22.

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Bakugou

<< Come sei elegante, bro >>.
<< Non dire stronzate, ho indossato la prima cosa che ho trovato e lo sappiamo benissimo entrambi >>.
Vidi quell'idiota sogghignare e mi pentii immediatamente di aver accettato questa stronzata.
<< Spero tu non abbia prenotato in un posto in vista >>.
Il rosso tentennò: << veramente ho lasciato fare a Mina >>.
Rilasciai un sospiro esasperato: << ecco che finiamo a cenare tra i tappeti elastici o in mezzo ad acquari con tanto di sirene che nuotano >>.
<< Avanti su... >> rise << non mettere già il muso >>.

Nel più totale e incazzato silenzio, Kirishima fermò la macchina davanti all'agenzia di eroi. Sul marciapiede ci attendevano l'alieno e quel coso corvino che muove la terra.
La vidi aprire lo sportello anteriore del passeggero, per cui bofonchiai subito uno scocciato: << io sto davanti >>.
Lei rise, affatto colpita dal mio tono.
<< Va bene, Baku. Noi andiamo dietro >> disse tranquilla, accomodandosi sui sedili posteriori dell'orrendo suv rosso di Kirishima.
Avvertii anche il coso fare altrettanto, non era neanche necessario voltarsi; non appena si chiuse lo sportello dietro, il suo odore dolciastro riempì l'abitacolo, facilmente distinguibile tra quello dei tre Alpha presenti.
Nonostante fosse delicato come quello di ogni omega, aveva note più mascoline, tanto da ricordare il muschio e il profumo dell'erba appena tagliata.

<< Ho prenotato all'hotel Bulgari >> trillò subito Mina, applaudendosi da sola << sarà fantastico. C'è un nuovo chef... molto famoso, ha ricevuto ottime criti- >>.
Schioccai la lingua interrompendola. Effettivamente non avrei dovuto aspettarmi altro da lei, i ristoranti della catena Bulgari erano lussuosi, costosi e dannatamente in vista; tanto che sarebbe stato impossibile per noi passare inosservati, anzi probabilmente il personale aveva già avvertito i giornalisti sui nostri spostamenti. Così ci guadagnavano due volte: il locale faceva parlare di sé, ottenendo pubblicità gratis, e i paparazzi avrebbero immortalato gli eroi in un attimo di vita privata; proprio il tipo di notizia che fa vendere i giornali di gossip.
Per un istante pensai a quanto Izuku si sarebbe sentito a disagio in un posto del genere, ma cercai subito di allontanarlo dalla mia mente.

Come previsto, quando Kirishima accostò venni subito accecato dai flash delle macchine fotografiche. Scendemmo, facendoci largo tra le persone e i microfoni che ci venivano sbattuti in faccia. Passai attraverso la folla ringhiando ad ogni viso che mi si parava davanti, cosa che continuai a fare anche davanti alla receptionist; almeno finché i miei amici non mi affiancarono e Kirishima mi afferrasse per le spalle, tirandomi via.
<< Bro, smettila di fare lo stronzo >> mi bisbigliò all'orecchio.
<< Non avrei mai dovuto accettare >>.
<< Comunque ormai sei qui. Quindi vedi di comportarti come si deve >>.
Sbuffai, arrendendomi e lui ne approfittò per trascinarmi al tavolo.

Gli altri due ci avevano preceduto e, quando li raggiungemmo, notai subito che l'alieno si era seduta accanto al coso corvino, lasciandomi un posto vicino a Kirishima.
" Astuta " pensai, mentre prendevo posto davanti al mio quasi appuntamento al buio, con capelli di merda accanto pronto ad intervenire nel caso avessi deciso di far esplodere il tavolo o qualche commensale.
Per fortuna il personale era abbastanza formale da riuscire a prendere le comande senza fermarsi a chiedere foto o autografi, così ordinammo senza ulteriori intoppi.

<< Comunque io sono Yo Shindo, piacere >>.
Il coso aveva davvero parlato. Lo guardai male. Credo fosse la prima volta che lo sentivo parlare, forse perché tutte le altre volte non lo sono stato minimamente ad ascoltare; ma questi sono dettagli.
<< Tch, so già chi sei >>.
<< Beh non credo ci fossimo mai presentati >> continuò lui sorridendo, stringendosi nelle spalle.
Era carino, non si poteva certo negare. Anche se a stento si capiva che fosse un omega visto il suo fisico asciutto; nonostante fosse più basso rispetto a me e con una muscolatura, per quanto definita, meno sviluppata. Neanche i tratti del viso erano tipici della sua dinamica, la mandibola squadrata e gli zigomi alti si contrapponevano ai classici lineamenti dolci degli omega.
Non aveva niente di particolarmente interessante a guardarlo bene; con quegli anonimi capelli neri e i piccoli occhi marroni.
Mentre facevo queste considerazioni, continuai a ripetermi che non lo stavo affatto paragonando a nessuno di mia conoscenza...
finii solo per arrabbiarmi con me stesso.

Another life - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora