Questa versione di Chrissy

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I capelli biondi, finalmente sciolti, le scivolano dolcemente sulle spalle e Chrissy e Kelly ridono, godendosi le loro espressioni felici allo specchio. Eccole: sono giovani, belle, felici. La loro vita è a un passo dalla fine della scuola, dall'agognata libertà. Possono quasi assaporarla, come quando all'improvviso dopo un'estate torrida arriva la prima, agognata boccata d'aria fresca.

È sabato pomeriggio, finalmente. Hanno guadagnato qualche ora di lontananza dallo studio, i compiti e gli esami per andare al cinema coi ragazzi. Il programma prevede: Top Gun, cena alla tavola calda e luna park.

- Il fine settimana perfetto! – scherza Kelly, spargendole qualche brillantino argentato sotto gli zigomi. È sempre lei a truccare entrambe, tra le due è quella più estrosa, più capace di azzardare senza, tuttavia, violare i rigidi standard sul trucco della signora Cunningham.

Ha messo a Chrissy un po' di rimmel, dell'illuminante sulle guance e sul naso, un semplice rossetto color carne per non strafare. Si è permessa di scioglierle i capelli, di toglierle il fiocco verde di ordinanza e favore di onde mosse e morbide sulle spalle.

Sembra più grande, così. Le piace pensarlo, credere di avere almeno vent'anni. Ha un vestito celeste, indosso, comprato apposta per l'occasione. Scarpe bianche e basse, perle alle orecchie, una borsa clutch di Halston. Si sente in forma. Forte, energica, divertita, bella, pronta a conquistare il mondo anche se il mondo, alla fine, è una porzione minuscola di una cittadina di provincia.

Anche se.

Anche se sa, che potrebbe permettersi azzardi più grandi. Sa che potrebbe giocare altre partite, indossare altri vestiti. Dentro la sua testa ci sono abiti che brillano sotto una luce più opaca, ci sono donne più audaci, più trasgressive, meno pudiche. Qualcosa che comincia a prendere forma ma non è ancora ben definita, mentre Vivienne Westwood, su Vouge, rimane chiusa nel cassetto insieme alla Special K che non ha mai consumato.

- Stai benissimo, Chris.

Kelly è sempre dolce con lei. Lo è il suo sorriso, i suoi occhi grandi e belli, i suoi capelli scuri che tiene sempre ordinati da una riga centrale. Ha una camicia a quadri e una gonna di jeans, molto più sportiva, molto meno ricercata. Eppure le dona, la rende una bellezza semplice, che ha bisogno di poco ma è in grado di ricevere tanto.

- Anche tu! Dì la verità, ti sei fatta bella per il tuo ragazzo misterioso?

La punzecchia spesso su quest'argomento. Kelly, molto riservata, non si è mai esposta più di tanto su chi sia la persona dei suoi appuntamenti, quella che si ingegna tutte le volte a vedere attraverso una fitta rete di bugie ben congeniate. Anche adesso sorride, un po' timida un po' meravigliosamente introversa mentre fugge dai suoi occhi e guarda i trucchi sparsi con la toletta.

- Magari. Mi piacerebbe potesse venire con noi, ma non è ancora il momento giusto.

Chrissy ha il sospetto sia qualcuno di più grande già da un po': ma non riesce a identificare un vero e proprio sospettato. Un ragazzo del college, forse. Un militare?

- Prima o poi dovrai presentarmelo

- Lo farò. – promette lei – Invece, da quand'è che frequenti Eddie Munson?

La domanda la coglie in contropiede. Hawkins è una città talmente piccola che chiunque, effettivamente, potrebbe averli visti in macchina insieme andare verso il caravan. Eppure sono stati discreti. La dirimpettaia di Eddie, Max, viene al loro stesso liceo: eppure non sembra per niente una ragazza pettegola. Anzi, è molto solitaria, sempre con le sue cuffie nelle orecchie e il suo walkman appeso alla cintura.

- Non ci frequentiamo, mi ha solo fatto un – e tergiversa, alla ricerca della parola giusta – Piccolo favore.

Chiosa, poi, senza sapere se è o meno il termine giusto per il loro scambio.

Gli imperfettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora