Nel momento in cui i miei occhi si abituano al sole, davanti a me si staglia un prato verde. In lontananza si scorgono le montagne che circondano tutto il territorio omnes. Al centro del prato, dietro una piccola collina, sorge la città: tante piccole casette ammucchiateche rendono l'ambiente accogliente. Ma la prima meraviglia che si nota non è la terraferma, oh no, la prima meraviglia sono le isole volanti. Ammassi di terra che galleggiano in aria. Quei luoghi sospesi accolgono edifici possenti che si disperdono tra le nubi.
A qualche metro da noi c'è un ragazzo che ci fissa, ci avviciniamo e sul suo volto sorge un'espressione di disgusto.
-Chi siete?- dice alzando una mano per allontanarci.
- siamo venute per incontrare Eride. Sapresti indicarci la strada?- risponde Chloe senza rivelare la nostra identità.
- Non continuerò a parlarvi senza conoscervi, quindi andatevene. Non so il motivo per cui dovete incontrare la pazza, ma non è mai una buona idea avere a che fare con lei. Ora via.
-se solo potresti indicarci la strada.- chiedo cortesemente facendo un passo nella sua direzione.
- NON TI AVVICINARE! Lo dico per il tuo bene. Il mio potere potrebbe ucciderti. Ora andatevene. Il tempio è quello. Addio!- Ci risponde indicandoci una rovina sospesa nel vuoto.
Ci incamminiamo verso la città.
- Sento che non è stata una mossa sicura parlare con l'omnes di prima.- si confida Chloe con uno sguardo corrucciato.
- ormai quel che è fatto è fatto. Ora troviamo un modo di salire e sbrighiamoci a tornare indietro- dico aumentando il passo verso la città.Stiamo perfettamente sotto la nostra meta. Ho la testa alta e gli occhi che fissano un punto indefinito dell'isola. La terra, sopra di noi, mi mette una soggezione tremenda, sembra che da un momento all'altro possa sgretolarsi e sotterrarmi. Il chiasso e la vita che mi circondano mi fanno pensare alla loro libertà di usare i poteri.
Donne che vaporizzano l'acqua dei panni stesi sulla strada, bambini che fanno volare sassi come fossero aerei, muratori che usano la terra come ascensore e vasi sui balconi che fioriscono solo con un gesto della mano. Mentre io immagino come sarebbe la vita in quel posto osservando i comportamenti degli omnes Chloe, al mio fianco ,continua a gurdarsi intorno in cerca di qualcosa che possa aiutarci a salire. Ma nessuno nella piazza in cui ci troviamo ha l'intenzione di salire da Eride.
L'unica cosa da fare è chiedere in giro, senza dare nell'occhio. Mentre scrutiamo la zona in cerca di possibili fonti di informazioni sentiamo una voce lontana.
- sbrigatevi a salire non ho tutto il giorno!- un suono femminile, una figura in bilico sul parapetto galleggiante. Non c'è dubbio: Eride ci sta aspettando.
Una scalinata a chiocciola gira su se stessa al lato dell'isola fino a scendere sulla terra ferma. Un corrimano vittoriano che assiste la salita. Un gradino dopo l'altro e finalmente arriviamo in cima. La scala scompare appena tolgo l'ultimo piede da essa. Eride ancora con lo sguardo fisso sulla terra ferma sta fumando quella che che sembra una normalissima sigaretta, ma il fumo che emette è di un blu acceso. Lei in un abito lungo dello stesso colore delle nuvolette sopra la sua testa, con una calma elegante, si gira verso di noi. Ha un volto serio e il suo sguardo superbo e curioso è fisso sul mio viso.
- le assomigli. Assomigli così tanto alla donna che mi ha abbandonato qui da sola, dimmi perché dovrei aiutarti.
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L'ultima Sorella
FantasySono nata rompendo una leggenda che durava da secoli. Sono la sorella di otto gemelli. Alla morte di nostro padre una minaccia incombe su di noi. E se la leggenda che tutti noi conoscevamo aveva una seconda versione? La vita è piena di sorprese... e...