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•Jennifer•
Mi guardai allo specchio della mia camera e toccai dolcemente l'abito color panna che avevo messo pochi minuti fa.
Era strano vedermi vestita in questo modo dopo tanti mesi...
Mi girai verso mia madre che era seduta sul letto.
Ophelia «Tesoro, sei fantastica. Devi solo mangiare un po'...ma ci penseranno le domestiche. Ti stanno preparando alcune pietanze, sicuramente avrai fame.»
«Mamma...vorrei andare prima dai ragazzi. Papà avrà finito di parlare con loro.»
Ophelia «Jen, devi pensare prima a te.»
Si avvicinò e mi prese le mani «Ascoltami, sei pure stanca...avrai fatto un lungo viaggio.»
Annuì lentamente e mia madre mi sorrise compiaciuta.
Ophelia «Adesso vieni. Devi metterti in forze.»
Mi prese la mano e mi portò in sala da pranzo dove la tavola era ricolma di mangiare.
Mi sedetti a tavola e mangiai un po'di tutto tra cui le verdure, pesce speziato e molto altro.
Dopodiché le domestiche levarono i piatti e pulirono la tavola.
Erano state molto veloci.
Ophelia «Come va adesso?»
«Molto meglio. Non mangiavo così...da tanto.»
Mi diede un bacio sulla fronte e poi vidi arrivare mio padre.
Paul «Jen, domani ci sarà una festa in onore del tuo ritorno e finalmente potrai conoscere il tuo futuro sposo. Le nozze si terranno tra tre giorni.»
«Futuro sposo!? Ma sono appena tornata...credevo che non si celebrasse più.»
Non poteva dire sul serio...
Paul «Come puoi dire una cosa del genere, Jen? Sei stata via per più di un anno. Hai idea di quanto tempo abbiamo perso? Dobbiamo essere grati che è ancora disponibile.»
Prima che potessi chiedere chi fosse quest'uomo mia madre continuò il discorso di mio padre.
Ophelia «Andrà tutto bene. Abbiamo ancora l'abito che hai scelto, la torta e le decorazioni.»
Ero scioccata.
Non era mia intenzione sposarmi e loro non riuscivano proprio a capirlo!
Mi alzai dal tavolo ma mia madre mi fermò «Stasera la domestica ti porterà l'abito per la festa. L'ho scelto personalmente io, ti piacerà.»
Mi sorrise mentre io non feci nulla.
Non ero per niente felice, anzi volevo scappare di nuovo.
Sospirai e ritornai nella mia stanza per stare da sola.
Volevo andare da Noah...ma ero costantemente osservata da tutti, come se da un momento all'altro potessero rapirmi di nuovo.
Era estenuante.

Il pomeriggio lo passai in camera con le guardie ferme davanti la mia porta.
Erano rimaste lì a vigilare per tutto il giorno.
Quando le domestiche mi portarono l'abito cominciai a prepararmi controvoglia.
Non ero proprio in vena di festeggiare...
Sbuffai e, dopo che la domestica mi truccò, uscì dalla camera seguita dalla scorta.
Andai al piano inferiore e notai le prime persone affollare il salone.
Stava venendo tanta gente e tra queste notai Robert Defour.
Era sempre lo stesso solo che stavolta indossava un abito di alta qualità rigorosamente blu e oro.
Sembrava volesse tutta l'attenzione su di lui.
Dopo che arrivarono tutti quanti ci andammo a sedere ad un tavolo.
Presi posto con i miei ma ad un tratto vidi Robert sedersi accanto a me.
Lo guardai confusa e spostai lo sguardo su mio padre che al contrario sembrava soddisfatto.
Paul «Sono contento che tutto si sia risolto.»
Robert «Anch'io.»
Paul «Per scusarci di questo inconveniente, le offriamo un regalo.»
Non capì che stesse succedendo...
Mi guardai intorno e alla fine vidi il "regalo".
Era Shyra...
L'avevano legata e messa dentro ad una gabbia.
«Mamma, ma cosa...»
Ophelia «Tesoro, è un bel regalo, no?» sorrise.
Rimasi senza parole e guardai mio padre sorridere compiaciuto.
Robert «È una bestia notevole.»
Paul «È un Seshat. Difficile da trovare poiché si trova solo in un pianeta: Hurun.»
Robert «La sua testa starà benissimo nel nostro salotto.»
Paul «Sono lieto che vi piaccia.»
«Aspetti, n-nel nostro salotto?...» per poco non mi andò di traverso l'acqua che stavo per bere.
Paul «Non faccia caso a mia figlia. Le piace scherzare. Significa che è contenta.»
Robert «Capisco.»
Rimasi in silenzio e guardai amareggiata Shyra.
Era così impotente in quell'istante che avrei voluto tanto aiutarla...
Mi sarei voluta alzare ma non sapevo la reazione che avrebbe avuto mio padre.
Abbassai lo sguardo sul piatto vuoto e sospirai.

La serata continuò per diverse ore.
Rimasi con i miei e guardai ogni tanto Robert parlare con mio padre.
Discutevano sempre di politica, di soldi e del matrimonio di domani.
La mia mentre non resse più e andai da mia madre che era intenta a parlare con altre donne.
Restai con lei anche se non seguì molto i suoi discorsi...
Prima che la serata finisse salutai tutti quanti e alla fine Defour mi fece il baciamano come l'ultima volta che ci eravamo visti.

La salvezza ha il colore dei tuoi occhi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora