto era cambiato drasticamente, quando Katsuki era entrato in possesso del suo quirk.

Midoriya schioccò la lingua: << bene... ora salutiamo l'eroe muto e andiamo, ok? >> gli sorrise, facendo sfregare i loro nasi << gelato a merenda? >>.
<< Sii! >> gioì il piccolo << arrivederci Signor Dynamight. Torni anche domani, se riesce >>.

L'eroe tornò in sé nel momento in cui li vide iniziare ad allontanarsi. Intorno a lui si stava nuovamente formando una folla di curiosi, ma lui non li vedeva neppure; totalmente concentrato sull'unica persona che si comportava come se non esistesse.

***

Another life - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora