1. la sorella dell'assassino

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2 mesi prima

Filippo Ferrari, ragazzo proveniente da Milano,un figlio di papà,era entrato da poco nel carcere minorile di Nisida per omicidio.

All'interno dell'istituto da poco più di un anno era detenuto il secondogenito dei Ricci, Ciro, anche lui rinchiuso per omicidio. Lui sarebbe stato il prossimo boss di Napoli.

Quest'ultimo insieme alla sua banda si divertiva a punzecchiare il chiattillo, che sfidava continuamente il piccolo Ricci.
Cercava di mostrargli di non avere paura ma in realtà lui di paura ne aveva anche troppa.

Oggi era la giornata dei colloqui per loro, il giovane Ricci era gia piantato in sala.

Mentre tutti potevano avere massimo 15 minuti di colloqui, lui ne aveva 30 grazie a delle loro conoscenze.

E cosi aveva tutto il tempo di parlare con la sua famiglia su tutti gli andamenti al di fuori del carcere.

Fu proprio quel giorno che al tavolo avanti a sé notò una piccola ragazzina, bionda e con gli occhi chiari.

L'uomo accanto a lui lo riconosceva, era il padre del chiattillo ma lei non l'aveva mai vista, forse era la sua ragazza? Era una chiattilla come lui in effetti,si notava.

Guardava quel posto spaventata e disgustata.

Sembrava una ragazzina dolce come lo zucchero, ingenua e innocente.

Era un piccolo agnellino, se un giorno fosse entrata anche lei qui dentro sarebbe stata una pecorella in mezzo a lupi.

Furono questi i primi pensieri del giovane Ricci.

<Cirù ma a chi stai guardann> chiese Pietro,suo fratello

<o chiattill> mentì Ciro

Continuarono a parlare di affari quando ad un tratto si zittì tutta la sala a causa di un urlo.

<OH MA SEI PROPRIO UN COGLIONE ALLORA>

Era la ragazza al tavolo del chiattillo, si alzò in piedi uscendo dalla sala velocemente.

Alla fine dei colloqui Ciro non perse tempo ad infastidire il povero Filippo.

<ue chiattì, ten carattr a nammurata toi>

Disse così anche per scoprire se aveva ragione o no su chi fosse.

<Non è la mia fidanzata, è mia sorella>

<agg capit chiattì, è blell chissà se è una chiattilla comm a te>

<Qualsiasi cosa stai pensando, lascia stare mia sorella>

<cia chiattì> lo liquidò facendolo uscire dalla sua cella

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2 mesi dopo

La famiglia ferrari si era trasferita a Napoli, così che potessero sempre andare ai colloqui di Filippo senza dover fare lunghi viaggi ogni volta.

Gaia era appena uscita da scuola, a lei non piaceva studiare ma lo faceva per non deludere i suoi genitori.

Le si piombarono avanti le tre vipere della sua classe, erano soltanto invidiose di lei perché il ragazzo che piaceva a una di loro era innamorato di Gaia.

<guarda un po' chi c'è qua, la sorella dell'assassino>

<come hai chiamato mio fratello?> disse nervosa, odiava quando le ripetavano che suo fratello era in carcere.

Era un incidente il suo, da sobrio non lo avrebbe mai fatto.

<assassino, quello che è.
Si trova sicuramente molto bene li dentro, manchi solo tu>

Patto col diavolo//Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora