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ELODIE.

Ero agitata. E quando ero agitata, diventavo nervosa. E quando ero nervosa, ero insopportabile.

Mi guardai per l'ennesima volta allo specchio, per assicurarmi che i capelli fossero perfettamente sistemati.

Era arrivato il giorno in cui mi sarei vista con le mie sorelle. Di solito ero molto sicura di me stessa, ma sembrava che tutta la mia sicurezza si fosse dissipata magicamente.

Ma, dovevo farlo. Almeno spiegare le motivazioni dietro le mie azioni.

Avevo messaggiato con Thomas fino ad ora, ma le sue rassicurazioni non avevano funzionato da così tanta distanza.

Uscì dal bagno e presi la borsa. Ancora non mi ero procurata una macchina, quindi avrei dovuto camminare fino al campus dell'università di Richmond.

Uscì dal mio appartamento e feci le scale, per scaricare un po' la tensione. Ero in leggero anticipo, ma non mi importava, dovevo dimostrare che ci tenevo sul serio.

Uscì dall'edificio e iniziai a camminare lungo il marciapiede. Impostai la posizione dell'università sul telefono e mi lasciai guidare dal navigatore.

Mi sarei dovuta prendere del tempo per conoscere la città. Magari avrei potuto chiedere a Lev e Ivy di mostrarmela, semmai fossimo diventati amici.

Arrivai minuti dopo e mi fermai davanti al cancello del campus. L'università era enorme, gli edifici in mattone erano sparsi per il perimetro.

Ora avrei dovuto trovare la caffetteria.

Sorpassai il cancello e subito vidi una piantina universitaria. Mi avvicinai e cercai la postazione della caffetteria. Una volta trovata, iniziai ad avanzare, l'agitazione cresceva sempre più e il mio cuore batteva così velocemente che temevo sarebbe uscito fuori dal petto da un momento all'altro.

Mi guardai intorno, alzando lo sguardo per studiare il posto.

Non avevo mai capito cosa ci avesse visto Eloise di così bello in questa università, quando si era iscritta. Ero ancora a casa con loro quando lei era partita per il primo anno visto che avevo solo due anni in meno di lei.

Poi era successo quello che era successo...

Continuai a camminare, ammettendo che stavo rallentando un po' il passo.

Era da tanto che non le vedevo, sicuramente erano cambiate, erano cresciute, così come anche io. Sarebbe stato come incontrarsi per la prima volta.

Quando vidi l'edificio della caffetteria, la paura mi attanagliò lo stomaco e mi sentì ridicola.

Non ero così. Io mi ero messa in questa situazione e io me ne sarei dovuta tirare fuori.

Quando, però, le vidi in piedi vicino ad uno dei tavoli all'aperto, circondate da un mucchio di persone, sentì l'istinto di scappare. Mi resi conto quanto loro fossero più avanti di me, più felici di me.

Ridevano con tutte quelle persone, nonostante quello che stava per succedere, e le mie sorelle erano abbracciate a due ragazzi. Si erano anche fidanzate.

Ed io non ero stata lì per vederlo succedere.

Quando poi, mi resi conto che si trattavano di Sebastián Rodríguez e Dawson Delmar, la confusione mi invase.

Conoscevo Sebastián, perché, purtroppo, era un sacco di tempo che sapevo che mia madre e Nina Rodríguez si incontravano di nascosto.

Invece, sapevo che i genitori di Dawson, entrambi avvocati, avevano lavorato per i miei genitori per un po'.

My Only DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora