14 aprile 2009, ore 10:08 PM, ufficio del professor Piton, Hogwarts
I continui colpi fecero cadere alcuni fogli e diverse ampolle di inchiostro. Hermione sentì il legno lucidato di mogano contro la schiena nuda, la testa appoggiata sul tappeto di pelle che il professore usava per scrivere, dinanzi a sé l'immagine di un Severus completamente estasiato mentre entrava ed usciva dal proprio corpo con spinte feroci.
"Starei ore dentro di te" gli sentì dire, mentre la guardava con occhi socchiusi dal piacere.
"Fallo allora"
"Se solo tu smettessi di essere così bella e così erotica, potrei" le disse egli sussurrando, poggiando entrambe le braccia ai lati del proprio viso.
Hermione sorrise apertamente, prima di essere investita da un piacere tanto forte da farle aprire la bocca e farla gemere disperatamente. Severus colpì un punto particolarmente sensibile e quella sensazione le fece provare una goduria smisurata, raggiunse quasi l'orgasmo con quel colpo pur senza la stimolazione clitoridea.
"Voglio sapere cosa hai fatto quando sei tornata a casa dopo che ti ho precluso l'orgasmo" sussurrò egli all'orecchio, con la solita voce bassa e roca. Avvertì una mano mascolina raggiungere il proprio collo e cominciare ad accarezzarle la pelle sensibile e liscia.
"Mi sono masturbata pensando a te. Immaginavo come avresti potuto prendermi su quel muro, a come qualcuno avrebbe potuto scoprirci, l'impazienza di entrambi di toccarci, il desiderio di averci...a come le tue dita entrino in me e a come tu mi fotta bene, Severus. Gli orgasmi con te sono..." pronunciò con non poche difficoltà mentre l'uomo le succhiava un capezzolo, stimolava il clitoride e spingeva in lei.
"Dillo come sono?"
"Sono spettacolari nella loro intensità. Mai nessuno è riuscito a spingermi così oltre" dichiarò in estasi. Probabilmente da lucida non avrebbe mai detto cose di quel genere, eppure erano vere: nessun uomo, neanche Eugenius, riuscì a farle provare simili esperienze sessuali. C'era qualcosa tra loro di inspiegabile, come una reazione chimica pericolosa ed eccitante, che li rendeva così perfetti l'uno per l'altra nell'atto sessuale.
Continuarono per un po', facendo cadere altri oggetti dalla grande scrivania e portando questa sempre più avanti a causa delle spinte, fino a quando l'orgasmo investì entrambi.Stava rivestendosi del tubino nero di quel giorno, un abito di alta moda italiana. Fece comparire uno specchio dinanzi a sé e riuscì a raccogliere i capelli disordinati in una crocchia elegante. Controllò che non ci fossero segni di sbavatura di trucco e che, nel complesso, fosse accettabile.
L'uomo sedeva dietro la scrivania, la stessa che usarono come piano per il loro amplesso, bevendo il solito Whisky Incendario e intento ad osservarla.
"Cosa c'è?" gli chiese guardandosi allo specchio mentre metteva gli orecchini di diamante.
"Niente, Granger" affermò piano, accavallando le gambe.
Non poté non voltarsi e guardarlo: vestito come sempre di pantalone nero e camicia bianca, i primi bottoni liberi e le maniche arrotolate. Pensò che non avesse mai visto Piton nudo, nonostante i rapporti avuti in quelle settimane; l'uomo si limitò sempre a liberare solo il membro, senza scomporsi minimamente.
"Perché non ti svesti mai?" chiese Hermione, raggiungendolo alla scrivania e appoggiandosi ad essa con il fianco.
"Che bisogno c'è?"
"Lo stesso bisogno di spogliare me dei miei vestiti" affermò piano, guardandolo negli occhi.
"Tu sei una donna" rispose egli ironico, con un sorriso obliquò. Lo vide aprire un cassetto della scrivania e recuperare il portasigarette di argento, prenderne una e accenderla con la magia.
"E pensi che io non abbia piacere nel vederti nudo?" chiese sincera. Non pensò mai che Piton fosse un tipo timido ma le circostanze ormai evidenti la portarono a maturare quel pensiero.
Il mago scrollò le spalle mentre aspirava quello che sembrava rosmarino. La Granger dovette trattenersi dal fumare dalla stessa sigaretta, salire a cavalcioni su di lui e baciarlo finalmente.
"Da come guardi penso che tu voglia una delle mie prelibatezze" la stuzzicò con un ghigno beffardo, porgendole il portasigarette aperto.
Ella ne prese una e la portò alle labbra compiendo lo stesso incantesimo non verbale per accenderla, poi disse "Non pensare che io non voglia vedere tutto di te. Io ti voglio, Severus, altrimenti non..."
"Altrimenti non verresti qui per scopare" soffiò derisorio, prima di bere l'alcolico nel bicchiere "Vuoi solo una parte di me, Granger, non fare la puritana".
"Ne abbiamo già parlato: sono una donna impegnata, con i miei spazi e i miei ritmi. Cominciare qualcosa con un uomo significherebbe stravolgere troppo la mia vita"
"Invece venire qui per provocarmi e giocare con me va bene per la tua vita impegnata, non è vero?" tuonò alzandosi e raggiungendo la propria altezza.
"Non ti uso, Severus" gli disse a voce bassa e dolce, cercando di accarezzargli la guancia prima di essere respinta malamente.
"Ah no? Pensi che io non sappia come funzionino certe cose? Anche io ho avuto donne con cui scopavo soltanto"
"Vuoi dirmi che non ti sta bene?" gli chiese arrabbiata. Perché avrebbe dovuto passare come la donna insensibile che lo usava? Lui stava a quel gioco, fu chiara fin da subito...forse Piton avrebbe voluto qualcosa in più?
"Mi sta più che bene! Soltanto che odio questa tua maschera di perbenismo, come se non fossi colpevole di ciò che accade fra noi, come se tu non fossi quella che vuole farsi scopare duramente da me. Accetta la tua natura primordiale, Granger...non sei il falso mito che hanno tessuto su di te, non sei la donna perfetta piena di virtù e senza eccessi: vieni qui, fingendo di interessarti a questa stronzata delle scuole, solo per pregarmi di fotterti indecentemente, per sfogarti di tutto quel rigore che ti sei autoimposta per sembrare la migliore. Arrivi e non vedi l'ora di raggiungermi per provocarmi e raggiungere questi sotterranei, non per me ma per quello che so fare al tuo corpo per il semplice fatto che mai nessuno ha osato trattarti come faccio io" le disse Severus tutto d'un fiato, come se fosse la più assurda delle rivelazioni.
Ella non riuscì a parlare. Ogni frase, ogni parola pronunciata da quell'uomo fu vera, di una verità bruciante e umiliante. Si sentì sporca e in colpa, finta e bugiarda: era tutto quello eppure non riuscì a capacitarsi.
"Anche per me sei solo sesso ma io accetto di essere in totale balia del tuo corpo, ti desidero ogni giorno con più intensità del precedente. Niente è stato come quello che faccio con te" sussurrò egli.
La Granger sgranò gli occhi a simili dimostrazioni e poté giurare di aver visto una leggera tinta rossa sul viso pallido di Piton.
Confusa si voltò, andando verso la borsa e il trench sulla poltrona, poi finalmente parlò "Aspetta una mia lettera".
Se ne andò.Ore 11:45 PM
Entrò in casa, trovò accesa solo la grande lampa da terra in salotto. Tolse le scarpe e il soprabito all'ingresso e raggiunse il divano, dove si accasciò malamente.
Le parole di Piton la colpirono così tanto da stupirla: non pensò mai a se stessa come ad una donna alla ricerca di sesso selvaggio e non lo fu mai, in effetti, ma con Severus...con lui fu tutto diverso dal principio. Quell'uomo riuscì a scuoterle qualcosa dentro, una forza potente che la lasciò senza parole ogni volta, che la spinse ad essere diversa ed irriconoscibile. Non si sarebbe mai piegata così tanto ai piaceri carnali, eppure si ritrovò in quella situazione di impotenza dinanzi a quel fuoco che ardeva senza sosta.
Pensava a lui sempre: tutte le immagini di Piton, in ogni espressione e posizione, erano nella sua testa e si proponevano con impetuosità davanti agli occhi in ogni occasione, anche quelle meno opportune. Gli occhi scuri che la scrutavano mentre le dava piacere la assillavano; le labbra fini irraggiungibili e mai assaggiate la tormentavano. Quel profumo erbaceo e maschile sembrava essere impregnato sulla propria pelle; la consistenza, il calore, le dimensioni del membro maschile fissate con forza dentro di lei...
Poi c'era quella perspicace intelligenza e quella sfrontatezza, quella cultura immensa, i modi eleganti e così tanto altro che quasi le girò la testa solo a pensarci.
Si chiese a lungo se si fosse innamorata di lui o fosse solo desiderio. "Agàpe o eros?" si chiese disperata nella solitudine della casa vuota.Spazio autrice
Ve l'ho detto che sarei stata velocissima😊. Finalmente le cose iniziano un po' a smuoversi, infatti il prossimo capitolo sarà bello ricco di rivelazioni: scopriremo un po' di più Hermione è tutto quello che ha in testa...per Severus ci serve ancora un po' di tempo.
Un bacione a tutte❤️❤️
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Occasionale -Snamione-
FanfictionL'eros e l'agàpe: due modi di amare dettati da bisogni diversi. È possibile che questi due concetti coesistano? I due protagonisti di questa storia lo scopriranno.