Capitolo 15

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2 maggio 2009, ore 8:43 PM, Tana

"Puoi andare, Colins" disse all'Auror specializzato in Materializzazione che l'accompagnò quella sera.
"I politici devono sempre essere accompagnati ovunque, il colpo di stato è sempre in agguato" le disse Shacklebolt in una delle prime apparizioni pubbliche. Nonostante fosse sempre d'accordo con lo straordinario mago, quel pensiero non riuscì mai a condividerlo: Hermione bastava a se stessa, riusciva benissimo a difendersi con le proprie mani e la propria bacchetta, senza bisogno di scomodare Auror e alimentare l'immagine della donna intoccabile, che ormai ricopriva da anni.
"Signora Granger, sono stato incaricato dal Minsitro di restare qui"
"Lì dentro -indicò la Tana illuminata da cui provenivano voci e risate- ci sono due Auror specializzati, almeno quattro dipendenti del Ministero e la donna che ha fatto a pezzi la pazza più feroce che il Mondo Magico abbia mai partorito. Puoi andare, Colins, te lo ordino"
L'uomo baffuto sembrò pensarci, poi pronunciò sospirando "Sarà il Signor Potter ad accompagnarla a casa?"
"Sì, te lo prometto Colins. Vai a casa da tua moglie e dalla tua splendida bambina, salutamele tanto" affermò sorridendogli dolcemente.
Si salutarono educatamente e Hermione raggiunse la porta dell'abitazione: "Famiglia Weasley" recitava il cartello, decorato con disegnini fatti dai piccoli nipotini. Sentì da lontano la voce squillante di Molly, la risata contagiosa di Arthur e le incredibili urla dei bambini...si sentì a casa.
Dopo i vari abbracci e baci da parte dei componenti Weasley poté finalmente respirare. Trovò l'ambiente come al solito familiare e accogliente, colmo di cibo, di persone e di un numero spropositato di bambini; nonostante l'evento da festeggiare, l'undicesimo anniversario della fine della guerra, il clima era allegro e festoso come il ritrovo familiare mensile a cui tutti erano ormai abituati.
Ancora sulla soglia della porta venne letteralmente prese in ostaggio da James, che aveva quattro anni, e da suo fratello Albus, che di anni ne aveva tre.
"Zia Hermione!" esclamò il più piccolo arrampicandosi tra le braccia "Contento, felice!".
"Sei contento di vedermi Albus?" chiese con gioia. Aveva un debole per i figli di Harry e Ginny, doveva ammetterlo: quegli esserini vivaci le riempirono il cuore di gioia dal momento della loro nascita e le facevano venire voglia di mettere su famiglia.
"Sì anche!"
"Anche?" chiese titubante.
"Mio turno!" replicò il fratello James, sentendosi ignorato.
Dovette fare uno sforzo per prendere entrambi sulle braccia ma per quanto poco pesavano ci riuscì. Entrò in cucina, dove sentì subito l'inconfondibile odore del pasticcio di carne della Signora Weasley; al tavolo erano sedute tutte le donne della famiglia, che calorosamente la salutarono. Ginny teneva in braccio la piccola Lily di due anni, alla quale brillarono gli occhi solo alla vista di zia Hermione.
"Verrò a giocare con voi tra un minuto, ora fatemi dedicare a vostra sorella. Aspettatemi di là, forza" ordinò ai due ometti che fece scendere. Le proprie braccia vennero nuovamente occupate dal piccolo corpicino caldo della bambina.
"Amore della zia, come sei bella con questo vestitino. L'hai scelto perché te l'ho regalato io?" le chiese sorridendo. Vide quel vestitino a fiori in un negozio vintage per bambini e non riuscì a resistere.
Lily annuì timidamente e le gettò le braccia al collo, riempiendola di baci salivosi tipici dei bambini. Era così tenera da scaldarle il cuore.
Dopo alcune coccole alla nipotina lasciò che questa giocasse con il gattino randagio appena adottato dalla famiglia e si accostò alla sua migliore amica, Ginevra.
"Mi spieghi perché tuo figlio alla mia domanda "Sei contento di vedermi" mi ha risposto "Sì anche"? Cosa avete insegnato a mio nipote?" le chiese scherzosamente.
Cercò con lo sguardo i due fratellini e li vide colorare a terra in salotto, insieme al branco di altri piccoli Weasley.
"È entusiasta perché stasera c'è..."
Neanche il tempo di finire la frase che l'attenzione di Hermione venne catturata dalla porta del davanzale posizionata accanto al divano: fece il suo ingresso in salotto Severus, seguito da Harry. I due amanti si guardarono negli occhi intensamente, nonostante i metri di distanza.
"Ecco, c'è Piton e da qualche parte anche Minerva e Neville"

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