Mi svegliai con un po' di nausea.
Non mi sentivo bene. Non stavo bene.
Mi sentivo sopraffatta dall'ansia e, forse, proprio per quello non mi sentivo del tutto sana.
Andai a farmi la doccia e mi diedi una rinfrescata.
Mi ero svegliata sola nel letto.
Avevo iniziato a dormire nel letto con Alex e, normalmente, ero io a svegliarmi per prima; ma non quella mattina.
Scesi le scale in accappatoio e andai in cucina, dove Alex stava bevendo il caffè.
<<Mi ricordo ancora la prima mattina che sono venuta a lavorare qui. Eri stupito di dover fare colazione>>
<<Colpa tua se ho preso questa abitudine>>
Azionai la macchinetta e misi un pentolino di latte sul fuoco per prepararmi un cappuccino.
Presi un grande respiro.
<<Vorrei uscire... con un amico>>
L'affermazione non sembrò scioccarlo quanto avrei pensato.
<<Okay. C'è qualcosa di cui hai bisogno? Soldi? Un passaggio?>>
<<No, no, è che, bhe, non sono sicura che tu sia d'accordo sulla considerazione che ho della persona con cui esco>>
<<Stai facendo troppi giri di parole. Sputa il rospo>>
<<Esco con Matteo. Quello della discoteca>>
Bomba sganciata.
Durante i giorni successivi a quell'evento, mi aveva raccontato che la scazzottata con quel ragazzo era l'unica cosa che si ricordava in modo abbastanza lucido di quella sera e che, nonostante non avesse fatto nulla, non gli piaceva.
Non mi rispose. Continuò, invece, a bere il suo caffè tranquillamente.
Quando la tazzina fu vuota mi guardò negli occhi, aspettando di avere tutta la mia attenzione.
<<Matteo non mi piace, e lo sai. Ma non intendo impedirti di nuovo di prendere le tue scelte>> si interruppe.
<<In ogni caso, se dovesse fare qualsiadi cosa che potrebbe irritarti, il naso glielo raddrizzo con un altro destro>>
Mi alzai dal tavolo e mi avvicinai a lui.
<<Grazie>>
Lo baciai.
<<Di niente. E comunque non mi dispiace vederti di prima mattina mezza nuda e con i capelli bagnati>> insinuò guardando senza nessuna discrezione la parte di seno che l'accappatoio non copriva.
<<Buono a sapersi>> gli risposi col sorriso camminando fino alla scala per tornare in camera a vestirmi.Mi misi dei leggings e una felpa di Alex troppo grande per me, presi la borsa, il cellulare e riscesi.
<<Buona giornata!>> gli dissi prima di uscire dalla porta d'entrata principale e lo sentii rispondermi altrettanto.
Camminai fino al cortile, dove presi la mia bicicletta per muovermi più velocemente fino al parco.Mi fermai su una panchina in mezzo al parco, vicino alla zona in cui ci incontravamo sempre io e Matteo.
Mi legai i capelli in uno chignon molto largo e disordinato e presi il cellulare per perdere un po' di tempo aspettando il suo arrivo.<<Ehi! Come va?>>
Spensi lo schermo del cellulare e lo rimisi all'interno della borsa.
<<Tutto bene>>
Mi alzai dalla panchina e aprii le braccia per invitarlo ad abbracciarmi.
Restammo stretti uno all'altra per alcuni secondi, il tempo di risentire il suo profumo, farmi cullare dalle sue braccia e scaricare via dal mio corpo ogni frustrazione.
<<Allora, come sta andando con Alex?>>
Sciolse lui l'abbraccio e si sedette dove poco prima c'ero io.Stavamo camminando per il parco da più di un'ora, il suo braccio intorno alle mie spalle.
Sembravamo una vecchia coppietta sposata da cinquant'anni, invece, eravamo solo migliori amici e nessuno dei due avrebbe mai pensato di voler essere altro.Per le undici tornai a casa. Non avevo ancora un lavoro e, siccome Alex era l'unico che lavorava dei due, io ero solita cucinare per entrambi non uscendo quasi mai.
La porta si aprì ed entrò il mio coinquilino - nonchè l'uomo con cui, bhe, condividevo anche il letto.
<<Ciao, Bimba>>
Mi abbracciò da dietro la schiena mentre io continuavo a lavorare tra i fornelli.
Iniziò a baciarmi il collo mordicchiandolo.
Era ancora vestito da esterno, con la giacca nera e la cravatta da ufficio.
Solitamente usciva di casa per lavoro la mattina e il pomeriggio rimaneva sul divano per ore col computer sulle gambe.
<<Cosa mangiamo oggi?>> mi chiese all'orecchio.
<<Ho preparato della pasta e poi se vuoi c'è...>>
<<Io voglio te...>>
Mi congelai.
Avrei potuto giurare di essere abituata alle sue provocazioni ma, in fondo, non lo sarei mai stata del tutto.
Ripresi il controllo del mio corpo e tornai a pensare lucidamente.
Mossi un po' il mio fondoschiena per creare un contatto che sapevo lo avrebbe fatto impazzire con la sua intimità.
<<Mhm... magari dopo>>
Spensi il fornello, presi la padella dal piano ad induzione e mi spostai dalle sue braccia per posarla su tavolo e servire le porzioni nei piatti.
Lo sentii sbuffare alle mie spalle e, in risposta, gli risi in faccia.
<<Sai meglio di me che verrai punita>> aggiunse sedendosi al tavolo.
<<Sì, lo so>>
Iniziammo a mangiare insieme e a parlare del più e del meno ma nessuno dei due nominò la mia uscita di quella mattina.

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Il mio capo
RomanceIn revisione - Ashley sta cercando lavoro, fino a quando non lo trova come donna delle pulizie in una villa di un certo Signor Cooper, un uomo bello tanto quanto pieno di segreti. 🔴⚠️ Presenza di: 🔴⚠️ - Linguaggio forte; - Riferimenti e scene sess...