Le undici.
Erano oltre due ore che era seduta su quella sedia scomoda e orribile e di Cameron neanche l'ombra.
Dire che era furiosa era dire una bagiannata.Si alzò dalla sedia e di avvicinò alla scrivania della centenaria Mildred.
"Senta Mildred è dalle otto e trenta che sono qui e stare inerte mi fa innervosire, sarebbe così gentile da dire al signor Price che sono qui e che può andare a farsi fottere?"
Mildred con tutta la calma del mondo alzò gli occhi dalla tastiera che stava uccidendo e la fissò stranita.
"Ma lei è ancora qui? Cameron oggi non c'è, deve tornare domani, o quello dopo ancora, o anche mai, veda lei."
A Mya iniziò a uscire fumo dalle orecchie e quando succedeva si prevedeva un imminente disastro."Che cosa?"
La voce risultò essere alta e stridula tanto che in molti dall'ufficio precedente si volsero in quella direzione a guardare curiosi.
"Non urli signorina che ci sento bene io. Avete tutte la stessa mania, quella di venire qui con la scusa del lavoro per farvi una sana scopata, è così che si dice? Ma cascate male. Io non sono solo la segretaria di Cameron sono anche colei che lo difende da tutte voi squinternate che volete accalappiarlo!"Mya fissava la donna a bocca aperta, meno male che i suoi le avevano dato una certa educazione, altrimenti la cara Mildred avrebbe avuto un sano botta e risposta. Data la sua età cercò però l'ultimo briciolo di pazienza che aveva nascosto in un luogo recondito del suo cervello e respirò più volte prima di rispondere.
"Mildred, lungi da me presentarmi qui per accaparrarmi come dice lei Cameron. Conosco Cameron da oltre quindici anni, abita a casa mia, mi sta sempre tra i piedi non crede che mi sarebbe più facile farlo a casa piuttosto che venire fino a qui? Cameron mi ha assunta con regolare contratto, forse fra tutta quella marea di fogli sparsi che ha sulla scrivania deve avere un appunto o qualcosa che le dica che io dovevo venire qui e iniziare a lavorare oggi."Sperò di essere stata abbastanza chiara e educata perché l'unica cosa che voleva fare in quel momento era trovare Cameron e torcergli il collo.
"Ahhhh, siiii. Mi pare che Cameron mi abbia accennato qualcosa. Tu devi essere la ....aspetta come ti ha chiamato...ah sì, ora ricordo. La bacchettona rompiscatole. Sei tu quindi?"
Le disse la frase con sottile ironia e un sorriso sarcastico stampato in viso.
Mya assottigliò lo sguardo e la trafisse immaginando di trafiggere anche Cameron nello stesso momento.Bacchettona rompiscatole?
Bene gli avrebbe fatto vedere lei.
"Mildred, dica al suo amorevole capo quando torna di andare bellamente a fare in culo! Io mi licenzio!"
Mildred sorrise compiaciuta e mentre Mya stava per girare sui tacchi e andare via da quel posto orrendo la porta del divisorio si aprì e Cameron uscì da quello che sembrava un ufficio con una scatola tra le mani, le maniche della camicia arrotolate e l'aria stravolta.Quando la vide un ampio sorriso illuminò tutto il posto.
"Mya! Sei arrivata finalmente, direi parecchio in ritardo ma non importa. Dai vieni nel mio ufficio che ti mostro cosa fare."
Mildred si sistemò gli occhiali sul naso e fece finta di nulla, Mya la guardò con odio prima di fulminare Cameron che ignaro di tutto ciò che era accaduto non vedeva l'ora di dimostrare a Mya quanto valeva."Io non ero affatto in ritardo. Ci terrei a precisare che la tua segretaria o quello che è, qui, ha detto che tu non eri in ufficio e mi ha lasciata due ore su quella dannata sedia ad aspettare. Sono stata accusata di"
Prima che potesse continuare Mildred la interruppe alzandosi e mettendosi in piedi vicino a Cameron quasi volesse proteggerlo.
"Cameron caro, non mi ha detto chi era altrimenti l'avrei fatta passare subito."
La sua faccia da cane bastonato avrebbe commosso chiunque.
"Non si preoccupi Mildred, non è successo niente."
Alla donna si illuminarono gli occhi, rivolse un occhiata di sdegno a Mya e tornò al suo posto."Non è successo niente? Sei sicuro Cam? Temo dovrai cercarti un altra segretaria perché io mi sono appena licenziata."
Intanto Cameron dopo aver alzato gli occhi al cielo l'aveva presa per mano e la stava tirando nel suo ufficio
"Non ho intenzione di lavorare gomito a gomito con quella mege wohhh!"
L'assenza di luce esterna, di piante, di spazio, di design e di tutto la lasciò senza parole.
L'ufficio di Cameron era nient'altro che un cubo con una porta, tipo quei modellini in miniatura che gli appassionati costruivano per passione.
Solo che qui gli unici due elementi d'arredo erano la scrivania e la sedia di Cameron e per sedia intendeva proprio sedia e non poltrona.Cameron aspettava trepidante.
"Allora? Ti piace?"
Mya fece un giro su se stessa.
"Ok, ok dov'è la telecamera?Tu e Jason vi siete messi d'accordo per farmi uno scherzo vero?"
L'espressione delusa di Cameron le fece capire che era la triste realtà e non uno stupido scherzo.
"Quello che ho fatto l'ho fatto da solo, sono partito da zero, perdonami se non ho uno studio con vista panoramica e poltrone in pelle. Ma non ho avuto tempo ne modo di farlo, i primi tempi i soldi scarseggiavano e poi non ci ho più pensato. Questa impresa è tutta la mia vita e io ne vado fiero!"Mya si sentì smarrita e fuori posto ma fu solo un attimo, poi si mise nei panni di chi aveva perso il calore di una famiglia e le sue fondamenta e capì e ammirò i suoi sforzi.
Gli passò una mano sul braccio e gli sorrise sincera.
" Scusami, sono stata precipitosa e indelicata, perdonami. Allora signor Price da dove comincio a fare il mio lavoro di segretaria?".
Fu lì che le venne un dubbio.
"Almeno penso di essere stata assunta per quello."Cameron le mise le mani sulle spalle e la scosse lievemente.
"Bamby da oggi sono sicuro che tutto andrà per il verso giusto. Mildred è anziana ma era qui e mi è dispiaciuto dirle che prendevo il pacchetto ma non il contenuto. Non sa usare il computer, dimentica gli appuntamenti, l'interfono lo lascia spesso aperto e non sa cosa sia un archivio. Ma mi spezzava il cuore mandarla via e l'ho tenuta. Pensi di poter andare d'accordo con lei?"Mya ci penso su.
Avrebbe avuto uno stipendio che lei stessa aveva pattuito, sarebbe stata al fianco di Cameron, lo avrebbe aiutato a migliorare la sua immagine, poteva anche sopportare la presenza di Mildred, anche se un piccolo sassolino dalla scarpa doveva toglierselo o non si sarebbe chiamata più Mya Clark.
Fece una smorfia di disappunto e annuì.
"Va bene, cercherò di non infilarla in una scatola in una delle spedizioni. Però puoi dirmi perché non mi hai aspettato stamattina?"Cameron sorrise sornione.
"Semplice, per farti arrivare tardi il tuo primo giorno no?"
Mya lo fissò allibita.
Si poteva amare e odiare qualcuno nello stesso tempo?
Si appuntò mentalmente che presto si sarebbe vendicata del passaggio negato e anche di quel bacchettona rompiscatole con cui l'aveva definita.
"Voglio essere magnanima, stavolta lascio correre. Allora dimmi esattamente di cosa ti occupi e cosa vuoi che faccia."Cameron sorrise contento e le indicò la sedia, l'unica che c'era.
"Dai siediti che ti mostro tutto quanto."
"Cam quella è l'unica sedia disponibile vado di la a prenderne un altra."
Cameron la spinse fino alla sedia e la fece mettere seduta.
"Tranquilla Bamby prendo un angolo della scrivania. Allora da dove comincio.
Quattro anni fa quando i miei si sono separati per un po' di tempo mi è crollato il mondo addosso, poi dato che loro non avevano molta considerazione di me io ho fatto lo stesso con loro. Dalla vendita di casa nostra hanno suddiviso la quota e con quello che mi è toccato ho messo su questa azienda. Ho investito tutto quello che avevo in container, un appezzamento di suolo al porto e questo ufficio. Il primo carico che ho importato era catrame, da qui l'ho spedito in Norvegia. Solo grazie alla fiducia del rivenditore che me lo ha dato in giacenza così che io avessi la possibilità di avviare la mia impresa. Da lì è stato un susseguirsi di viaggi, controlli, contrattazioni, giacenze, acquisizioni e vendite. Nel giro di questi anni non sono diventato il nuovo Donald Trump questo no, ma ho incrementato il mio fatturato a quasi un milione di dollari lo scorso Natale. "Mya emise un fischio di approvazione.
"Però, non sei lo stupido che vuoi fare credere. Ok. Io in tutto questo come posso aiutarti?"
Cameron allargò le braccia e sorrise compiaciuto.
"Ti va di iniziare dall'archivio?"
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Due cuori un martini e una vendetta
Literatura FemininaMya ama Cameron da quando ha memoria. La prima volta che lo ha visto le è sembrato così bello che nonostante lui l'abbia sempre presa in giro gli ha perdonato tutto. Gli anni sono passati e tanto Mya quanto Cameron sono cresciuti, hanno intrapreso o...