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*Akiha*

«Un bel sorriso signorina!» il fotografo di quello stand mi mostrò le sue fossette indicandomi cosa avrei dovuto fare per quella foto per l'annuario. Alzai le sopracciglia leggermente e inclinai le linee più estreme delle mie labbra in un sorriso un po' forzato; facendolo le mie guance si gonfiarono e socchiusi gli occhi. Ero certa di sentire tutta la pelle tirare per quel sorriso forzato. Non mostrai nemmeno il mio vero sorriso, e fui estremamente grata che il fotografo scattò prima dell'arrivo della mia amica. «È molto aggraziata quando sorride, dovrebbe farlo di più!» esclamò l'uomo panciuto sorridendomi con le sue guance paffute.

Inclinai lentamente la testa in segno di ringraziamento e poi mi alzai dallo sgabello. Feci qualche passo guardandomi intorno per assicurarmi di non vedere da nessuna parte Ji Min. Ero certa che se solo mi avesse vista fare una foto sola, in solitudine, mi avrebbe trascinata di peso verso la fotocamera per scattare almeno dieci foto. Inoltre una sola foto sarebbe stata stampata insieme a quelle singole degli studenti, ed era riservato alla regina e al re del ballo di fine anno. Cosa che noi non saremmo mai state. Le altre foto scattate sarebbero state appese sulle pareti bianche dei corridoi.

«Aki~» mi voltai vedendola ferma con le braccia aperte e con un sorriso che avrebbe sciolto i cuori più freddi che esistessero al mondo. Mi abbandonai ad una risatina vedendola goffa e intenta a correre adesso verso di me, pronta ad abbracciarmi. Spalancai le braccia e la accolsi non appena si tuffò tra le mie braccia. «Hai già fatto le foto?» chiese staccandosi e osservandomi dritta negli occhi. Spostai lo sguardo per qualche secondo e poi annuii riportandolo su di lei e sui suoi occhioni al cioccolato.

«Prima ho visto Jeno farle con i suoi amici! Perché non ti sei unita a lui?» chiese innocentemente facendomi rivoltare lo stomaco sottosopra. Giusto...Jeno, quello che tutti pensano sia il mio amico più caro sin dall'inizio delle superiori. Quell'amico su cui potrei contare sempre, la spalla su cui piangere. Questo era quello che pesavano tutti, tutti compresa la mia migliore amica. Eppure alle smancerie amichevoli preferivo alzargli un dito medio e mandarlo nel mondo dei cazzoni patentati, con la laurea in stronzaggine il più lontano possibile da me.

Notai di avere ancora l'espressione impaziente di Ji Min davanti a me, e le sorrisi leggermente, evitando di raccontare tutto adesso. Avevo mentito sin da quando l'avevo conosciuta, nascondendole la verità. Solo Renjun sapeva la verità, e nonostante potessi sembrare una pessima amica, preferivo così. Se solo Ji Min avesse scoperto tutto sarebbe andata su tutte le furie: si sarebbe probabilmente armata di un fucile da caccia o di un coltellino molto affilato per ferirlo come lui aveva fatto con me. E poi, la cosa peggiore sarebbe stata perdere il nostro rapporto puro e sincero di amicizia. Sarebbe comunque stata una menzogna durata due anni, il che non era affatto vantaggioso nei miei confronti.

«Oh, certo, avrei dovuto. Ma lo sai... quelli sono i suoi amici, non i miei e–» mi fermai dal parlare notando il diretto interessato passare proprio al nostro fianco. «Jeno!»

No, no. Perché lo ha fatto? Doveva proprio chiamarlo? Farlo fermare, e... «Si?» chiese con voce profonda senza guardarmi. Strizzai gli occhi e mi torturai l'interno guancia in attesa della richiesta della mia amica.

«Akiha ha fatto solo una foto» Ed eccoli lì, i suoi occhi neri, quasi interamente. «Dato che siete amici da tanto dovreste farne una insieme, solo voi due! E poi potreste chiedere al fotografo di stamparla lo stesso, sapete per le pareti scolastiche» sorrise gentilmente e strizzai gli occhi impercettibilmente guardando il moro. Non doveva accettare, per nulla al mondo. «Min–ah perché non andiamo a farla noi due? Con i nostri bei visetti verrà meglio rispetto a quella che potremmo fare io e... lui!» provai a convincerla ma fu tutto inutile.

𝐃𝐈𝐕𝐄 𝐈𝐍𝐓𝐎 𝐘𝐎𝐔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora