Capitolo 56~febbre~

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Erwin vide Levi fin troppo strano.
Sapeva bene che era stanco per quella giornata molto discutibile,ma qualcosa non quadrava. Non saprei spiegare che cosa mise in dubbio Erwin,lui però sapeva che il ragazzo davanti a lui non stava bene..
-Levi..- lo chiamò mettendosi affianco: sentiva perfettamente il respiro leggermente affannato e vedeva le palpebre calanti intente a rimanere aperte.
Preoccupato,senza alcuna ragione mise la sua mano sul suo volto per testarne la temperatura. Bollente su tutta la fronte,dove metteva la mano questa sentiva il calore che emetteva la pelle del povero Levi.
-Aspettami qui,torno subito- disse prontamente per andare a prendere qualcosa contro la febbre.
-N-no..ti prego..- disse l'altro afferrando quansi con difficoltà la manica di Erwin. Era una stretta così leggera che anche solo muovere leggermente il braccio sarebbe potuto bastare per "liberarsi"
-Che c'è?- chiese l'uomo portandogli di nuovo la mano sul volto..
-Non voglio stare solo..t-ti prego,rimani con me..- quasi mugunò l'altro.
Aveva un viso malinconico,stanco,ma soprattutto impaurito da qualcosa che stava accadendo.
-Tranquillo..non ti lascio solo,prendo delle cose per te e ritorno-
-No E-erwin..per favore- continuò ad insistere il ragazzo.
Erwin più guardava quei occhi neri e più vedere la paura prendere il controllo. Non sapeva il motivo,ma sentiva dentro di lui che doveva Tranquillizzarlo e aiutarlo.
-Hai la febbre,e sicuramente anche molto alta..devo andarti a prendere qualcosa- insistè il biondo.
-Ti prego..non farlo-
Quel tremolio...
La voce rotta con quei occhi lucidi quasi sull'orlo della disperazione..
Vedendolo così ad Erwin venne quasi un flashback delle prime volte che vide Levi.
-D'accordo..starò con te- alla fine si convinse,anche se sapeva che non era la scelta giusta. Non sapeva perché di quel comportamento,del perché era così nervoso e impaurito al solo pensiero di lasciarlo per 5 minuti.

Gli stese accanto quasi per un quarto d'ora e ormai si era quasi fatta notte.
Levi a volte respirava con molto affanno e sentiva continuamente freddo.
L'uomo appena vide la porta aprirsi notando il maggiordomo,gli chiese gentilmente di portare anche solo uno straccio bagnato per diminuire la febbre.
Dopo poco ritornò con tutto il necessario chiedendo il motivo di questa febbre così improvvisa:
-Non ne ho idea..in effetti quando sono entrato la stanza era un po' fredda,ma non credo che sia stato quello- riflettè Erwin mentre metteva il panno sul ragazzo.
-Nella condizione di Levi è velocissimo prendere la febbre,l'importante è che si riprenda-
Il maggiordomo gli passò un piccolo termometro fatto di metallo avvolto da del vetro e con l'interno di mercurio. Prontamente l'uomo lo mise sotto l'ascella del più piccolo in quella stanza,e dopo pochi minuti la linea rossa diede come numero 39.5 che fece per un istante preoccupare le due persone attorno a lui.

Lentamente Levi iniziò ad addormentarsi e con un filo di voce Erwin chiese di prendere una coperta un po' più pesate.
Nel cuore della notte si sentivano starnuti,tossii e respiri pesanti venir calmati dal biondo che con amore lo accarezzava per farlo riaddormetare da quei bruschi risvegli.
Nel buio della stanza,i lineamenti del giovane ragazzo scomparvero facendo spazio ad una sagoma buia dove si vedevano soltanto le curve.
Erwin gli passò una mano sui fianchi,fin alla coscia, per poi ritornare indietro e ripetere la cosa. Si stava in un certo senso beando del corpo che stava toccando.
Il silenzio e quel corpo gli riportarono alla mente quel "macabro" rapporto che avvenne davanti al lago sotterraneo..
Eh si,se lo ricordava bene, si ricordava alla perfezione il viso di dolore e malessere che aveva in volto Levi.
Si ricorda assai bene il sangue,ricorda i versi,le lacrime,le mani che provavano a stringere qualcosa per trattenere il dolore o soltando nascondere il viso...ricorda proprio tutto.
Però,ha in testa anche quel breve momento di dolcezza.
Quel bacio appassionato e quella scossa di piacere che attraversò entrambi non appena lui iniziò a sondare con le mani l'intero corpo dell'altro.

Si sentiva in colpa per tutto quello che è successo da quando Levi ha messo piede in quella casa. Era anche colpa sua se lui era lì. È colpa sua se Arsène gli fa quelle cose,lo lascia stare senza fargli niente,gli urla,al massimo parte uno schiaffo..ma mai niente di più.
All'improvviso una forte e roca tosse lo riprese dal suo pensiero e vide Levi girarsi per vedere se l'altro era ancora accanto a lui:
-Non hai sonno? - sussurò mentre l'altro lo guardava.
Erwin gli accarezzò la guancia sorridendogli:-Adesso mi addormento-

P.o.v. Levi
Il mattino seguente mi svegliai con un caldo assurdo e quando girai la testa vidi che Erwin non c'era più.
-Ma che cazzo,non di nuovo- dissi innervosito mentre scendevo dal letto e mi dirigevo verso la porta.
Con mia sorpresa questa non era chiusa come il giorno prima. Mentre aprivo la porta udì un rumore di un vetro infrangersi,e curioso, andai dalla fonte del rumore dove trovai in cucina Erwin e..quel ippopotamo su due zampe che stavano litigando.
-FERMO!- Urlò Erwin appena mi vide -Resta lì ci sono dei vetri-
-Ma fallo venire,che saranno mai per lui- sorrise l'altro mentre mi divorava con gli occhi..
-Non lo vedi che è scalzo? Si può fare seriamente male- si allontanò per prendere qualcosa per raccogliere i cocci,e in quel istante mi sentì gelare.
Essere solo con quel essere immondo era una situazione che stavo odiando con tutto me stesso.
-Bello il tuo vestito~- si alzò dalla sedia per venirmi in contro -Bianco latte con le maniche fino ai gomiti e abbastanza lungo da arrivare quasi alle ginocchia,bello,non c'è che dire.
Soprattutto perché ti risata i fianchi sai?-
Non risposi minimamente a quel "complimento" l'unica cosa che feci è stata allargare la camicia da notte per non fargli vedere le mie "forme".
-Esagerato..non vuoi proprio farti vedere da me?- si avvicinò ancora di più.
-Allontanati- dissi secco.
-E tu avvicinati,non ti mangio mica- ridendosela mi prese per il braccio facendomi andare in avanti dove sfortunatamente beccai uno dei tanti vetri. Saltai sul posto non appena percepii il contatto con quel pezzo tagliente sotto al mio piede.
Neanche il tempo di capire cosa stava succedendo che mi ritrovai anche le mani di Erwin sulle braccia:
-Lascialo-
-Non gli ho fatto niente- si giustificò il rospo.
-Ti ho detto lascialo,mi sto seriamente incazzando Arsène. Te l'ho detto prima. Non voglio che tu faccia cosi-
Dopo un lungo contatto visivo lui mi lasciò ed Erwin mi fece subito sedere per vedere cosa mi ero fatto..
-Non è niente,non mi fa male..-
-Sono pericolosi i vetri sotto ai piedi devo controllare,dai,fammi vedere-
Con tutta la delicatezza di cui era a disposizione mi prese il piede destro e iniziò a toccarlo. Sussultai all'istante.
-Ti fa male?-
Mugugnai girando la testa per vedere dov'era Arsène,ed era lì,che mi guardava e rimaneva fermo.
-C'è solo un piccolo taglio,non è profondo..un po' d'acqua ossigenata con un cerotto e passerà subito.
Vieni,andiamo a metterci qualcosa-
Mi prese in braccio e mi portò di nuovo in camera sua.

~WAH.
volevo pubblicare questo capitolo il 29 agosto visto che era il compleanno di isayama..però sono stata pigra,lo ammetto.

E vabbè.
Io spero che questo capitolo vi sia piaciuto E CI VEDIAMO NEI PROSSIMI EHEHEHEH ciaou~

Baciami come uno sconosciuto[ERURI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora