capitolo 3 - Yuki Miura

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Appena Haru si girò vide una ragazza bassa, magra, con occhiali rossi e occhi rosa con l'aggiunta dei capelli a caschetto, il colore dei suoi capelli era particolare da descrivere, ma Haru poteva affermare senza dubbio che erano tinti, visto che avevano un colore più bianco della neve stessa, difficile da credere però è questo che i suoi occhi videro. Rimase incantato a guardare i suoi capelli che non si rese conto che la ragazza lo stava fissando dritto negli occhi. Appena incrociarono lo sguardo Haru arrossì, non è mai stato bravo a interagire con persone nuove, nonostante per lui fosse più facile parlare con le ragazze. La ragazza scoppiò a ridere mentre Haru voleva solo che sprofondare dall'imbarazzo; appena smise di ridere lo riguardò con un sorriso sul volto, decidendo di rompere il ghiaccio. <<Vedo che sei molto timido eh? Ahah anch'io lo ero, ti capisco. Comunque, mi chiamo Yuki Miura, tu come ti chiami?>> gli chiese Yuki sorridendo. <<Piacere Miura-chan, mi chiamo Haruki Yoshida>> rispose Haru un po' meno in imbarazzo. Questo ragazzo era sicuro di sé in tutto tranne che con la socializzazione, su questo non c'erano dubbi. <<Scusa l'intrusione, è che ti ho visto qui tutto solo e ho pensato di farti compagnia, è un problema?>> chiese Yuki. <<No no, anzi... ti ringrazio, sei l'unica che oggi mi si è avvicinata, a parte il mio compagno di stanza>> rispose Haru. <<Ah e dimmi, chi è il tuo compagno di stanza?>> chiese curiosa Yuki al moro. <<Quel ragazzo biondo a quel tavolo lì>> disse Haru indicando il tavolo dell'amico. <<Si chiama Kenichi Kimura, lo conosci?>> chiese Haru. <<Certo che lo conosco Yoshida-san! Qui lo conoscono praticamente tutti, si può affermare tranquillamente che lui sia uno dei tre ragazzi più belli qui ahah>> rispose Yuki ridendo. <<Beh, come darti torto...>> bisbigliò Haru. <<COSA HAI DETTO?>> chiese urlando dallo stupore Yuki. <<Nulla nulla, lascia stare e non urlare per favore, non voglio attirare troppo l'attenzione essendo il mio primo giorno qui>> disse il moro arrossendo. <<Beh è anche il mio primo giorno però che mi importa! ahaha>> rispose Yuki. Haru sospirò, nella speranza che Yuki non avrebbe più riaperto quel discorso, anche se passati 10 minuti abbondanti Haru realizzò di non essersela cavata. <<Quindi dimmi Yoshida-san... cosa intendevi prima con "come darti torto">> chiese Yuki con la faccia più subdola e curiosa del mondo. <<i-io intendevo dire che beh- si è v-vero Kimura-san è indubbiamente molto b-bello, parlo o-oggettivamente, non intendevo nulla io, a-a me non piace mica, l'ho conosciuto solo oggi...>> disse Haru balbettando un bel po'. <<Dai Yoshida-san! A chi vuoi darla a bere? Stai parlando con una fujoshi eh! Non provare a svignartela con questa scusa da 4 soldi!>> disse Yuki alzando la voce. <<EHHH? Una fujoshi dici, che vorresti insinuare scusa???>> disse Haru alzando la voce a sua volta. <<Caro mio, si vede lontano un miglio che ti piace e inoltre, l'hai osservato per tutta la durata della cena!>> disse Yuki guardandolo negli occhi. <<Cavolo ma mi spii? Uff... va bene, forse lo trovo particolarmente attraente ma non voglio prendermi una cotta per un etero>> dopo aver detto ciò Haru realizzò di aver fatto praticamente coming out con una sconosciuta incontrata 20 minuti prima. <<Senti, non so perché l'ho detto... solo la mia migliore amica sa che sono gay, ti prego non dirlo a nessuno, non voglio essere preso di mira un'altra volta per la mia sessualità, ti prego ti prego>> inizio a dire Haru con le lacrime agli occhi. <<Ma certo Yoshida-san, non mi permetterei mai di fare una cosa simile a qualcuno, specialmente a te che sembri così puro di cuore, prometto che manterrò la bocca chiusa! Se hai bisogno di qualcosa chiamami, ti do il mio numero>> così dicendo Yuki prese dalla sua borsa un foglio di carta e una penna scrivendoci sopra il suo numero con accanto un cuoricino per il suo nuovo amico. <<Tieni Yoshida-san>> disse sorridendo la ragazza. <<Ti prego, chiamami Haruki>> disse Haru sorridendo. <<Wow... grazie Haruki, tu puoi chiamarmi Yuki <3>> dicendo ciò tutti iniziarono a tornare nelle loro stanze, tutti tranne Haru, Kenichi e i suoi 4 amici.

<<Hey Kimura-san! Torniamo in camera?>> chiese Haru avvicinandosi al loro tavolo a passo lento. <<Hey Yoshida-chan, arrivo tra poco, tu intanto vai>> disse Kenichi senza nemmeno guardarlo. "Yoshida-chan"? pensò Haru, che fino a qualche ora prima veniva chiamato con un soprannome dal biondo, senza farsi troppe domande tornò in stanza sdraiandosi sul letto. Passò un'ora, ne passò un'altra ma di Kenichi neanche l'ombra... iniziò a preoccuparsi, decise di uscire dalla stanza, ma appena aperta la porta trovò dall'altra parte Kenichi che stava per aprire la serratura, si guardarono negli occhi per un po' per poi muoversi. Entrambi rientrarono in stanza in silenzio, finché Haru ruppe il ghiaccio. <<Kimura-san... tutto bene?>> chiese Haru preoccupato. <<Certo che va tutto bene, perché?>> chiese il biondo confuso. <<N-no è che... è molto tardi e pensavo fosse successo qualcosa>> rispose Haru in imbarazzo. <<No no tranquillo! Anzi grazie per esserti interessato Haru!>>. "Haru" ecco di nuovo il soprannome...

<<Posso chiederti una cosa?>> disse Haru. <<Chiedi pure>> rispose Kenichi. <<P-perché prima mi hai chiamato per cognome... quando stavamo giù con i tuoi amici?>> chiese il moro. Kenichi non rispose subito, passarono un po' di minuti, Haru ormai convinto di non ottenere risposta andò a mettersi sotto le coperte con le lacrime agli occhi, pensando avesse sbagliato qualcosa; il silenzio venne rotto da Kenichi stesso che finalmente rispose <<Sinceramente non saprei spiegarti bene il motivo, forse perché sei l'unico alla fine che chiamo per nome e non so... sarebbe stato strano farlo di fronte ai miei amici che conosco da quasi più di un anno ormai>> Haru perplesso da quella risposta decise di girarsi e guardare il biondo negli occhi che si trovava ancora in mezzo alla stanza con i vestiti della stessa giornata. <<Beh, se a loro li conosci da più tempo allora perché non chiamo loro per nome e a me per cognome?>> chiese il moro confuso. <<Forse perché... con te mi trovo più a mio agio, sono me stesso, cosa che con loro è veramente impossibile, sai a volte non sono molto educati con chi è diverso, quindi...>> disse Kenichi abbassando la testa. <<i-in che senso con chi è diverso?>> chiese Haru. <<Beh generalmente se la prendono molto con gli omosessuali di questa università e ogni volta che lo fanno ci litigo pesantemente perché non è giusto essere presi in giro per la propria sessualità, non so se mi segui>> disse Kenichi. <<Si si capisco perfettamente, però mi chiedo, se ti fanno così arrabbiare perché ci sei ancora amico?>> chiese Haru. <<Perché sono gli unici che si siano avvicinati a me prima che diventassi così popolare, so che oltre a loro tutti gli altri starebbero con me per stare in bella vista... tranne te ovviamente, te non sei come gli altri.>> disse Kenichi. <<Già non sono come gli altri anche per un altro punto di vista effettivamente...>> disse Haru sottovoce, ma non abbastanza per non farsi sentire da Kenichi. <<Che intendi dire?>> chiese il biondo confuso. A quel punto Haru capì che con lui poteva confidarsi, che non era un omofobo come quelli che lo hanno sempre circondato. Quindi era deciso a dirglielo, era deciso a fare coming out col suo compagno di stanza.

Can't Remember to Forget You - YAOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora