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•Noah•
Spostai Rose e mi alzai per andare da Jennifer.
«Stai bene? Hai riposato?»
Jennifer «Noah...va tutto bene. Che hai fatto qui?» allungò la mano per sfiorargli il livido.
«Niente di cui devi preoccuparti...» appoggiai la mano sulla sua mentre mi accarezzava la ferita con delicatezza.
Adoravo il suo tocco su di me.
Non pensavo che l'avrei mai sentita così vicina.
Jennifer «Vuoi riposarti un po'? Tanto la stanza è libera.» disse guardandolo negli occhi.
«Grazie ma abbiamo tante cose da fare.»
Jennifer «Ne sei sicuro? Non ti sei fermato neanche un attimo.»
«Si, davvero. Stai con Shyra.»
Andai da Zack per l'atterraggio in un pianeta in cui si trovava un tizio che ci avrebbe aiutato ad eliminare il dispositivo di tracciamento sulle nostre caviglie.
Fecimo un atterraggio di fortuna senza danneggiare la navicella
Rose «Finalmente aria!»
Henry «Non vedevo l'ora!»
Richard «Non siamo qui per giocare. Dobbiamo sbrigarci, andiamo.»
Zack «Grazie grazie, ho fatto un ottimo atterraggio.»
«Dai Zack. Siamo vivi per miracolo...»
Zack «Okay okay.» sbuffò.
Tornai un attimo da Jen e le dissi di restare nella navicella con Shyra.
Richard ci portò dal suo "amico".
In cambio dovevamo dargli del denaro ma per fortuna Henry, Tracy e Rose si erano occupati di rubarne abbastanza a Lowell.
L'unico segno indelebile che restava era il tatuaggio. Su non potevamo fare nulla.
Non mi preoccupava più di tanto.
Finché tenevo le bende ai polsi, Jennifer non l'avrebbe mai visto.
Una volta eliminato l'aggeggio tornammo alla navicella tranne Henry e Tracy.
A quell'uomo piacquero così tanto che li volle adottare insieme a sua moglie.
Ci raccontò come per anni avesse provato ad avere dei figli, senza successo.
Ovviamente loro accettarono subito di essere adottati.
Erano i bambini più felici del mondo ed ero sicuro che sarebbero stati ben accuditi.
Presimo delle scorte di vari alimenti prima di tornare definitivamente alla nave e andare via.
Shyra mi venne subito incontro non appena mi vide.
Era affamata ma per fortuna avevo provveduto a portarle tanta carne essiccata.
Non era molto però andava bene.
«Brava cucciola.»
Zack «Potevi lasciarla sul suo pianeta.»
«Non mi fido di Lowell. Farà sicuramente qualcosa di brutto a quelle povere bestie e non voglio che accada anche a lei.»
Richard «Mi sta venendo il diabete.»
Zack rise «In effetti. Le sue smancerie si rivolgono alla femmina sbagliata...» mi indicò Jen che si stava avvicinando.
Richard e Zack mi lasciarono da solo con lei ed entrano sulla navicella per sistemare tutto prima della partenza.
«Tracy e Henry hanno trovato famiglia.» dissi per sciogliere il ghiaccio.
Continuava a fissarmi con quei suoi occhi luccicanti.
Jennifer «È una notizia fantastica. Sono molto contenta per loro.» sorrise «Voi invece avete risolto?»
«Si abbiamo preso provviste. Non sappiamo quanto resteremo nello spazio.»
Cercai di abbassare lo sguardo verso Shyra per evitare di guardarla.
Stare con lei adesso che finalmente era libera, mi faceva uno strano effetto.
Jennifer «Immagino che ci vorrà del tempo. Finalmente potrò tornare a casa ed è solo grazie a te...»
«Si, infatti...»
Jennifer «Non so davvero come ringraziarti. Hai fatto davvero tanto.»
«Ho capito Jen. Basta ringraziarmi, ok?» mi allontanai per cercare degli alberi da frutta.
Jennifer inizió a seguirmi così accelerai il passo e mi nascosi dietro un albero.
Risi ed uscì dal mio nascondiglio « Perché mi segui?»
Jennifer «Volevo farti compagnia...se ti va.»
«Si ma non voglio che ci vedano gli altri o penseranno chissà cosa.»
Jennifer «Ti fai problemi anche per quella ragazza? Ho visto che lei...ti cerca sempre.»
«È solo un'amica.»
Jennifer «Non mi sembra che lei sia della stessa opinione.»
Mi avvicinai a lei e la feci indietreggiare fino ad un albero «Perché ti interessa?»
Jennifer «Così...per sapere.» disse guardandolo negli occhi.
«Sei gelosa?»
Jennifer «I-io? Certo che no...» arrossì.
«Ho capito. Sei gelosa.»
Jennifer «Solo un poco...» disse in un sussurro.
Non capii bene ciò che mi disse e mi avvicinai di più.
Ero ad un soffio dalle sue labbra.
Qualcosa mi attirava verso di lei.
Qualcosa che non avevo mai provato.
Restammo immobili a guardarci negli occhi cercando di capire chi dei due avrebbe fatto la prima mossa.
Probabilmente toccava a me però non ero sicuro di ciò che avevo sentito.
Poteva essere solo un'amica gelosa, niente di più.
Provai a mettere un braccio attorno alla sua vita sperando che non mi allontanasse.

La salvezza ha il colore dei tuoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora