21 marzo 2009, ore 7:45 PM, Hogwarts
Camminò lungo i corridoi di Hogwarts come una ladra. Non avvisò nessuno di quella sua visita e se solo qualcuno di sua conoscenza l'avesse incontrata sarebbe stato alquanto imbarazzante spiegare che fosse lì per una cena con Piton.
Con l'arrivo di Durmstrang e Beauxbatons, la scuola le sembrò ancora più gremita di studenti: in ogni angolo, anche quello più appartato, nonostante l'ora di cena, vide gruppi di ragazzi impegnati in scherzi o in chiacchiericci allegri.
Molti ragazzi la riconobbero e salutarono con rispetto. Proprio mentre alzava una mano ad un trio di ragazze Tassorosso, intravide la figura di Neville da lontano e immediatamente si accostò ad una colonna in pietra cercando di sfuggirgli.
"Professor Paciock perché c'è a scuola Hermione Granger?" sentì da una delle ragazze appena salutate.
"Hermione Granger...sei sicura, signorina Brown?"
"Sì, signore. Eccola" disse ella prima di indicarla con il braccio.
Appena gli occhi del giovane incontrarono i suoi, Hermione credette di sprofondare. All'ingresso rifilò a Gazza la scusa di dover parlare con Piton per questioni urgenti e segrete circa il Ministero, per questo motivo non era attesa dalla Preside e non aveva con sé un permesso...ma Neville non era affatto Gazza. Aveva pochi secondi per inventare una scusa.
"Hermione ciao! Cosa ci fai qui?" la salutò gioiosamente e curiosamente Neville.
"Se mi avessero detto, durante gli anni di Hogwarts, che saresti diventato un professore così rispettato...beh non ci avrei creduto" pronunciò sorridendo la donna, dandogli una pacca scherzosa sulla spalla.
Il professore gli sorrise divertito, scuotendo la testa "Sono solo un professore di erbologia, nulla di più. Piuttosto tu, come mai hai lasciato la tua cara poltrona costosa?"
"Devo parlare con Piton"
Il silenzio calò fra i due: il sorriso di Neville si tramutò in un un'espressione sorpresa, con tanto di occhi spalancati.
"Con Piton?"
"Questioni burocratiche del Ministero" tagliò secca, sperando di non incorrere in altre domande.
"Riguardano lo scambio con le scuole straniere?"
"Sì, ovviamente"
"E perché ti rivolgi a Piton e non a Minerva? Se vuoi, puoi restare a cena e dopo ti accompagno io dalla Preside"
La Granger lo guardò negli occhi verdi. Neville fu da sempre una delle persone più buone che conoscesse e dirgli quelle bugie la fece sentire come durante il primo anno in cui gli lanciò un "Petrificus Totalus".
"No, non preoccuparti, non è niente di così importante da scomodare Minerva, davvero. Inoltre il compito di amministrare questo evento è stato affidato a Piton dalla stessa Preside, è a lui che devo rivolgermi" disse sorridendo, l'ultima affermazione non fu una menzogna almeno, Severus ebbe davvero quell'incarico.
Il giovane mago alzò le mani in rassegna e poi pronunciò "Pensi che potremmo beare della tua presenza al Tavolo Grande stasera?"
"No Neville, penso che per me e per Severus non ci sarà nessuna cena. Le pergamene burocratiche ministeriali sono incredibilmente inutili quanto lunghe"
Ancora una volta vide negli occhi chiari dell'amico dello stupore: chiamò per nome l'uomo che per anni li tormentò a scuola e che per anni considerarono un bisbetico asociale distaccato. Sembrò starno persino a lei stessa, realizzando l'intera situazione.
"Non guardarmi così! È inutile continuarlo a chiamare "Professor Piton" o anche "Piton": ha un nome come tutti, inoltre è un tuo e un mio pari, siamo ormai adulti. Il continuo richiamo al personaggio tenebroso che è stato durante la nostra infanzia e adolescenza non fa altro che alimentare ancora di più il suo ego spropositato di insegnante pauroso che spaventa e traumatizza i suoi alunni, questo non va bene né per lui né per noi" affermò decisa delle considerazioni. Era vero, pensava davvero le cose che disse e non fu solo una copertura di una intimità ormai acquisita: Severus avrebbe dovuto lasciarsi il passato alle spalle, pensando a se stesso come ad una persona nuova e non come allo cattivo spaventabambini.
"Hai ragione ma..."
"Niente ma, Neville. Non ci ha Schiantati anni fa e non vedo perché dovrebbe farlo ora, solo perché usiamo il suo nome. Ora devo davvero andare, sappiamo entrambi che non ama chi fa ritardo"
Il giovane gli sorrise e la salutò con un abbraccio amichevole. Quando Hermione si allontanò piano per correre dal Maestro di pozioni, si sentì chiamata ancora una volta dal suo amico.
"Vacci piano con lui...è intrattabile, più del solito, da giorni. È nervoso per non si sa quale motivo, anche se l'intero collegio docenti dice che..." il giovane mago si fermò.
"Che?"
"Non potrei dirtelo, sono solo pettegolezzi" le rispose imbarazzato, portandosi una mano dietro la nuca.
"Dai Neville, da quando siamo così puritani da non fare pettegolezzi?"
"Beh...Rolanda, sai quanto possa essere maliziosa quella donna, è sicura che Piton abbia una compagna e che questa lo abbia fatto penare recentemente"
La Granger fu spiazzata: Severus aveva davvero una compagna o tutto era riferito a lei? E com'era possibile che già si sapesse di una rapporto ancora non definito? Era vero, l'aveva sempre detto: anche le pareti di Hogwarts avevano orecchie, non a caso c'erano i ritratti magici seminati dappertutto.
"Non è così strano, in effetti. È un uomo qualunque ed è giovane...se i miei calcoli sono corretti ha 49 anni"
"Ma è Piton...insomma è strano pensare a lui come un essere umano" proferì l'altro con una smorfia di disgusto, poi continuò "L'altra sera, facendo la ronda notturna, ho visto il suo mantello svolazzare all'ingresso, come se stesse rientrando in quel momento. Ho chiesto a Minerva se sapesse dove fosse andato, mi ha solo sorriso e ha detto che fosse anche ora che, testuali parole, "il giovanotto si svagasse". È stato imbarazzante!"
"È stato un episodio unico?" chiese ella, cercando di contenere la curiosità.
"Che io abbia visto sì, ma Rolanda giura di averlo visto un bel po' di volte farlo..."
Un colpo al cuore, la Granger sentì distintamente un battito mancare.
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Occasionale -Snamione-
FanfictionL'eros e l'agàpe: due modi di amare dettati da bisogni diversi. È possibile che questi due concetti coesistano? I due protagonisti di questa storia lo scopriranno.