Capitolo 1.

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Parto col dire che questa storia non è mia, ma di una ragazza che si trova su EFP (Pandacoffee), ma ho deciso di portarla anche qui su wattpad, essendomi piaciuta molto. Detto questo, buona lettura.



Ottobre 2009

Harry Styles è gay. Lo è diventato quasi per caso... e sì, lui sa bene che gay ci si nasce, non ci si diventa, però per lui era stato così: era diventato frocio.

A lui nemmeno dispiaceva il termine che per il resto del mondo suona tanto dispregiativo. Frocio. Non è poi male.

Ad ogni modo tutto era iniziato al liceo, quando una mattina, così, per gioco, aveva provato una camicia a scacchi rosa e bianchi, di sua sorella. Aveva scoperto, nei sei minuti spesi davanti allo specchio, che le camicie da donna sottolineano meglio il suo fisico.

E si sa, al liceo tutto deve essere calcolato al millimetro, niente deve essere lasciato al caso così aveva preso il telefono e composto il numero di Liam.

"Ohi, mi metto una camicia da donna"

"Che?"

"Una camicia da donna. Ne hai una?"

"Perché mai vuoi mettere una camicia da donna?"

"Perché cade bene sui fianchi... sembra che io abbia più pettorali. Sembro più grosso, non so. Te ne metti una di Ruth?"

Liam aveva ceduto dopo una serie di prove: si era infilato la camicia azzurrina di sua madre ma non gli era piaciuta granché. Aveva provato due camicie in flanella di un rosso intenso ed infine si era perdutamente innamorato di quella verde acqua, sempre di sua sorella.

Harry aveva ragione, gli faceva dei bei fianchi.

Così, per gioco appunto, quella mattina entrambi avevano fatto il loro ingresso a scuola con indosso due improbabili camicette da donna.

Niall aveva provato, tra una risata e l'altra, a domandare se l'indomani avrebbero abbinato anche un rossetto a quel quadretto patetico ma Harry aveva semplicemente estratto un'altra camicia dal proprio zaino e: "mettitela, è di Gemma" aveva detto serissimo.

Al contrario delle previsioni di Niall il passo successivo alla camicia furono degli skinny jeans neri strettissimi, non un rossetto.

Harry li comprò esattamente il giorno dopo, Liam e Niall sempre al suo fianco osservavano il loro amico saltellare appena fuori dal camerino.

"Sono fatti apposta così stretti? Sicuro? Non è la tua taglia secondo me" aveva provato Liam senza essere minimamente preso in considerazione.

"Certo che è la mia taglia" aveva protestato Harry sull'ultimo saltello, quello decisivo per riuscire ad infilarseli "tadan!!!".

Il cavallo dei pantaloni era talmente aderente da essere quasi intollerabile, le cosce erano schiacciate in maniera praticamente impossibile e i piedi erano riusciti a sbucar fuori giusto per miracolo.

"Io mi trovo figo" aveva detto Harry guardando gli amici perplessi.

Il leggero strato di matita nera che si applicava sotto gli occhi fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Harry iniziò ad aggiungerlo al suo folle look appena quindici giorni dopo l'introduzione delle camicie da donna e quattordici dopo quella degli skinny jeans.

Niall e Liam, che erano prontamente tornati ad indumenti più virili, avevano tenuto il conto inorridendo ad ogni nuova stupida trovata.

La matita per gli occhi, appunto, fu il culmine massimo.

Un gettone e tredici minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora