Capitolo 18

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PUNTO DI VISTA LEYLA
Continua a fissarmi mentre io non so proprio cosa dire, potrà sembrare strano ma le parole mi si sono fermate in gola.
Per fortuna, viene in mio soccorso Amy...<<Leyla.>> dice affiancandomi sorridendo nervosa, <<È tardissimo, mi sono appena ricordata di quell'appuntamento che avevamo con mia madre!>> dice mentendo, <<Oh...ehm, si certo.>> dico agitata...ma quando stiamo per scappare Markus mi prende la mano per fermarmi, causandomi un batticuore incredibile. Non rischio un infarto, vero? <<Leyla...>> dice, mentre poso i miei occhi nei suoi <<I..i..io devo an...andare.>> sussurro balbettando, <<Dobbiamo parlare.>> dice serio...<<E mi devi qualche spiegazione.>> continua.
Spiegazione? Scusami? Da quando devo dare spiegazioni a lui? Devo mica chiedere il permesso per camminare con un vassoio in faccia e schiantarmi nei tavoli? No, che non devo accidentaccio!
Tolgo la mia mano dalla sua come se mi fossi scottata, mentre lui mi guarda stranito...<<Io non devo darle alcuna spiegazione di nulla signor Schneider.>> dico seria, dopo aver ripreso il pieno controllo della mia testa...<<Ah no? Allora perché ti stavi nascondendo da me?>> dice incrociando le braccia osservandomi dall'alto, come un padre che becca suo figlio a combinare un guaio...<<Pff!>> dico facendo un gesto con la mano, <<Non mi stavo nascondendo da lei, e un...ehm una...>> dico pensando alla risposta, <<Un modo per sviluppare la vista.>> ed ecco che dico la prima cosa che mi viene, ma anche la più stupida...<<Sviluppare la vista?>> dicono entrambi, mentre io fisso prima l'una e poi l'altro...<<Si, sviluppare la vista...non guardate i programmi dei medici per documentarvi? È una tecnica molto diffusa.>> dico, <<Ora scusi, ma dobbiamo scappare.>> dico afferrando la mia amica e correndo via, sentendo ancora il suo sguardo su di me.

Siamo sulla via del ritorno, ed Amy non fa che ridere e prendermi in giro, <<Sviluppare la vista ahahahahahah!!>> dice scoppiando nuovamente a ridere, mentre la guardo di traverso...<<Uffaaa Amy.>> dico mettendo il broncio, <<Scusa, scusa Ley...>> dice asciugandosi le lacrime, <<Ma potevi sforzarti un po' di più per inventare una cavolata.>> dice, <<Siii ma beh, ecco...uffaaaa.>> dico piantando i piedi a terra come una bambina, <<Cosa avrei potuto inventare?>> dico scocciata, <<Sono stata presa alla sprovvista, e poi ero sottopressione...>> dico calciando un sassolino riprendendo a camminare piano, <<Mia cara...il problema è che quando c'è lui, il tuo cervello va in corto.>> dice seria, per poi fermarsi fuori la sua casa...<<Si, perché vorrei tanto prenderlo a schiaffi.>> dico, <<Ma si certo, continua a dirtelo. Ma negarlo non cambierà le cose Ley...>> dice, poi mi abbraccia...<<Ci vediamo.>> dice per poi entrare in casa.

Mi avvio a casa immersa nei miei pensieri...e rimpiango i giorni in cui non conoscevo neanche l'esistenza di Markus Schneider, quando possiamo definire la mia vita ancora normale.

Sono quasi arrivata, ma prima di poter girare per arrivare al pianerottolo di casa vedo lui. Il mio incubo. Schneider seduto sui gradini di casa mia, ed ora? Senza fare rumore mi abbasso, per poi nascondermi dietro a dei cespugli...cercando di squagliarmela.
<<Ti ho vista.>> dice, mentre continua a guardare per terra...sbuffo per poi alzarmi e tornare lì, mentre lui mi guarda con un sorrisetto...cos'hai da ridere razza di idiota? <<Cosa vuoi?>> chiedo seria incrociando le braccia, <<Niente...>> dice alzandosi per poi sistemarsi, <<Niente? Allora perché sei...>> chiedo, ma poi ricordo che siamo fuori casa mia, e che mio padre non deve assolutamente vederlo, altrimenti sarà la mia fine...e non sto scherzando.
<<Oh mio Diooo!!!>> urlo, <<Devi andartene.>> dico...per poi spingerlo via, <<Perché mai scusa?>> dice voltandosi verso di me...<<È una lunga storia, ti prego.>> lo supplico...<<No, non mi muovo da qui.>> dice, <<Markus...ti prego.>> dico ancora guardandomi intorno, <<Ho detto di no, non mi freghi con le tue bugie.>> dice serio, <<Marku...>> non finisco di parlare, che noto mia madre e mia sorella che ritornano <<Nonono.>> dico, per poi aprire in fretta la porta e tirarlo dentro...<<Sbrigati, sbrigati!!!>> urlo nel panico, facendolo entrare in camera mia. <<Siamo passati dal nasconderti dietro ai vassoi e i cespugli, al portarmi in camera tua...>> dice ironico osservando i miei peluche, <<Sta zitto!>> dico, togliendo le scarpe e mettendo la borsa al suo posto...mentre lui si distende sul mio letto prendendo una rivista che era lì vicino, per poi storcere il naso...<<Davvero leggi questa roba?>> dice disgustato, <<Per poi aprire il mio comodino...<<Puoi smetterla di ficcare il naso?!>> chiedo richiudendolo, <<Leeyla!!>> sento mia madre chiamarmi...per poi sentire qualcuno bussare alla porta, <<Vieni.>> dico sottovoce...nascondendolo dietro la porta.
Apro e mi ritrovo mia madre sorridente, <<Stavi dormendo?>> chiede, <<No, cioè leggevo...ma devo essermi addormentata.>> dico fingendo uno sbadiglio, mentre guardo Markus sott'occhio che sta per scoppiare a ridere... gli copro la bocca con la mano per evitare che mi faccia scoprire, <<Hai visto che caldo oggi?>> chiede mia madre, <<Si?>> chiedo...<<Già.>>dice, <<Ma perché hai la porta chiusa?>> chiede sospettosa...<<Io? Perché...>> dico pensando, <<Perché la stanza è tutta in disordine.>> dico, <<Oh beh...mi raccomando di rimetterla a posto prima di pranzo.>> dice serena, <<Certo.>> dico convinta...<<Ora vado a rilassarmi per fortuna.>> dice, per poi fare per andare via...<<Mamma?>> dico fermandola, <<Perché non vai a comprare quella torta di mele?>> chiedo speranzosa...<<Torta di mele? Ci sono già andata ovviamente.>> dice, <<Potresti prendere l'aceto o il vino...>> dico ancora, <<Leyla...ma cosa ti succede? Non abbiamo mai preso il vino.>> dice confusa, <<Va bene...>> dico arresa vedendola andare via.
Così richiudo la porta di camera mia per poi fissare Markus, che si rimette sul mio letto...<<Okay, niente panico.>> dico andando avanti e indietro per la stanza, <<Come faccio a farti uscire da qui?>> dico agitata mangiandomi le unghie, <<La finestra!!!>> dico avendo un lampo di genio, per poi correre alla finestra e aprirla...<<È perfetto!>> dico, mentre vengo raggiunta da lui che si affaccia...<<Scordatelo!>> dice serio, <<Daiii andiamo, sei un comandante!>> dico, <<Leyla...io sparo alla gente, non mi butto dalle finestre.>> dice serio, <<Oh beh, questa volta farai un eccezione.>> dico spingendolo, ma lui si volta...<<Ma si può sapere perché fai così?>> dice alzando la voce, <<Zitto!!!!>> dico nervosamente, <<Ho detto a mio padre che non ti avrei più rivisto, solo così mi ha permesso di restare.>> dico triste, sedendomi sul letto...<<Non si dicono le bugie.>> dice, <<Non era una bugia, non è colpa mia se sei ovunque come il prezzemolo!>> dico, <<Leyla, è questo paese ad essere piccolo.>> dice, <<Sembra ancora più piccolo...>> sussurro senza farmi sentire, <<Leyla vieni ad aiutarmi!!>> urla mia madre dalla cucina, <<Arrivooo!!!>> urlo a mia volta, <<Ti prego, non fare rumore.>> dico pregandolo, mentre lui fa segno di avere la bocca chiusa...così gli faccio un piccolo sorriso per poi andare da mia madre.

Dopo pranzo, aiuto mia madre a ripulire il tutto...per poi aiutare mio padre con il riparare una piccola altalena per mia sorella in giardino, ma getto sempre uno sguardo sulla finestra di camera mia... <<Tutto bene?>> mi chiede papà, <<Si...certo.>> rispondo, tenendo l'altalena...mentre mio padre usa il martello <<Così dovrebbe andare.>> dice facendomi segno di lasciarla, mentre Lucy corre felice per provare la sua nuova altalena.
<<Stasera credo che sarà una serata piacevole...>> dice osservando il cielo, <<Credo di si.>> dico facendo altrettanto...<<Stasera, credo proprio che quella di stasera sarà una bellissima serata per mangiare qui...tutti insieme.> dice fiero della sua idea, ma a momenti gli occhi mi escono fuori dalle orbite, <Ma che dici papà...sarà una serata orribile stasera, mangeremo in casa.>> dico disperata...<<Non essere ridicola Leyla.>> dice serio, avviandosi in casa...mentre io mi tiro uno schiaffo sulla fronte da sola, <<Cos'hai sorellona?>> mi chiede dondolando confusa, <<Niente piccola peste...>> dico scompigliandole i capelli, per poi correre dentro casa per recarmi in camera mia.
Entro e lo trovo nello stesso punto di prima, con l'unica differenza che ha slacciato di un paio di bottoni la camicia...<<Ben tornata!>> dice alzandosi e stiracchiandosi leggermente, <<Come fai ad essere così calmo?>> chiedo confusa, <<Ah si, certo...tanto sarò io quella a perdere la vita semmai dovessero scoprirti qui!>> dico, <<Nessuno, ucciderà nessuno!>> dice scocciato avvicinandosi alla finestra...<<Tuuu non capisci, dovrai restare qui fino quando i miei non andranno a letto.>> dico, <<Mio padre vuole mangiare fuori in giardino, che si dia il caso...si trova esattamente sotto la mia finestra.>> dico allarmata, per poi sedermi di peso sul letto.
Io volevo solo ritornare alla mia vita, <<Se mi avessi dato le spiegazioni che cercavo, dall'inizio...ora non saremo qui.>> dice serio, con nolochance poggiandosi alla mia scrivania...mentre io mi porto un cuscino sulla faccia soffocando un urlo di frustrazione.

Überquerte SchicksaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora