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"Lasciami immediatamente, Jason aiutami!"
"È inutile che gridi e chiami tuo fratello, siamo soli e lo resteremo finché non inizierai a ragionare muoviti!"
Mya si impuntò fuori dalla stanza di Cameron perché non voleva entrare.
"Eh va bene Bamby, una volta eri molto più malleabile!"
La caricò sulla spalla e entrò nella stanza gettandola sul letto senza tante cerimonie, per chiudere la porta a chiave e non darle possibilità di fuga.

Mya si alzò dal letto e lo guardò in cagnesco.
"Apri immediatamente quella porta misogino, maschilista, depravato e..."
Cameron incrociò le braccia sul petto si appoggiò alla porta e sorrise.
"E? Continua pure, tranquilla ho tutto il tempo del mondo."
"E quando me ne verranno in mente altre te le dirò! Fammi uscire!"
"Niente da fare tesoro. Hai parlato tu, ora parlo io."

"E chi diavolo ti dice che io voglia stare ad ascoltarti? Chiama quella bionda finta e parla con lei se proprio hai bisogno di qualcuno che ti ascolti!"
"Sono stato a letto con tante ragazze, perché odi solo lei?"
Mya scrollò le spalle.
"Tutte le altre erano insignificanti, non le nominavi. Lei invece ti ho sentito con le mie orecchie mentre raccontavi a mio fratello che era stata l'esperienza più..."
Le salì un groppo in gola e dovette lottare con tutta  se stessa per non piangere.
"Più?"
"Più bella della tua vita, nessuna era paragonabile a lei. E non la odio, odio te perché con lei sei stato tanto dolce e carino!"cercò di imitare la vice di Rebecca con il solo risultato di fare ridere Cameron.
"E non ridere deficiente. Mentre con lei sei stato così dolce a me riservasti un trattamento di merda, mi cacciasti via senza neanche guardarmi in faccia!"

Cameron si avvicinò piano.
"Che tu voglia credermi o no io ti posso giurare che non sono mai stato a letto con Rebecca. Non so cosa lei abbia voluto farti credere ma non sono stato io ad andare a letto con lei, dovresti più che altro chiedere a Jason. E sai più che bene che tra me e tuo fratello c'è sempre stato un rispetto che va oltre la semplice amicizia. Mai sarei andato con qualcuna che era stata con lui e viceversa. C'è stato qualche bacio ma niente di più e l'iniziativa l'ha presa sempre lei."

Si allontanò di qualche passo e raggiunse la cassettiera, aprì il primo cassetto e prese qualcosa che strinse nella mano.
Poi tornò da Mya.
"Hai ragione, ti ho trattato di merda quella notte. Ma la colpa è tanto mia quanto tua. A tutte le feste a cui hai partecipato hai solo bevuto un singolo bicchiere di Martini. A ogni festa portavamo noi stessi una bottiglia perché tu bevevi solo quello. E a ogni festa io ti ho preparato il Martini diluendolo un po' e aggiungendo tre olive perché sapevo quanto ti piacessero."

Mya arrossì, non sapeva di essere stata così privilegiata.
"Io non ti ho mai chiesto nulla!"
Cameron annuì.
"Si è vero. Ma lo facevo io di mia spontanea volontà perché non volevo ti ubriacassi e qualche depravato si approfittasse di te."
Mya fece una smorfia e incrociò le braccia.
"Bhe questo era un tantino impossibile dato che tanto tu quanto Jason per anni avete minacciato chiunque mi si avvicinava!"

Cameron si grattò la testa impacciato.
"Devo ammettere in realtà che quello è per colpa mia. Non volevo nessuno accanto a te."
Sospirò pesantemente.
Mya era allibita.
"Perché lo hai fatto? Mi odiavi così tanto?"
Cameron le prese una mano e la tirò piano a se.
"Non ti ho mai odiata. È impossibile odiarti. Cristo quanto è difficile, non immaginavo fosse così."

Chiuse gli occhi e prese coraggio.
Le possibilità erano due o Mya gli scoppiava a ridere in faccia o magari chissà, la fortuna poteva essere dalla sua e avrebbe potuto provare le stesse cose.
"Mya, quella sera mi ero ripromesso di dirti una cosa molto importante. Mi ero preparato anche un discorso ma poi è successo che tu sei scesa giù e ti ho vista, eri bellissima con quel vestito bianco. Ho dato uno sguardo in giro e mi sono reso conto che gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di te e dicevano solo una cosa, 'stasera si scopa'! "

Due cuori un martini e una vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora