Capitolo 10

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Per quanto scomodo, mi sarei veramente messa a pulire vestita in quel modo e in equilibrio costante sui tacchi. Non gliel'avrei data vinta andandogli a chiedere dove fossero i miei vestiti.

Preparai la colazione e gli servii sul tavolo una tazza di caffè e un cornetto.
Quando iniziai a sentire i suoi passi lungo il corridoio del piano superiore, mi sedetti sull'isola, spostai la gonna affinché avesse una bella visione del mio fondoschiena e mi misi a sorseggiare il cappuccino che mi ero preparata facendo finta di nulla.
Ero girata di schiena e, per questo fui costretta a guardare la sua reazione tramite la superficie semiriflettente del frigorifero.
Non mi tolse gli occhi di dosso neanche per un momento, neanche mentre mangiava.
Quando finii la tazza scesi dal tavolo e la posai nel lavandino, iniziando a lavare i piatti.
Mi prese di colpo e mi fece voltare, intrappolandomi contro la cucina.
Mi portò una mano alla gola, come se mi volesse strangolare, e strinse abbastanza da togliermi il fiato ma non da farmi male.
<<Non giocare col fuoco. Se solo volessi potrei scoparti qui e adesso ma non lo farò senza il tuo permesso. So che stai cercando di provocarmi ma non otterrai nulla se non sarai tu a chiedermelo>>
<<Allora scopami>> gli risposi sottovoce, l'unico tono che mi permetteva la sua mano sempre più stretta.
<<Non sarà così facile>>
Sorrise.
Stava chiaramente cercando di trattenersi ma lo voleva. Sperava.
<<Dimmi cosa vuoi che ti faccia. E non usare quel tono di sfida>>
Aspettai.
Quattro parole aleggiavano sulla mia lingua ma non le volevo pronunciare.
Sarebbe stato come arrendermi.
Una domanda attraversò la mia testa: ma arrendermi sarebbe stato poi così brutto? Mi sarebbe dispiaciuto così tanto essere umiliata in questa situazione?
<<Voglio>> prima parola, <<che>> seconda, <<mi lasci andare>>
Abbassai lo sguardo a terra.
No, no, no.
Cazzo.
"Voglio che mi scopi", quattro parole. Non era così difficile.
Allentò la presa.
<<Scusa se ti ho messa in una brutta situazione. Non insisterò più. I tuoi vestiti sono nell'armadio della camera degli ospiti. Se ti da fastidio muoverli lo farò io>>
Se ne andò senza guardarmi, probabilmente pensando che il suo sguardo addosso mi avrebbe infastidita. In quel momento, l'unica cosa che avrei voluto era che mi guardasse.

Come aveva detto, i miei vestiti e le mie divise erano tutti nella camera degli ospiti.
Mi cambiai e mi struccai, iniziando, quindi, a pulire come avrei dovuto fare fin dall'inizio.
Come avrei rimediato al macello che avevo fatto?
Dirgli che in realtà non vedevo l'ora che tirasse fuori il cazzo non pensavo avrebbe avuto un effetto positivo, anche se era quello che veramente pensavo.
Cercai di reprimere ogni pensiero, concentrandomi sul pavimento che stavo lavando.
Ci avrei pensato dopo.

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Spazio autrice:
Sì, normalmente pubblico capitoli più lunghi ma questo sarà una piccola parentesi prima dell'inizio della vera storia dei protagonisti :)

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