Capitolo 15

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Vennero sbattuti nella cella più fredda e remota del carcere. Si sentivano strani, soprattutto June. Era la prima volta che non sapeva cosa fare, che era debole e impotente.

《Datemi mia figlia!》 Urlava Harry tra le sbarre, ma tutto ciò che riusciva a sentire era il freddo e il silenzio del luogo. La bionda era in un angolo, si portò le gambe al petto e cercò di farsi piccola, invisibile. "Marci" rimbombava nella testa "Marci, Marci, Marci, Marci..." quella parola la stava demolendo. Tutto era più difficile, tutto ciò che aveva nella testa era la vita della bambina. "Che le faranno? Lei è mia figlia".

Harry continuava a strillare, sprecando solo fiato. Là sotto nessuno poteva sentirli, erano soli e tutto ciò che potevano fare era aspettare.

Passarono delle ore prima che qualcuno andasse a trovarli. Ashley era lì, davanti a quella cella e osservava i due ragazzi appoggiati al muro di fondo, mano nella mano, ma distaccati tra loro.

《Ashley?》 riuscì a dire June. Era davvero troppo tempo che non beveva, e forse la pazzia stava prendendo in possesso la sua testa.

《Sì, sono io》 le disse dolcemente.

《Quanto tempo è passato?》 Le chiese Harry.

《Siete qui dentro da due giorni》 gli rispose. Li guardava: erano distrutti, e non dalla cella, ma dall'assenza della figlia. 《Sono venuta per darvi questa》, mostrò ai due una pistola. Harry subito si alzò per afferrarla ma lei la tirò indietro.

《Dentro ci sono tre colpi, usateli bene》 aggiunse la donna. Tra le pareti si sentì piangere, un pianto di bambino.

《Marci!》 Gridò June, mettendosi subito in piedi.

《Shhh, sto cercando di far addormentare la bambina》 parlò un uomo nell'ombra. La sua voce era familiare, già sentita. Si avvicinò a loro e un uomo dai capelli scuri legati in un codino si mostrò.

《Jack!》 Esultò June 《Dove sei stato? Menomale che sei venuto a salvarci》

《Ne sei certa JayJay? Secondo te come è possibile che la polizia abbia trovato la nostra casa? E secondo te, chi erano le soffiate anonime alla tv? Erano cose che solo noi tre sapevamo, ma andiamo per esclusione: tu non puoi essere stata, neanche Harry, farebbe di tutto per proteggerti. Ne rimane solo uno...》

《Tu? E perché l'hai fatto?》 Chiese lei delusa.

《Perché? Non potevo permetterti di rovinare cinque anni di lavoro con te per un coglione arrivato all'improvviso. Eri arrivata al punto di non voler più uccidere Marci. Stavi cambiando e dovevo fare qualcosa per farti tornare sulla via più giusta per te》

《E tu che ne sai di cosa è giusto per me?!》 Urlò la bionda. Pian piano la delusione lasciò spazio alla rabbia, che cominciò a divorarle il petto.

《Sono quello che ti ha tenuto con sé per tutto questo tempo. Pensavo che mettendoti in pericolo saresti tornata ad essere "June Jenson, l'omicida più ricercata d'Europa", ovviamente mi sbagliavo, tutto ciò che hai fatto è stato nasconderti senza concludere niente, ma ora farò io quello che dovevi fare tu》 Jack strappò dalle mani di Ashley la pistola e la mise sulla fronte di Marci, per poi premere il grilletto senza esitazione.

《NOO!》 Gridarono all'unisono i due ragazzi. Le lacrime cominciarono a rigare i loro visi mentre i loro occhi erano bloccati sull'immagine della loro figlia con la testa frantumata. Provavano tanti sentimenti: odio, tristezza, delusione, rabbia... volevano uccidere Jack all'istante.

《Grazie per l'aiuto, Ashley》 disse lui.

《Figurati》 rispose lei. E in quel momento tutto risultò più difficile. Anche Ashley? Non ci potevano credere, era tutto cambiato. Lei aveva detto a Jack dove vivevano, era stata lei a portare la polizia. I due arrivarono al fondo delle quatto mura e si accasciarono a terra. Jack mise il corpo della bambina sul pavimento tra le sbarre, e appoggiò anche la pistola.

《Ci sono due colpi, usateli bene》 disse prima di uscire insieme alla donna.

I due arrivarono al corpicino di Marci. June la prese e se la portò al petto, piangendo e disperandosi. Harry le osservava. Questo era tutto quello che non voleva che si avverasse. La bionda appoggiò la piccola a terra e immediatamente prese la pistola. La ragazza se la portò alla fronte e piangeva, come non aveva mai fatto nella sua vita.

《June, fermati!》 Disse il ragazzo.

《Non ce la faccio Harry, ha ucciso Marci, io non voglio vivere così》 tremava e singhiozzava. Sembrava che non avesse mai preso una pistola, era così insicura e debole.

《Ce la faremo, tu ed io, ancora una volta. Ti prego, fermati》 mise le mani avanti, cercava di trattenere le lacrime.

La ragazza era così stanca, sperava in un lieto fine anche per loro, ma era troppo tardi. Improvvisamente si sentì in colpa. Era lei che fino a qualche mese prima voleva uccidere Marci, non la voleva, pensava fosse solo un errore, un gioco. E guardava l'ironia della sorte, ora era lei a volere la bambina, le avrebbe insegnato a camminare, a giocare, l'avrebbe aiutata con i compiti e con il vestito per il ballo di fine anno. Le avrebbe raccontato delle avventure di lei e del suo papà, di come si erano conosciuti e di come si erano innamorati. Poi si immaginò Harry, vestito da Babbo Natale che fa una sorpresa alla figlia, e lei tutta contenta che riceve il regalo di Natale. June tornò alla realtà, guardò il ragazzo davanti a lei e sorrise.

《Ti amo Harry》 disse prima di premere il grilletto. Il ragazzo guardò June cadere a terra, inerte. Non disse niente, aveva gli occhi fissi sul suo viso bellissimo. Si avvicinò a lei, la sistemò sulla schiena e le chiuse gli occhi. Prese il corpo della figlia e lo mise tra le braccia della madre. Si chinò, prese la pistola dalla mano della ragazza e la portò alla sua fronte. Non pianse, le lacrime non erano abbastanza per esprimere il dolore. Pensava a quei pochi minuti passati con Marci, ma soprattutto a quelli che aveva passato con June. Riguardò l'ultimo disegno fatto: si sentì strappare il cuore con le mani, poiché lei era il suo cuore. Solo Dio sapeva quanto amava quella ragazza, quanto avrebbe preferito invecchiare con lei, la sua prigione. Gli venne un sorriso isterico, tutto era cominciato in una prigione e tutto stava per finire là. Baciò prima la fronte della figlia e poi le labbra di June.

《Ti amo anche io, June》 e quelle furono le sue ultime parole prima di premere il grilletto.

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Hey.

Bé, che dire? È ufficialmente finito. Solitamente si dovrebbe avere un "e vissero per sempre felici e contenti" ma in questa fanfiction non si può avere.

Che ne pensate?

Sto scrivendo un'altra fanfiction. È completamente inventata da me, se vi va, passate.
Si chiama 12 mesi, spero vi piaccia.

Grazie mille per il supporto ♥

Un bacio♡

Franny.

Prison || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora