Capitolo 20-Un'imboscata

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Capitolo 20
Un'imboscata

JJ's pov

«Smettila JJ.»

«Non è una buona idea.»

Li guardai dall'alto del tetto di casa di John B e sorrisi. «Mi ringrazierete poi.»

«Ginny, ti prego, diglielo tu che è pericoloso.» Avevo sentito dire da Pope, che aveva iniziato a ricorrere a Ginny per ogni minima cosa.

«Ginny!» La brontolò Kiara, segno che la ragazza avesse preso, per una volta, le mie parti.

Brava, la mia Ginny.

«Che c'è?» L'avevo sentita borbottare, così scesi giù dal tetto con un balzo proprio mentre diceva; «Se un'arma può farci stare al sicuro, penso sia giusto averla almeno una per uno».

Sollevai le sopracciglia. Cazzo, questa ragazza non avrebbe mai smesso di sorprendermi.

«Almeno una per uno?» Ripetei divertito. «Ti sei dimenticata che non siamo dei ricconi e che le armi costano?»

Alzò gli occhi azzurri al cielo, dopodiché mi riservò un sorriso che mi ricordava tanto quello del diavolo. «E tu ti sei forse dimenticato che ho un conto tutto mio in banca al quale posso attingere ogni volta che voglio?»

Da quando mi eccitavano le figlie di papà viziate come lei?

Kiara sbuffò, interrompendo il nostro scambio di sguardi. «Resta il fatto che sia un po' sospetto se Ginny Byers compra delle armi da fuoco, no?»

Effettivamente, Ginny non era il tipo di persona che passava inosservata e dovette pensarlo anche lei perché soppesò le parole di Kiara prima di cedere. «Va bene, allora accontentiamoci della vecchia pistola che JJ ha trovato in una discarica abusiva vicino a casa di un tossico.»

Pope risucchiò il respiro e mi diede delle pacche sulla spalla come per manifestare la sua vicinanza in quel momento. Fissavo Ginny mentre lei sorrideva per la reazione divertita che aveva suscitato in Kiara e Pope, che si prendevano gioco di me insieme a lei.

«Okay okay, divertente.» Fermai le risate di Kiara con un'occhiata. «Hai un'idea migliore, piccola Byers?»

Sollevò il mento e mi guardò con aria soddisfatta. «Ne prendiamo una in prestito.»

Assottigliai lo sguardo, mentre Kiara corrugava la fronte confusa. «E da chi?»

«Da mio papà.»

Sapere che il signor Byers avesse una pistola in casa non mi tranquillizzava molto, ma accompagnai comunque quella sera Ginny a casa sua, insieme a Kiara e Pope.

Parcheggiai in una zona poco illuminata a pochi metri dal viale esterno che congiungeva Villa Byers alla strada del molo. Dallo specchietto vidi una lunga ciocca di capelli neri attorcigliata al dito affusolato di Ginny, mentre i suoi occhi azzurri erano fissi su Pope, che le porse uno zaino in ottime condizioni -era il suo. «Allora, tu vai dentro, prendi quello che devi, nascondi tutto nello zaino e torni qui da noi.»

Ginny annuì; non ci voleva un genio a capire cosa dovesse fare, ma fu comunque abbastanza paziente da non farlo notare a Pope.

«Sei sicura che tuo padre non se ne accorgerà?» Chiese nuovamente Kiara, guardandola attentamente.

Ginny le sorrise spavalda. «Paura che venga a saperlo il tuo paparino?»

Kiara alzò gli occhi al cielo e per poco non cominciò a risponderle per le rime; fra le due i rapporti erano molto migliorati, ma non sempre riuscivano ad andare d'accordo. Avevano entrambe due caratteri molto forti.

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