<<Ashley?>>
Scesi dalle scale velocemente sentendomi chiamare.
<<Sì, Signor Cooper?>>
<<Dobbiamo uscire>>
<<Ma sono solo le cinque>> gli risposi dopo aver guardato l'ora dall'orologio da parte del corridoio <<L'appuntamento per la cena con la sua famiglia sarà tra più di due ore>>
<<Lo so ma dobbiamo passare assolutamente in qualche negozio a prendere dei vestiti nuovi>>
Annuii.
Non sapevo dove saremmo andati a comprarli ma uscire per andare a fare shopping col mio capo che, oltrettutto, mai avevo visto se non in smoking o con la camicia perfettamente stirata e col colletto inamidato, mi faceva pensare che saremmo finiti in qualche negozio infinitamente di lusso e incredibilmente costoso, dove io non mi sarei potuta permettere assolutamente niente.
Arrivammo nel grande cortile e mi fece salire in macchina.
Non avevo la mia solita divisa ma una maglietta di due o tre taglie più grandi rispetto alla mia e dei jeans larghi e strappati sulle ginocchia.
Di certo non mi sarei voluta prensentare alla cena così ma anche a casa avevo qualche vestitino che non sarebbe andato poi così tanto male.
<<Comunque sarebbe meglio se eliminassimo le formalità. Voglio dire, sarebbe strano se la mia suddetta "fidanzata" mi chiamasse col cognome e mi desse del "voi" davanti ai miei genitori e amici di famiglia>>
Solo in quel momento mi resi conto che per l'abitune di chiamarlo "Signor Cooper" non gli avevo mai neanche chiesto il nome.
<<Mi chiamo Alexander, comunque>>
Non risposi.
Ero troppo agitata per elaborare una risposta di senso compiuto.
Avevo paura che la sua famiglia avrebbe scoperto la mia vera identità: come avrei fatto a sostenere di essere fidanzata con lui se ci conoscevamo da sì e no una settimana?La parte restante del breve viaggio la passammo in silenzio. Il Signor Cooper - anzi, Alexander - aveva, probabilmente, capito che non sarei riuscita a sostenere un discorso sensato senza perdere l'attenzione.
Arrivammo davanti ad una grande boutique di vestiti classici che, solo dalla vetrata principale, capii essere fuori dalla mia portata. Non ero mai entrata in un posto del genere e se vedendomi mi avessero detto di rimanere all'esterno ne avrei capito il motivo.
Mi fece scendere dall'auto e ci venne subito ad accogliere una donna bellissima, leggermente in carne, con curve perfette, capelli biondi in piega e vestita con un lungo vestito rosso fuoco. I gioielli d'oro che aveva al collo riflettevano in modo unico la luce del sole che li colpiva.
<<Ma buongiorno, caro! Chi è questa bella signorina che ti accompagna?>>
La sua voce aveva un marcato accento francese e faticava a pronunciare la R, raschiandola leggermente in gola.
Nonostante i complimenti sembrò squadrarmi mal volentiri dalla testa ai piedi come se fossi stata qualcosa di assolutamente sgradevole.
Alexander ignorò la sua domanda, probabilmente indeciso se spiegare alla donna perchè stava portando in quel negozio di lusso la sua donna delle pulizie o se fingere anche con lei che io fossi la sua fidanzata.
<<Abbiamo bisogno di qualche abito da sera. Ci puoi aiutare tu, Nanda?>>
<<Certo. Entrate pure>> rispose col sorriso sulle labbra infuocate di rossetto rosso.
Mentre a me si era rivolta gentilmente solo di facciata, con Alexander era incredibilmente amichevole e pronta a fare qualsiasi cosa gli avesse detto lui. Per quanto era chiaro che avessero diversi anni di differenza - almeno una trentina -, l'impressione che subito mi diede era che per lei il Signor Cooper fosse decisamente qualcosa di più di un amico.Dopo più di un quarto d'ora ancora non avevamo scelto cosa avrei messo.
Gizelle mi aveva dato da portare a mano da una parte del negozio all'altra una quantità di vestiti inimmaginabile, nonostante ci fossero disseminati dovunque grandi appendiabiti su ruote; ma, alla fine, solo cinque di quei capi erano arrivati fino al mio camerino, e ora avrei dovuto provarli per capire quale sarebbe stato il migliore.
Decisi di iniziare con un semplice tubino nero con un fiocco in vita ma mi resi conto subito che l'aggettivo migliore per quel capo sarebbe stato noioso.
Ne provai altri tre ma non mi sembrarono neanche lontanamente all'altezza di una cena con una famiglia così facoltosa.
Mi rimase l'ultimo, un vestito blu con la gonna in pizzo e una fascia in vita dello stesso colore. Il suo unico difetto era una scollatura a V troppo pronunciata e che per me sarebbe stato difficile portare per la mia taglia di seno.
Decisi di chiedere ad Alex.
Uscii dal camerino con una mano su petto per coprire il copribile e mi avvicinai alla piccola poltrona in pelle rossa su cui era seduto con in mano il cellulare.
<<Hai scelto?>> mi chiese senza neanche degnarmi di uno sguardo.
<<In verità questo mi pice ma non penso sia... ecco... adatto>>
Avevo una terza abbondante di seno e avevo paura che, da un momento all'altro, il vestito potesse decidere di spostarsi e rivelare a tutti ciò che io avrei preferito mantenere nella mia intimità, soprattutto visto che, per la scollatura stessa, non avrei potuto indossare un reggiseno.
Lui continuò a fissare lo schermo del cellulare, che mi resi conto mostrare la sua casella di posta elettronica.
<<Okay, lo prendiamo>>
<<Ma io... non penso...>>
<<Tranquilla, pago io>> aggiunse alzando finalmente lo sguardo che, con grande imbarazzo da parte mia, posò esattamente sulla parte di pelle che più di tutte avrei voluto coprire in quel momento.
<<Gliel'ho detto che non è adatto...>> cercai di scusarmi vedendo i suoi occhi squadrarmi stupefatto.
<<Ho detto che è okay. Se a te piace lo prendiamo>>
Si alzò dalla poltroncina senza darmi la possibilità di replicare nulla.
Camminò fino alla cassa, pagò e si fece mettere in un sacchetto i vestiti con cui ero entrata nel negozio e che avrei potuto riprendere solo dopo.
<<Ah, Nanda, le puoi trovare un tacco che stia bene col vestito?>> le chiese prima di uscire dal negozio.
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Il mio capo
RomanceIn revisione - Ashley sta cercando lavoro, fino a quando non lo trova come donna delle pulizie in una villa di un certo Signor Cooper, un uomo bello tanto quanto pieno di segreti. 🔴⚠️ Presenza di: 🔴⚠️ - Linguaggio forte; - Riferimenti e scene sess...