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FESTA.
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"SAN. Dove straminchia eri finito?" chiese Wooyoung, alzandosi da terra velocemente e guardando il ragazzo che aveva di fronte. Sembrava tranquillo, come se non fosse successo nulla di che. Aveva i capelli umidi, segno che aveva fatto una doccia relativamente da poco. Indosso non aveva l'uniforme, bensì una normale t-shirt nera e un jeans dritto.

San alzò un sopracciglio, guardandolo a sua volta. "Cosa, ti sei preoccupato per me?" chiese avvicinandosi a lui con un sorriso falso. Wooyoung potè percepire del sarcasmo nella sua voce e quell'espressione gli stava dando i nervi.

Idiota. pensò.

"Stai bene?" chiese Wooyoung.

San sbuffò una risata amara, di quelle che quando se ne sentiva una, se ne poteva cogliere tutta la frustrazione. "Smettila di far finta che ti interessi qualcosa." disse gesticolando ampliamente con le braccia. Non gli piaceva essere preso in giro, men che meno da Wooyoung.

Lo guardò intensamente, Wooyoung. Sembrava davvero triste San in quel momento. Si chiese cosa avesse. "Pensi sul serio che faccia finta?" chiese.

San annuì "Come tutti. Tutti fingono di preoccuparsi per fare quelli buoni ma la realtà dei fatti è che a nessuno fotte nulla di nessuno. A me in primis non fotte nulla di te, perche a te dovrebbe?" sputò quasi fosse veleno. Di nuovo, nella sua voce Wooyoung colse della tristezza ma più che tristezza, quella sembrava essere più stanchezza.

Perché io sono una brava persona.. gli venne da rispondere a Wooyoung. Ma sapeva che sotto sotto anche San lo era, sotto quella corazza da perfetto stronzo c'era una persona buona, ne era sicuro.

"Sei sparito per due giorni senza dare notizie a nesssuno, pensavo, anzi, pensavamo tutti che ti fosse successo qualcosa, idiota!" gli inveì contro Wooyoung.

San gli si avvicinò, arrivando a pochi centimetri dal suo naso. Gli studenti attorno a loro a quel punto si fermarono a guardarli e un grande silenzio piombò all'improvviso nel corridoio "Richiamami così e ti faccio volare dal quarto piano, mi hai sentito Jung Wooyoung?" sibilò.

Wooyoung per un attimo si immerse nel suo sguardo, quello sguardo tagliente che avrebbe ferito chiunque ci si fosse perso e si avvicinò a sua volta fronteggiandolo per bene e guardandolo dritto negli occhi "E poi dopo che mi avrai volato di sotto, chi bacerai, Choi San?" chiese, con fare quasi provocatorio. Quella provocazione però gli costò perché San lo aveva spinto e se ne era andato.

Un ghigno apparve sul volto di Wooyoung mentre lo osservava andare via, se San si comportava da stronzo, perché lui non poteva fare altrettanto? Si preoccupava per lui, certo, però era stanco di essere sempre insultato e trattato male da San.

Occhio per occhio, Choi San.

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Una volta tornato in camera San si buttò sul letto, sospirando scocciato. La stanza era vuota e si chiese per un attimo dove fosse finito Seonghwa. Da quando gli aveva chiesto di diventare amico di Hongjoong sembrava che avesse preso l'incarico forse un po' troppo seriamente.

Ma non aveva tempo per pensare a lui e a ciò che faceva con Hongjoong, la sua mente era occupata da altro e questo altro era niente popò di meno che Jung Wooyoung e ciò che gli aveva detto poco prima. E poi dopo che mi avrai volato, chi bacerai, Choi San? Il modo in cui lo aveva detto, il modo in cui lo aveva provocato, aveva fatto scattare qualcosa in lui che già stava nascendo da molto tempo ma che ancora San non voleva ammettere.

Erano anni che lo conosceva ed erano anni che Jung Wooyoung gli era entrato nella mente come una turbina. Fin dal primo istante, San aveva provato un certo interesse ma la fazione, fin dalle proprie origini, era più importante per lui. Per tutto quel tempo San aveva tramutato in odio tutto ciò che riguardava Wooyoung ma, adesso, non poteva più. Non poteva continuare a reprimerlo perché stava perdendo il controllo.

Rivals {Woosan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora