non cercare giustificazioni

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Arrivarono finalmente a casa per il giovane Ricci quel breve viaggio era stato eterno.

Laia era salita in camera sua per una doccia mentre il giovane Ricci era chiuso in camera sua con quella cartellina tra le mani.

Impaziente e ansioso la stava aprendo, dopo aver visto il risultato non sapeva cosa sarebbe successo o cosa avrebbe fatto ma lui aveva bisogno di saperlo con sicurezza che Laia non stesse mentendo.

Lesse attentamente tutto il foglio, il loro DNA corrispondeva, era lui il padre.

<sono padre...> sussurrò guardando quel foglio miracoloso.

Era un mix di emozioni in quel momento, era felice perché stava per diventare padre ma stava provando odio verso Laia, gli aveva nascosto tutto e continuava a farlo.

Ciò che non sapeva Ciro era il motivo, forse non gli piaceva? O forse aveva paura che la facesse abortire? Ma lui non l'avrebbe mai fatto.

Guardava quel foglio cercando di contenere la rabbia che gli stava salendo.

Si alzò di scatto piombandosi in camera di Laia.

Laia si stava vestendo,aveva addosso un pantalone di tuta cercava di allacciare il reggiseno che sembrava scoppiare, la gravidanza le aveva cambiato totalmente il fisico.

Sobbalzò quando sentì qualcuno aprire la porta, era Ciro.

<Ciro sai bussare? Sono mezza nuda un po di privacy>

<Agg vist gia tutt cos> disse serio

<cosa vuoi?>

<Song ij o pat eh>prima che potesse aprir bocca continuò alzando sempre di più il tono di voce
<nun m ricr strunzat a sacc a vrita. Tie liegg>disse passandole il foglio me tre la guardava furioso

Intanto che lei capisse cosa fosse quel foglio il giovane Ricci si soffermò ad osservarla

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Intanto che lei capisse cosa fosse quel foglio il giovane Ricci si soffermò ad osservarla.

Aveva un fisico totalmente diverso, il suo seno se prima era una prima adesso poteva essere una quarta.
Il pancione era enorme dato che lei era molto minuta cresceva molto di piu, ma le donava. Sembrava più angelica.

La vide strappare il foglio e tornò a guardarla negli occhi aspettando una sua reazione.

<Davvero? Hai fatto un test di paternità di nascosto?>disse alterata

<E menumal c l agg fatt.
Pcche nun me itt nient eh?>

<E una volta detto? Lo sai com'è la
legge da noi>

<La legge la sapevi pure prima di chiavare o no?>

<Bastava non venirmi dentro e niente di tutto ciò sarebbe successo>

<Nun cagn o fatt ch m l ira ricr, non cercare giustificazioni>

<L'ho scoperto in Spagna se te lo avessi detto sarei stata costretta a tornare qua>

<Sei tornata quasi tre mesi fa il tempo l'hai avuto>

<volevo dirtelo in realtà ma->

<Ma c cos, non c'è nessun ma Laia>

<CAZZO CIRO AVEVI MESSO INCINTA MIA CUGINA TI RENDI CONTO?>

<NUN ALLUCCA CU ME>

<URLO QUANTO VOGLIO NON SEI NESSUNO, NE PER ME NE PER IL BAMBINO> urlò fuori di se Laia

Le arrivò uno schiaffo in pieno viso, Ciro soffriva di crisi di rabbia e Laia lo sapeva bene ma continuava a provocarlo.

Gli bastava poco per perdere le staffe, non aveva il controllo delle sue azioni, è come se intorno a lui si annebbiasse tutto.

Laia rimase scossa, non avrebbe mai pensato che Ciro si fosse spinto fino alle mani.

Anche Ciro era stupito, non aveva mai messo le mani addosso ad una donna e ora le aveva messe proprio sull'unica ragazza che lo faceva impazzire.

Prese il suo mento stringendolo tra le dita e avvicinando i loro visi.

<Per me tu non sei niente,sei uguale a tutte le altre.
Mi prenderò cura di mio figlio come un buon padre ma di te non voglio sapere niente>

Poi sbatté la porta lasciandola lì,sola.

Scoppiò in un pianto liberatorio, ora era più incasinata che mai.

Da un lato pensava a cosa sarebbe successo adesso, cosa sarebbe successo quando tutti in casa avrebbero scoperto che il padre in realtà è Ciro.

Dall'altro era rimasta toccata dalle parole del giovane Ricci "per me tu non sei niente,sei uguale a tutte le altre".

In che guaio si era cacciata?

Il giovane Ricci invece usci di casa con il suo sh, era nervoso come non mai con Laia anche se si sentiva in colpa per averle tirato uno schiaffo.

Ma lui in quel momento non era in sé altrimenti non lo avrebbe fatto.

Si diresse da Edoardo, e gli raccontò tutto.

<bel guaio Cirù. E mo?>

<Non posso dirlo a papà o alla famiglia sua, altrimenti ci fanno sposare.
Ess nun vo, e ij nun a vogl forza>

<fai buon Cirù, s acconc tutt cos nun t preoccupa>

Intanto Laia con le lacrime agli occhi aveva raccontato tutto a sua sorella, in così poco era diventata tutto per lei.

<ho fatto un casino, è solo colpa mia>

<non è colpa tua, hai fatto ciò che sentivi>

<sono stata un irresponsabile. Era suo diritto saperlo>

<ma ora che succedera?>

<non lo so e non voglio saperlo>

Arrivò sera, erano tutti a tavola. Per la prima volta c'era anche Artemide.

Le due sorelle avevano una faccia scontrosa, erano tornati i loro genitori, erano partiti per un viaggio di riflessione e infatti erano tornati riappacificati.

Ma Laia era nervosa anche per Ciro, era seduto di fronte a lei, ogni tanto si guardavano freddi e ciò non passò inosservato da Pietro.

Nessuno fiatava a quel tavolo, Don Salvatore cercava di capire qualcosa ma senza risultati.

Nessuno fiatava a quel tavolo, Don Salvatore cercava di capire qualcosa ma senza risultati

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Spazio autrice
Buongiorno.
Ciro ha scoperto tutta la verità e ciò ha scatenato un gran litigio tra i due.
Artemide e Edoardo i due consolatori della situazione😂
Al tavolo dei Ricci e i Ramos regna la tensione.
Che cosa succederà adesso?
Chiariranno o la porteranno per le lunghe?
Fatemi sapere, spero vi stia piacendo❤

𝙛𝙪𝙚𝙜𝙤 𝙙𝙚 𝙖𝙢𝙤𝙧//𝘾𝙞𝙧𝙤 𝙍𝙞𝙘𝙘𝙞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora