Jason III - finale, parte 1

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Eddie e Chrissy gravitano l'uno accanto all'altra. Si attraggono, come la luna con la terra. Forse qualcuno che non sa può non farci caso: ma Jason li vede.
Il modo in cui si cercano, in cui i loro occhi si scontrano, le loro mani si attraggono. I punti di fuga delle loro vite, i tentativi di ritagliarsi un secondo tra il bagno e il corridoio della scuola, tra gli allenamenti e l'ultima lezione di chimica.
Sono così innamorati. Così felici.
E Jason se lo chiede, se proverà mai niente del genere. Se la libertà, più che un diritto, è una presa di coscienza.
Ormai la scuola è finita. Mancano tre giorni al ballo: uno, alla cerimonia del diploma. Ha fatto promettere a Eddie che farà quella cosa. Per il bene di Chrissy, perché sia felice.
- In fondo, Munson, io e te amiamo la stessa persona. – gli ha detto, cercando la certezza in fondo ai suoi occhi. L'ha visto, l'amore tormentato di Eddie, agitarsi dentro quelle perle scure, dietro quel viso pallido e un po' smagrito dalle preoccupazioni dell'ultimo periodo.
Di fronte alla sua fragilità ha realizzato una cosa: hanno smesso, di essere nemici. Per sempre. La loro rivalità, la loro tensione, sparirà col liceo. Quattro anni, per quanto intensi, sono un periodo della vita molto limitato. Per quanto possa non sembrare così, per quanto tutto a diciassette anni sia eterno, immutabile e intenso, poi in qualche modo la vita scivola in un'altra dimensione. Altrettanto radiosa, forse. Piena di gioie diverse e inaspettate.
Jason fantastica su chi potrebbe essere. Se avrà una giacca e una cravatta e lavorerà nella ditta di suo padre: se sarà ingrassato, stempiato o stanco di fronte alle difficoltà della vita. Se si presenterà a una cena della classe ottantasei bevendo vino e dicendo che va tutto bene e magari proverà ancora quella cosa, quell'attrazione che non sa spiegarsi verso altri corpi libidinosi, irsuti, meno gentili di quello di una donna, più tenaci, animaleschi.
Chiude gli occhi e l'armadietto. Per i corridoi, tutti ridono. Si stanno scambiando il giornale della scuola. Alcuni lo guardano curiosi, altri ridacchiano, altri ancora sembrano piacevolmente stupiti.
Notoriamente, Jason non è il tipo da giornalino. Sa che esiste; sa che i Tigers, con le loro vittorie, sono spesso in copertina. Ma la stagione è finita, quindi qualsiasi cosa sia, non può trattarsi di lui.
Afferra una copia dalla scrivania in cortile. Rimane un po' stupito nel vedere, in prima pagina, Chrissy. L'articolo dice semplicemente.

LA CHEERLEADER
Di Nancy Wheeler

Per un attimo, Jason esita. Ha una qualche paura inconscia che non sa bene come spiegarsi, uno strano nodo allo stomaco. Ma ormai c'è dentro e non può esimersi da scorrere famelico le righe, divorandole una dietro l'altra.

Conosciamo tutti Chrissy Cunningham come una cheerleader promettente e la ragazza più bella del nostro anno. Sappiamo che è eccezionale a scuola, che è stata a lungo con Jason Carver, che è il prototipo del sogno americano. Ma quando l'ho intervistata, ho scoperto una Chrissy diversa. Fragile, delicata, piena di segreti che non ripeterò qui, perché questo non è il suo luogo, ma solo quello dove ci dimostra che la perfezione non esiste. Perfetto è una parola pericolosa e assillante, che fa male, che ferisce più di un pugno; è un'aspettativa troppo alta, un tentare costantemente di raggiungerla senza mai afferrarla e un cadere giù, in un limbo dove non si è mai abbastanza belle, o forti, o coraggiose anche se in realtà, pur non essendo riconosciuto dal mondo che ci circonda, forse lo siamo anche troppo.
La storia di Chrissy è anche la mia storia. E quella di tutte le ragazze di questa scuola. E i ragazzi. Quelli che non riescono a essere se stessi, non riescono ad andare oltre.
Allora, adesso che siamo ormai vicino al diploma, forse è il momento di andare oltre. Di fare un salto nel vuoto e di diventare, finalmente, chi siamo da sempre destinati a essere: gli Imperfetti.
La migliore, folle, totale, pazza, inaspettata versione di noi.

Jason, finito di leggere l'articolo, sospira. Neanche lui sa perché. Si ritrova a sorridere e a chiudere il pezzo di carta nella tasca.
Forse qualcosa del liceo, tutto sommato, varrà la pena conservarlo.
Quando esce nel giorno, alla luce del sole, respira a pieni polmoni. Cancella l'immagine di se stesso alla cena di classe del futuro e si vede camminare felice, in una grande città, mano nella mano con un ragazzo con un bel sorriso e tutta la vita davanti.

*
Nota dell'autrice:

Ciao a tutti ^^'
Lo so, è passato un sacco di tempo... forse troppo. Purtroppo a un certo punto, da qualche parte mentre scrivevo, mi sono trovata in un enorme blocco dello scrittore. Volevo scrivere una storia breve, ma mi sono resa conto di aver messo tantissima carne al fuoco e di non sapere più come gestirla, per cui credo di aver perso la voglia di farlo anche in concomitanza a un periodo della mia vita che non è stato esattamente semplice e radioso. Ma mi sono sempre detta: fin quanto ci sarà anche una persona affezionata a questo racconto, la scriverò. Quindi, va da sé, questa storia la devo finire. All'inizio in realtà avevo paventato l'idea di scrivere semplicemente il finale per come lo avevo immaginato in un elenco di fatti (tipo "a chrissy succede questo", "a eddie succede quest'altro" etc etc) ma poi mi sono detta che non se lo merita. Che anche se riesco a scrivere poco, o niente, bene o male quel poco o niente deve pur dire qualcosa. Quindi eccoci qui. Ho diviso il finale in tre parti, come tre sono i protagonisti, più l'epilogo. In questo capitolo c'è il finale di Jason. Mi spiace non aver approfondito alcune parti come avrei voluto (no, non sapremo mai con chi esce Kelly; né vedremo mai il momento effettivo dell'intervista tra Nancy e Chrissy), ma spero comunque di dare una chiusa che ho immaginato dall'inizio in un modo coerente.
Grazie a chi mi ha seguita, commentata e stimolata a fare del mio meglio.
Un abbraccio grande.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2023 ⏰

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