•Noah•
Non so quanto tempo sia passato ma ogni ora passavo il mio tempo a cercare di aprire la cella con un ossicino di pollo.
Zack «Noah, non concluderai niente con quell'affare.»
«Almeno sto cercando di fare qualcosa.»
Richard «Dopo che ci hai fatto finire in prigione.»
«Non potevo sapere che suo padre era un pazzo.»
Zack «Certo.»
Richard «Si è dimenticata in fretta di noi.»
Sospirai facendo finta di nulla ma in fondo sperai che non fosse vero.
All'improvviso sentimmo un rumore nel cuore della notte. Pensammo che fosse il padre di Jennifer per portarci da Lowell ma era un'altra persona coperta da un mantello.
Quando tolse il cappuccio vidimo Rose.
Richard «Rose!»
Rose «Non urlate.»
Aprì la cella con le chiavi e andò dritta verso Richard per baciarlo.
Zack «Ma da quando loro...»
«Non c'è tempo. Andiamo via.»
Seguimmo Rose fino all'uscita.
Ancora non potevo crederci.
Senza di lei eravamo spacciati.
Ci portò fino alla navicella nascosta sotto tanto fogliame.
«Sei rimasta nascosta per tanto tempo?»
Rose «Sono passati un po'di giorni. Non potevo farmi vedere...»
Richard «Grazie a te siamo salvi.»
Zack «È meglio se andiamo via subito.»
«Ragazzi io...non posso andarmene senza Jennifer e Shyra.»
Richard «Shyra è morta e Jennifer ci ha abbandonato sottoterra. Andiamo.»
«Non posso. Devo sapere cosa le è successo...»
Zack «D'accordo. Vengo con te.
Se non torniamo entro domani, andate via senza di noi.»
Richard «Sei l'unico che sa pilotare, Zack. Cerca di ritornare.»
«Torneremo.»
Rose «Tieni, Noah. Prendi questo, potrebbe sentirti.»
Mi passò un coltello «Grazie Rose.»
Io e Zack tornammo indietro ma stavolta ci arrampicammo dal lato opposto del muro.
Le guardie erano indaffarate a cercarci fuori dal palazzo, non dentro.
Eravamo molto bravi a non farci vedere e in questo modo raggiungemmo la stanza dei genitori di Jennifer.
Era tarda notte e loro stavano ancora dormendo.
Fuori dalla stanza c'erano le guardie così entrammo dal loro balcone.
Chiudemmo la porta dall'interno per evitare che potesse chiamare aiuti indesiderati.
Mi avvicinai al padre puntandogli il coltello alla gola e lo svegliai.
Padre «Tu. Come osi venire in camera mia e puntarmi contro un'arma?!»
«Dov'è Jennifer? E dov'è Shyra?!»
Padre «Non ti dirò niente.»
«Non ho paura di ucciderti.»
Padre «Guardie!»
«Non servirà a niente chiamare le tue stupide guardie. Non verranno.»
Padre «Non avrai nessuna risposta da me.»
Zack si avvicinò alla moglie spaventata e come me le puntò un'arma, rubata precedentemente ad una guardia.
«Tu no, ma magari tua moglie si.»
Padre «Ophelia non dire niente!»
Ophelia «Vi prego...Jen si è già sposata ieri...» disse in preda alla paura.
Padre «Chiudi la bocca, moglie.»
«Dov'è adesso?» mi risolsi a lei
Zack affondò di più il coltello verso il petto.
«Se non parla, la uccideremo.»
Padre «Uccidetela pure. Ma nessuno di noi parlerà.»
Ophelia «Aspettate! l-lei è nel suo palazzo insieme a lui! Stanno...praticamente a qualche isolato da qui...»
Padre «Ophelia!»
Zack allontanò l'arma.
«Dici la verità?»
Ophelia annuii più volte.
Padre «È troppo tardi. Lei sta con Robert adesso. Sono sposati.»
«Lei è mia. Sono stato io il primo ragazzo di Jennifer, non lui.»
Padre «Cosa?! Voi schiavi siete come la peste!»
Zack «Andiamo, Noah.»
Prima di andare volevo assicurarmi che il padre avesse una lezione così gli trafissi la gamba con il coltello facendolo urlare dal dolore
« Addio.»
Lasciammo il palazzo così come ci entrammo.
Le guardie provarono a inseguirci ma fummo più veloce e ci nascondemmo tra la vegetazione.
Camminammo per ore prima di trovare il palazzo di Jennifer, o almeno, speravo che fosse qui.
Zack «Come entriamo?»
Ci avviciniamo restando sempre dietro i cespugli.
Non c'erano guardie all'esterno.
Però un ruggito attirò la mia attenzione: Era Shyra. Per fortuna stava abbastanza bene.
Mi avvicinai a lei «La mi piccola. Cosa ti hanno fatto?»
Zack usò il coltello per rimuovere il catenaccio e liberarla.
La riempii di coccole «Anche tu mi sei mancata.»
Zack «Dobbiamo sbrigarci. È strano che non ci sia nessuno a controllare...»
Provai ad aprire il portone ma non si muoveva.
Zack «Come entriamo?»
«Bussando.»
Bussai alla porta e Zack mi guardò stranito.
Però il piano funzionò e una cameriera mi aprì. Zack la spinse puntandole contro l'arma e ci fece entrare.
Cameriera « Vi prego, non fatemi del male »
«Dov'è Jennifer?»
Cameriera «La signorina è in camera da letto. Stanno consumando...»
Rabbrividì a quelle parole «Portami da loro.»
La ragazza annuì terrorizzata e mi fece strada.
Il palazzo conteneva numerose stanze e molti oggetti di valore.
Presi in prestito una spada da una statua per ammazzare di mia mano quel bastardo.
Cameriera «Sono qui dentro, vi prego. Il padrone odia essere disturbato...» sussurrò.
Spalancai la porta trovando Jennifer legata al letto mentre quel pazzo le stava addosso.
Non ci vidi più dalla rabbia e lo colpì con la mia spada.
Zack «Noah!»
Il mio amico non mi fermó in tempo e affondai ancora di più la mia spada nella sua schiena facendolo allontanare.
Robert «Chi siete voi?!»
Non badai a lui e tagliai le funi che tenevano Jennifer «Jen, ci sono io ora.»
Zack «Che cosa hai fatto a quella ragazza?!»
Robert «È mia moglie! Posso fare quello che voglio con lei!»
Zack «Non è un oggetto.»
Robert si fece aiutare dalla cameriera per arrestare il sanguinamento.
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La salvezza ha il colore dei tuoi occhi
RomanceLa storia narra di Jennifer Brickenden, figlia di un noto governatore di Osiris, la quale dovrà prepararsi per divenire una brava sposa e moglie. Nonostante i suoi numerosi studi di politica, le donne non hanno libertà di espressione. Inaspettatame...