Capitolo 12

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PUNTO DI VISTA LEYLA
Sono quasi 2 ore che siamo chiusi qui...ed io sarei dovuta tornare a casa un'ora fa.
<<Signore per favore, un'ora fa sarei già dovuta essere a casa...>> dico, <<Prendi la chiave.>> dice poggiato alla parete di fianco alla porta <<Come faccio?>> chiedo ironica, <<Metta la mano nella tasca dei miei pantaloni signorina...>> dice con molta nonchalance.
<<Neanche morta!>> dico, <<Allora resteremo qui...>> dice <<AAAAAAAAAAAAH!>> lancio un urlo mentre lui inizia a mangiare delle noccioline seduto sulla scrivania...<<Sai, ho ancora quel bacio davanti agli occhi.>> dice mentre mi irrigidisco, <<Non so di quale bacio parla...>> fingo, mi guarda sott'occhio per poi scendere dalla scrivania e avvicinarsi, inizio ad indietreggiare... Finché mi ritrovo con le spalle al muro e lui a pochi centimetri da me...<<Se vuole glielo faccio ricordare...>> dice fissando le mie labbra, metto le mani in avanti per tenerlo lontano.
<<M-mi d-dia la chiave per favore...>> dico agitata, <<Prendila.>> dice mettendo le mani ai lati della mia testa...<<D-destra o sinistra?>> chiedo arresa, <<Non ricordo, prova a cercare...>> dice con un sorrisetto, con gli occhi chiusi metto la mano nella tasca destra e anche l'altra in quella sinistra ma spalanco gli occhi...<<Non c'è niente!!!>> dico, <<Oops forse l'ho spostata.>> dice facendo il finto colpevole, <<Lo sta facendo apposta vero?>> chiedo, <<Forse...>> dice.
<<Dove ha messo la chiave? Non mi dica nei pantaloni perché preferirei gettarmi dal 3 piano!>> dico, <<No, tranquilla...purtroppo non ci ho pensato.>> dice pensieroso, <<Perché mi ha fatto fare questo anche se sapeva che la chiave era altrove? E poi come ha fatto a toglierla senza che me ne accorgerssi??>> chiedo...<<Non sei stata attenta, e poi non mi sembra che ti dispiaccia molto.>> dice, lo guardo confusa per poi ricordarmi di avere ancora le mani nelle tasche...le tolgo di corsa diventando rossa. <<Peccato, mi ci stavo abituando.>> dice fingendosi triste avvicinandosi con il viso al mio, ma poi va tra l'orecchio e il collo...senza avvicinarsi ma sento il suo respiro, <<Mi piace il tuo profumo...>> dice piano, <<A-anche il suo e molto bello...>> dico sincera. <<Non metterlo più.>> dice serio, <<C-cosa?!>> chiedo confusa <<Questo.>> dice indicando il mio rossetto rosa sulle labbra...<<Perché?>> chiedo ancora ipnotizzata dal suo sguardo, <<È fastidioso.>> dice, riferendosi al bacio del giorno prima....<<E poi, stai meglio senza.>> dice, si avvicina quasi alle mie labbra ma quando penso che stia per baciarmi....<<Ti porto a casa.>> dice allontanandosi, resto paralizzata con le gambe che mi tremano.
Afferra la sua giacca indossandola, per poi prendere la chiave dal taschino interno...<<Vieni.>> dice prendendo la mia mano, che messa in confronto alla sua e minuscola.
Arrivati giù casa mia, <<Grazie per il passaggio!>> dico scendendo di corsa, ma lui mi segue... <<Dove va?>> chiedo, ma non risponde continua ad avanzare fin quando arriva fuori casa mia, oddio l'ansia inizia a salire cosa vuole fare?!?!
Apro la porta con mano tremate, <<Dove diavolo sei stata?>> urla mio padre, ma non appena vede Schneider resta confuso...<<Ho trattenuto io sua figlia...era a casa mia, le ho chiesto di prepararmi da mangiare dopo le pulizie. Dato che la mia cuoca non potrà venire per un po'.>> mente, <<Ah...beh tesoro avresti  potuto avvisare che avresti  lavorato.>> dice mio padre severo, <<Lo so papà scusa, ma credevo di sbrigarmi in tempo.>> dico mortificata...<<Bene, signori, signorina ci vediamo domani mattina alle 8. Puntuali, odio i ritardatari.>> dice voltandosi, ma prima di andare via mi fa un occhiolino.
Mi ha salvata dalla furia omicidia dei miei.
Il giorno dopo, mi sono svegliata un po' prima del previsto...dato che alle 8 devo essere a lavoro.
Già, di nuovo...non so ancora perché mi abbia assunta.
Comunque ho deciso di fare colazione con calma, quindi mi sono svegliata prima, mi siedo e comincio a guardare la tavola piena di cose buone da mangiare...inizio a riempire il piatto, so che non si vede ma mi piace un botto mangiare.
I miei dicono sempre poverino l'uomo che ti sposerà...ma cosa ci posso fare se ho sempre fame?... <<Tesoro abbiamo abbastanza scorte di cibo nella dispensa?>> mi prende in giro mio padre leggendo il giornale, <<Ma che divertente...>> dico ironica, mentre mia madre se la ride...<<Si può sapere? Da piccola dicevate di mangiare tutto, e adesso vi lamentate?>> dico mentre sto per addentare questa meraviglia di cornetto...fatto sul momento da me ovviamente.
Ma il suono della porta interrompe la magia, mio padre mi lancia un'occhiata come per dire "Apri.", <<Ma papà sono Impegnata.>> dico indicando il cornetto, ma mi lancia uno dei suoi sguardi...così arresa, mi  alzo e vado ad aprire. <<Spero sia qualcosa di veramente importante. Per avermi fatto interrompere il mio corn... >> dico, ma non termino la frase perché mi ritrovo Schneider davanti in tutto il suo splendore... Splendore?? Ecco, vedete perché devo mangiare? Altrimenti dico tante ca@@ate.
<<Cosa vuole?>> dico arrabbiata con una mano sulla porta, mentre con l'altra tengo il mio cornetto...<<Buongiorno anche a te!>> dice entrando e rubando il MIO cornetto, <<Ma prego.>> sussurro ironica chiudendo la porta alle mie spalle.
<<Buongiorno signori, sono venuto per prendere sua figlia!>> dice mangiando il cornetto, <<Che succede? Cos'hai combinato?>> chiede papà squadrandomi, <<Niente papà. Perché pensi sempre che abbia fatto qualcosa?>> chiedo, <<Niente signori, ma mi trovavo nei dintorni e sono venuto...cosi le dirò le nuove regole di casa.>> dice terminando il cornetto. <<Beh allora...>> dice mio padre, ma io lo precedo...<<Non posso.>> dico, <<Perché?>> chiede Schneider <<Io...devo andare in farmacia.>> dico di punto in bianco, <<Vero mamma?>> chiedo sorridendo...<<In realtà te l'ho chiesto la settimana scorsa.>> dice ridendo, <<Tranquilla, può andarci tuo padre.>> dice mamma, <<Beh...devo portare Lucy a quel corso estivo.>> dico soddisfatta, <<Posso portarcela io.>> dice mia madre mentre il mio sorriso si spegne...<<Oops>> dice Schneider, sventolandomi il mio elastico davanti.
Arrabbiata dico <<Vado a mettere le scarpe.>> scannendo bene le parole, per poi correre di sopra... Do una sistemata ai miei capelli e scendo, <<Ecco.>> dico <<Signori è stato un piacere!>> dice alzandosi, bevendo l'ultimo sorso di caffè <<Muoviti...>> sussurro per non farmi sentire dai miei, dandogli una leggera spinta. <<Tesoro, ci vuole ben altro per spostarmi...>> dice, <<Mamma io vado.>> dico ignorandolo...<<A stasera!>> dice mia madre guardandoci in modo strano, così dopo aver salutato usciamo.

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