9| La cena prima, la mostra dopo

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Un ippopotamo tra un branco di gazzelle, ecco come mi ero sempre sentita tra i parenti e le amiche della mia sorellastra. Un ippopotamo con un paio di fiocchetti rosa sulle orecchie, additato e deriso. Potevo indossare qualsiasi tipo di guaina contenitiva, vestiti neri, trucco perfetto, ma rimanevo comunque un ippopotamo.

In questa occasione, sulla porta vetrata del ristorante esattamente di fronte al tavolo di Barbie, sembrava esserci affisso un cartello con scritto "vietato l'ingresso alle ragazze grasse, Mad-Max". Scrollai le spalle, rimanendo comunque immobile sullo scalino; Zac appoggiò la mano sulla mia schiena, entrando con il viso nel mio campo visivo. «Al mio via?» chiese sorridendo incoraggiante. Sospirai. Per quanto Zac potesse essere un drago in empatia, rimaneva comunque inerme a questo tipo insicurezza. «Via?» domandò di nuovo ad un passo dal mio viso, annuii, aprendo la maniglia della porta. Gli occhi di tutti su di me. «Maddalena finalmente sei arrivata, aspettavamo solo te per iniziare la cena» affermò la strega, prendendo a braccetto mio padre per farmi sentire a tutti i costi di troppo, come se ce ne fosse bisogno: quante volte avrei voluto dirle di tenerselo per sé, che a me non interessava per niente e che vivevo molto meglio senza di lui, lei e la perfetta Barbie. Eppure ero qui. Ancora. Come tutte le volte. «Che cosa avremmo fatto con gli avanzi altrimenti eh Cris?» commentò Barbie, stringendosi al mio ex. Tale madre, tale figlia. «Credo che Teo non li disdegni, non credi Mandy?» commentò Zac sorridendomi con dolcezza, ricordandomi di non essere sola. Non ero sola, avevo un uomo bellissimo al mio fianco. Sorrisi di rimando. «Oh no, Zac, Teo non sopporta i cibi troppo raffinati da puzza sotto il naso: lui va matto per i fast food, come tutte le persone che hanno un cuore» risposi ironica «Quelle che hanno il grasso intorno al cuore Maddalena» intervenne mio padre con un guizzo spietato tra le rughe intorno alla bocca, alzai gli occhi al cielo. «Zac, ti presento mio padre Alessandro Porta, vicino a lui sua moglie Alessia. Barbie la conosci già, il futuro marito invece è Cristian, se non ricordo male ci avevi già parlato anche con lui anni fa» gli presentai la famiglia felice, ignorando la battuta di mio padre e lo sguardo ammiccante di Cristian nei miei confronti, uguale a quello di Barbie e strega nei confronti di Zac che, invece, notò tutto. Non a caso faceva lo psicologo. «Papà, Alessia, Cristian, lui è Zaccaria» «Il suo fidanzato» s'intromise il diretto interessato allungando la mano. Divertente: mi ero ritrovata ad avere un fidanzato senza saperlo. Mio padre alzò un sopracciglio sorpreso, mentre Zac allungava la mano come saluto. «Zaccaria Amato, lieto di conoscerla signor Porta, deve essere molto felice per sua figlia» disse Zac, non appena papà gli strinse la mano. «Sorpreso e lieto di conoscerti, Zaccaria. Sono molto orgoglioso di Barbie» affermò lui con un sorriso ampio e smagliante: il solito quando si parlava della figlia giusta. «Come non esserlo, Barbie è la nostra gioia più grande» insistette Alessia, stringendosi ancora di più a mio padre. «Immagino» commentò Zac lievemente sarcastico, poi guardò me: «Quindi Cristian è il famoso ex fidanzato fedifrago?» chiese, rubandomi un risolino. Annuii. «Sì, adesso che ricordo avevamo parlato per qualche istante al telefono a Lione, cercavi Mandy e avevi trovato me» affermò divertito con le mani in tasca, mentre il sorriso di Cristian mutava in una smorfia turbata. «Bene ora che si sono fatte le presentazioni, possiamo proseguire la mia serata» esclamò Barbie arrivata al limite dell'attesa di attenzione. «Dato che non ci aspettavamo un accompagnatore per Mad-Max dovrete accontentarvi di stare sul fondo del tavolo» aggiunse con il sogghigno sgarbato di chi sa di star facendo un dispetto. «Non c'è problema tutto per Barbie sposa» affermai con tranquillità, cercando di trattenere l'entusiasmo: più stavo lontana dalla famigliola felice, meglio stavo. «Dobbiamo ignorare ancora per molto gli sguardi affamati dello sposo sul tuo corpo?» domandò sarcastico Zac aiutandomi a sedere al nuovo posto, ridacchiai. «Probabilmente Barbie l'ha messo a dieta, non avrebbe avuto questi problemi a stare con me» risposi nel medesimo tono, mentre Zac si sedeva al mio fianco dandomi un pizzicotto sulla coscia scoperta dallo spacco vertiginoso del vestito. «Ahi, dottor Amato, oggi è un po' troppo molesto sa?!» commentai, sogghignò, versandomi del vino. «Fammi bere qualche bicchiere di vino, poi vedrai» disse malizioso facendo l'occhiolino.

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