Capitolo 13

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Mese 7

La loro vita nella nuova casa continuava. Harry e June ormai erano tranquilli, per così dire. Sapevano che con l'arrivo di Marci poi se ne sarebbero dovuti andare e il pensiero che questo sarebbe accaduto solo due mesi dopo, non li rassicirava. Ogni settimana Harry tornava nella loro vecchia villa nel bosco a controllare se fosse stata liberata, ma tutte le volte che andava vedeva sempre la stessa situazione. June invece non usciva di casa da un mese. Stava male e, anche se le pasticche anti-vomito facevano il loro effetto, i mal di testa non lasciavano respiro. Spesso rimaneva chiusa in camera con la luce spenta e le finestre chiuse. Il buio un po' migliorava la situazione e le dava sollievo. In quel momento in casa non c'era nessuno oltre a loro due. Harry era in salone davanti alla tv e June lo raggiunse mettendosi accanto a lui sul divano. Quella scena ricordava molto i periodi nella loro vecchia casa, mentre Jack era seduto sulla sua poltrona. Harry accarezzava il pancione della ragazza e lei sorrideva. Sembravano davvero una famiglia normale, nella loro casa, la televisione accesa e un dolce momento insieme. Alla tv partì un servizio al telegiornale.

《Sono ancora aperte le ricerche dei due fuggitivi June Jenson e Harry Styles. L'ipotesi è che a Londra i due carcerati abbiano un contatto. Qualcuno che li ha aiutati, o li sta aiutando a trovare rifugio. Le forze speciali inglesi sono, in tutto il paese, impegnati a cercare tracce che possano identificare il loro passaggio e a certificare la loro presenza nella capitale. Intanto una soffiata anonima ha reso noto che June Jenson è stata addestrata ad usare armi ed esplosivi, e che quindi non è autodidatta, lei sa esattamente cosa fare, come abbiamo visto innumerevoli volte. Chiunque li aiuterà in qualunque modo verrà immediatamente proclamato nemico dello Stato e verrà arrestato con l'accusa di aiuto verso parti sinistre. Invece, chi li ritroverà verrà ripagato di cinque milioni di sterline per il ragazzo, e ben due miliardi per la ragazza. Chiamare immediatamente le autorità per qualunque indizio o avvistamento. E ora passiamo al meteo...》 Harry spense la televisione. June era confusa, chi avrebbe mai potuto dire alla polizia che lei era stata addestrata? Tutto improvvisanente era confuso, difficile da schiarire. Il ragazzo avrebbe voluto dire qualcosa di rassicurante ma tutto ciò che uscì dalla gola fu dell'aria a causa del respiro pesanto che aveva. Marci calciò e June scosse la testa. Quella creaturina aveva creato fin troppi problemi, lei l'avrebbe uccisa, ma Harry lo avrebbe saputo solo alla fine della gravidanza. La ragazza portò le mani alla testa. Aveva un'emicrania forte e il troppo pensare a quel servizio al telegiornale l'aveva stancata. Il bruno la fece sdraiare e le portò un bicchiere di tè che teneva sempre pronto per queste occasioni.

《June che vorresti fare?》 Le chiese lui mentre la aiutava a bere l'infusione.

《È la prima volta in cinque anni che non ne ho idea》 farfugliò 《Ci vorrebbe davvero l'aiuto di Jack》.

《Era l'unico che sapeva dare consigli in ogni momento》 aggiunse Harry. Si sentì il rumore dell'arrivo di una macchina. Lucas, Hanna e Elisabeth erano tornati dal supermercato. Appena Hanna aprì la porta la piccola corse verso June la quale, nel frattempo, si era rimessa seduta.

《Ciao zia!》 La salutò la piccola. La bionda ancora doveva farci l'abitudine a quella parola. Aveva passato così tanto tempo ad essere "June Jenson" o "JayJay" che sentirsi chiamare con quel nome così affettivo era difficile da accettare.

《Ciao piccola》 le rispose. Lucas e Hanna portarono le buste della spesa in cucina e Harry li raggiunse dandogli una mano.

《Zia perché hai questa pancia? Papà mi ha fatto vedere una foto di te quando andavi a scuola, eri piccolina》 le toccò il pancione con la mano delicata.

《Qui dentro ho Marci, la tua cuginetta》 le spiegò dolcemente. La bambina sgranò gli occhi.

《E perché hai mangiato la mia cuginetta?!》 Si arrabbiò. La bionda rise e prese il faccino della piccola tra le mani.

《I bambini prima di nascere stanno nella pancia della mamma poi, dopo nove mesi circa, il piccolo esce》 spiegò ancora. Anche la parola "mamma" era nuova. Però metteva paura e ansia. I nove mesi più lunghi per una donna, neanche la vita nel carcere era così lenta. Poco dopo tornò Harry nel salone e si accovacciò davanti alla bambina.

《Che succede?》 Domandò sorridendo lui.

《Zio come si fanno i bambini?》 Chiese Elisabeth.

《Emm... t-tu non dovresti... chiedilo... Elisabeth sei troppo piccola per questo. Quando sarai più grande torna da me e ti spiegherò tutto》 sputò Harry. Era evidente che quella domanda lo aveva imbarazzato ma June rise a quella scena comica. Elisabeth inarcò le sopracciglia senza capire, ma poi alzò le spalle ignorando completamente la reazione dei due ragazzi.

June si diresse verso la propria camera e la bambina la guardò. La seguì fino alla soglia della porta poi lentamente entrò nella stanza.

《Elisabeth, che succede?》 Le sorrise.

《Zia June, mi racconti qualcosa del tuo lavoro?》. La più grande osservò la bambina. Piena di curiosità, occhi svegli, sorriso orgoglioso. Quella piccolina era identica a lei alla sua età. June si sedette sul letto e fece avvicinare Elisabeth a lei.

《Esattamente cosa vuoi sapere?》 Le domandò.

《Cosa facevi prima di conoscere lo zio?》

《Io vivevo in una casa insieme a un mio amico nel bosco, poco fuori città》 sintetizzò.

《E ora dov'è il tuo amico?》

《Non lo so, probabilmente mi starà cercando》

《Era una brava persona?》

《No, non lo era》. Effettivamente ci pensava. Jack non era mai stato veramente una brava persona. Non aveva mai fatto qualcosa per metterla al sicuro, ma l'aveva aiutata quando nessun altro le voleva stare vicino.

《E tu zia, eri una brava persona?》 E in quel momento tutto crollò. Uccidere centinaia di persone senza pietà e farle soffrire fino alla morte non erano di certo cose buone. Però c'era qualcosa che la liberarva quando stroncava una vita, si sentiva potente e aveva il controllo su tutto. Come quando controlli una marionetta, puoi farle fare tutto ciò che vuoi. Lei poteva fare ogni cosa perché tutti la temevano e nessuno le dava ordini.

《No. Ero una persona cattiva, e tanto》 rispose.

《Tu?》 Non credette alle parole di June 《Ma se sei la zia migliore del mondo!》 La abbracciò. La bionda rimase imprigionata dal quel gesto che, anche se semplice, impossibile da credere verso di lei. Voleva cambiare, voleva rimediare a tutto ciò che aveva fatto. Non voleva più uccidere Marci, era sua figlia e non poteva abbandonarla. Voleva crearsi una nuova vita, in America. Lì nessuno la conosceva e poteva essere la persona che aveva sempre desiderato essere. Insieme a Harry.

Non fece in tempo a pensare il suo nome che il ragazzo bruno e muscoloso entrò nella camera.

《Harry, andiamo via, in America. Lì nessuno ci conosce e potremo essere la famiglia che tanto vogliamo essere. Dimentichiamo il passato, ho fatto delle cose orribili e io me ne pento. Voglio essere una brava persona. Una di quelle donne che si alzano la mattina e preparano i pancakes, accompagnano i figli a scuola e si scambiano ricette di cucina con le vicine. Voglio avere..

《Sì》 Harry la interruppe 《Andiamocene in America. Ovunque tu voglia. New York, Los Angeles, Miami, Austin, Francoforte... per me va bene tutto》

《Dici davvero?》 Sorrise.

《Davvero》 rispose 《Partiremo il prossimo mese, prenderò dei passaporti per noi e andremo via da questo posto. Ci lasceremo tutto alle spalle, va bene?》

June sorrise incredula e abbracciò forte Harry 《Ti amo e grazie per tutto》

《Ti amo anch'io June, grazie per aver cambiato idea, per te stessa》

《Per noi》 aggiunse lei.

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Hey!

Ragazzi! Non posso veramente crederci, 5000 letture. Grazie!

Un bacio ♡

Franny.

Prison || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora