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ELODIE.

Mi svegliai, colpita dalla luce dei raggi del sole che filtravano dalla finestra.

Percepivo uno strano peso addosso e cercai di muovermi per scacciarlo, ma senza successo.

Aprì gli occhi lentamente, cercando di capire di che cosa si trattasse e appena misi a fuoco un braccio attorno alla mia vita, sgranai gli occhi.

Voltai il capo e mi ritrovai di fianco il viso sereno di Julián, che dormiva ancora beatamente.

Ammirai il suo petto nudo, lui che mi stringeva a sé come se fossi la cosa più preziosa che avesse e non volesse lasciarmi andare.

Mi si scaldò il cuore a guardarlo. Si mosse nel sonno e strinse la presa su di me, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.

Thomas in passato lo aveva fatto, ma non mi ero mai sentita così piena.

Come se non riuscissi a respirare, come se non ci fosse posto più giusto dove essere se non fra le sue braccia.

Era la seconda volta che dormivamo insieme. I ricordi di ieri mi riaffiorarono nella mente, non lasciandomi scampo. Non ci eravamo fermati neanche per un momento, fino a quando non eravamo crollati sul letto di casa mia.

—Credo di averti lasciato un grande segno sul collo, preciosa— la voce assonnata di Julián mi risvegliò dai miei pensieri. Non si mosse dalla sua posizione, eppure lo sentì inspirare il mio profumo. Profumavo di lui, però, soltanto di lui.

—Ti sei divertito parecchio ieri— ribattei io, con un sorrisetto. Era riuscito a far scomparire il malumore causato da mia madre. Non avrei mai potuto ringraziarlo abbastanza per quello che stava facendo per me.

—A me pare che tu non sia lamentata, o sbaglio?— ribatté lui, dandomi un bacio sulla guancia e alzando la testa per poter incontrare il mio sguardo. Poco dopo, iniziò a passare una mano fra i miei capelli e ad accarezzare le ciocche.

—Sei proprio bravo, non ho nulla di cui lamentarmi— sussurrai, girandomi su un fianco, rivolta verso di lui, lasciandomi cullare dalla sua mano nei miei capelli. Quasi quasi mi sarei rimessa a dormire.

—Sei così bella, cazzo— sussurrò, avvicinandosi per baciarmi. Mi sentì avvampare, un calore intenso mi esplose nel petto. Volevo solo stringerlo a me e non farlo andare più via. Sarei rimasta qui con lui per sempre.

—Rimarrei qui con te per sempre— sussurrai io, sfiorando il mio naso con il suo. Lui sorrise e sentì quel calore nel petto invadere ancora di più il mio corpo. Il fatto che fossimo nudi, pelle contro pelle, non aiutava affatto.

—Lo farei anch'io, preciosa, ma io ho lezione e credo che tu debba andare a lavoro— mi disse lui, ricordandomi che c'era un mondo lì fuori ad aspettare entrambi.

Sospirai e mi passai una mano sul viso —già, hai ragione. Per quanto mi farebbe piacere nascondermi qui con te, non posso venire meno ai miei impegni— commentai.

—Sto diventando una delle tue persone preferite, eh?— ammiccò, soddisfatto. N'era proprio contento, sembrava davvero felice. Era felice grazie a me, ero io a farlo sentire così.

Je ne pensais pas que ton sourire me plairait autant— dissi d'improvviso, sorprendendolo con il francese.

Rise —come? Non ho capito una parola. È francese?— domandò, io annuì —non sei l'unico che sa parlare un'altra lingua— gli ricordai. Julián sorrise e mi baciò —cos'è che hai detto?— chiese, curioso.

—Ho detto che mai avrei pensato che il tuo sorriso potesse piacermi così tanto— gli sussurrai, lui sorrise ancora di più e mi diede un altro bacio —dimmelo anche in tedesco— chiese.

My Only DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora