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L'indomani si trascinò fino alla sua agenzia, nonostante l'assenza di sonno e le ultime notti tormentate da incubi, ne avessero provato il fisico e la mente. Anche se quelle immagini, che la sua coscienza si divertiva ad evocare, non potevano essere definite veri e propri incubi, bensì ricordi; in ogni caso per l'eroe esplosivo erano più spaventosi di qualsiasi altro mostro.

Ignorò le persone, che si affrettavano a salutarlo o a lasciargli libero il passaggio, per dirigersi velocemente all'ultimo piano della torre che gli era stata dedicata.

Poco prima che si chiudessero le porte dell'ascensore, tuttavia, Mina costrinse il suo corpo nella piccola apertura con una mossa sinuosa, scivolando all'interno senza neanche scompigliarsi i capelli rosa confetto.

<< Buongiorno, Bakugou >> disse, rivolgendo all'eroe un sorriso radioso << hai un aspetto orribile stamattina >>.
Il biondo rispose con un basso ringhio di avvertimento, ma la ragazza non perse neanche un briciolo del suo entusiasmo.

<< Davvero... hai delle occhiaie da fare invidia a quelle di Shinso >>.
<< Senti, alieno rosa, perché non vai a rompere il cazzo al tuo stupido compagno >>.

<< Oh oh... siamo nervosetti >> rise, dandogli una leggera gomitata sul fianco, con fare complice.
Mina era probabilmente l'unica ragazza a non temere affatto il carattere burbero del biondo, forse perché anche lei era un Alpha, oppure semplicemente la sua personalità solare e spumeggiante le impediva proprio di dar peso agli insulti poco velati dell'eroe numero uno.

Dopo un leggero scossone le porte si aprirono al centesimo piano e l'eroina ne uscì fuori saltellando, lasciandosi dietro i borbottii irritati del biondo.

Bakugou si diresse verso il suo ufficio, ringhiando a chiunque si trovasse sulla sua strada; si sedette all'imponente scrivania in mogano e chiamò immediatamente la sua assistente personale.

Dopo qualche istante questa fece capolino nella stanza, visibilmente preoccupata per la strana richiesta. La sua presenza d'altronde era stata imposta da Best Jeanist, mentre il biondo si era sempre rifiutato di avere un'assistente ed era finito per far finta che la povera malcapitata neanche esistesse; come faceva lei, in ogni caso, dal momento che sistemava le carte e gli impegni dell'eroe per poi scomparire dalla sua vista.

<< Mi ha fatta chiamare, Signor Dynamight >>.
Lui sospirò, stropicciandosi gli occhi gonfi: << ho bisogno di aiuto >>.
La ragazza deglutì a vuoto, sorpresa. Era risaputo, infatti, che l'eroe numero uno non avesse bisogno di nessuno e che considerasse vittorie, ottenute con il supporto di qualcuno, al pari di sconfitte.

<< C-certo, in cosa le posso essere utile? >>.
<< Come si fa a chiedere scusa? >>.
<< I-in che senso? >>.
<< Se non riuscissi a parole... com-... come si chiede scusa? >>.
<< Vediamo... >> mormorò, portandosi la penna tra le labbra << a volte si mandano dei fiori >>.
<< Fiori? >>.
<< Si, rose bianche ad esempio. È uno dei loro significati >>.

Bakugou rifletté per qualche istante.
<< Potresti mandare dei fiori per me ad una persona? >>.
<< Certo! >> annuì la ragazza, riprendendo un po' della sua sicurezza << rose bianche, quindi? >>.
<< Si >>.
<< Vuole che faccia scrivere anche un biglietto di accompagnamento? >>.

Cosa avrebbe potuto scrivere?
" Perdonami ".
" Sono anni che penso a te, ma avevo perso le tue tracce ".
" Mi dispiace ".
" Vorrei... vorrei solo che noi potessimo- ".

<< Scrivi solo: a Midoriya da Bakugou >>.

L'assistente annuì e fece per uscire dall'ufficio, ma venne nuovamente sorpresa.

<< Grazie >>.

Lei si voltò quasi stordita per poi sorridere.
<< Ora che ci penso... n-non  mi ha detto l'indirizzo... >>.
<< Non so dove abita, ma so dove lavora >>.

***

<< Ti ho già detto che ti amo? >>.
Midoriya alzò gli occhi al cielo: << Aya, cosa vuoi? >>.
Lei finse una faccia sdegnata: << cos'è... ora non posso provare affetto per il mio migliore amico >>.
<< Certo >> mormorò lui, sistemando una cartella nell'armadio del corridoio.
<< Tuttavia... >>.
<< Ecco... >> rise il verdino << sapevo che c'era un secondo fine >>.

<< Io proprio non capisco... non frequenti nessuno da anni. O-ora un figo stratosferico ti assedia e tu non alzi bandiera bianca?! >>.
<< Ti sbagli >>.
<< Su cosa, di grazia? >>.
<< N-non... n-non è come pensi >>.
<< Mi vorresti dire che non ti sta corteggiando? >>.
<< Esatto >> annuì deciso << comunque non c'è niente tra noi e gli ho ripetuto di stare lontano da me e Daiki >>.
La beta sbuffò: << la vita è la tua... >>.

In quel momento i due amici vennero interrotti da un bizzarro andirivieni di medici e infermieri nella stanza riservata al personale.
<< Ma che sta succedendo? >>.
Mentre si avvicinavano, diversi colleghi lanciarono al verdino sguardi curiosi e alcuni si fermarono anche a parlargli.

<< Oh dottore, come vorrei essere lei in questo momento >> trillò un omega.
<< Chi l'avrebbe mai detto >> ghignò un altro.
<< Smetterai di lavorare? >>.

<< C-cosa? P-perché dovrei smettere di lavorare? >>.

Non appena voltò l'angolo si accorse del motivo di tutto quel tumulto. Il tavolo posto al centro della stanza era pressoché completamente occupato da una distesa di rose bianche, tanto perfette da non sembrare nemmeno vere.
Barcollò all'interno e quasi si scontrò contro il fattorino che gli si rivolse con un tono eccitato, annusando già lo scoop: << Midoriya Izuku? >>.

<< S-si, sono io >>.

<< Firmi qui, per favore >> continuò, passandogli il foglio con i dettagli dell'ordine ed una penna in modo che firmasse l'avvenuta consegna. Midoriya scarabocchiò qualcosa, incapace di staccare lo sguardo da quella moltitudine di fiori.
Una volta finito il suo lavoro l'uomo se ne andò, ma non prima di aver lanciato una rapida occhiata maliziosa al corpo del verdino.

L'omega, ancora incredulo, si avvicinò al mazzo di fiori e con le mani che tremavano afferrò il biglietto che lo accompagnava.
Aveva già capito chi potesse essere il mittente; lo sapeva, ma non riusciva a capacitarsene. Non poteva credere che si fosse spinto a tanto, mettendolo in imbarazzo davanti a tutti i suoi colleghi.

Non appena lèsse quelle poche parole, si sentì la testa girare e la vista annebbiarsi per la rabbia.

***







Scusate il ritardo.
Il prossimo capitolo sarà tosto.
Sto provando a scrivere la storia di getto e velocemente, una cosa assolutamente non da me visto che io di solito rifletto sulle parole per una vita. Però dai provo a fare uscire uno o due capitoli al giorno. Poi li rimaneggerò dopo in caso .

Another life - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora