Harry: 17:30
Sono a casa. Contento? Ammazzati.
Liam: 17:33
Fai come cazzo ti pare.
Harry: 17:34
Puoi starne certo.
Liam: 17:34
Non venire a piangere da me poi.
Harry: 17:36
Vaffanculo e ammazzati.
Harry entrò in casa con la testa bassa e un piano.
"Harry Edward Styles" cantilenò sua madre. Era seduta sul divano con le gambe incrociate. Non le vedeva la faccia perché nascosta dietro una rivista che non accennava a smettere di sfogliare. Il piede che poggiava sul tappeto batteva furiosamente un tempo irregolare. Sua madre era arrabbiata.
"Ciao mamma..." disse prima di lasciare lo zaino a terra e togliersi le scarpe.
"Tua sorella mi ha scritto un messaggio. Eri a scuola tesoro?" domandò con un tono tutt'altro che amichevole.
"No" disse Harry fintamente allegro. Il suo piano era appena iniziato.
Anne, come previsto, abbassò la rivista e puntò gli occhi spalancati su suo figlio, in piedi, con un grande sorriso e un mazzo di fiori in mano "Harry, non funzionerà".
"Che cosa?" domandò stupito.
"Perché non eri a scuola? Non è un gioco questo".
"Oh ma lo so mamma..." disse Harry con uno sguardo da cucciolo porgendo in avanti i fiori. Prese un respiro e poi: "É che ho sbagliato, lo so e proprio perché non posso trovare nulla da dire per scusarmi, perché non ho scusanti, ti ho portato dei fiori, per dimostrarti che comunque poteva andarti peggio, non hai un figlio degenere. Non sono una cattiva persona, ho solo marinato la scuola una volta..."
"Due" puntualizzò sua madre.
Dannata Gemma.
"Due... ma comunque sono una brava persona mamma. Davvero, ho solo bigiato per stare con una ragazza. Non accadrà più. Mi ha lasciato" buttò lì casuale.
E ora, signori e signore, secondo atto della recita dell'anno. Harry lasciò cadere il mazzo di fiori e si coprì il volto con le mani.
"Oh tesoro" si alzò sua madre per andargli incontro. Harry si sentì stringere in un abbraccio.
"Volevo solo dei consigli da Gemma, lei non mi ha aiutato e Susan mi ha lasciato... e... Gemma mi ha falsificato la tua firma perché diceva che dovevo parlare con Susan a scuola... diceva che oggi a scuola dovevo andarci ma Susan non c'era quindi ho bigiato, perché volevo parlarle. Scusa mamma...".
Concluse tirando su col naso e stropicciandosi gli occhi.
"Tua sorella ti ha falsificato la firma?" domandò stringendolo ancora tra le braccia.
Bingo.
"Sì" rispose.
"A cena facciamo un bel discorsetto tutti e tre insieme, hai capito? Siete sempre stati dei bravi ragazzi, per favore. Ora fila nella tua stanza. Mettiti in pari con quello che hai perso in questi due giorni e... se stasera vuoi parliamo di... Susan".