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WAKE UP!
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San aveva passato tutta la notte sveglio in ospedale. Wooyoung era ancora dormiente sul letto. I capelli erano sparsi sul cuscino, la canula dell'ossigeno al naso e gli occhi contornati di grigio. Non aveva una bellissima cera ma San lo trovava sempre meraviglioso.

"Sei sempre così bello.." mormorò accarezzandogli dolcemente i ciuffetti che gli ricadevano sulla fronte. Se ne stava seduto al suo fianco, a tenergli la mano e parlargli. L'infermiera gli aveva consigliato di farlo perché le persone in coma potevano sentire gli stimoli esterni ma San aveva il terrore che il ragazzo potesse non risvegliarsi.

"Ti prego, piccolo mio, resisti e non lasciarmi.." mormorò. Ripeteva spesso quelle parole, cercando ogni volta di non piangere.

Si sentiva così sfortunato, San. Prima il destino aveva deciso di portargli via suo padre, poi gli stava portando via Wooyoung. Perché gli venivano portate via le persone che amava di più? Perché non poteva stare in pace ed essere, almeno per una volta, felice? Non aveva anche lui il diritto alla felicità?

"Non lasciarmi anche tu, ora che ho capito veramente cosa significa amare qualcuno, ti prego Wooyoung non mi lasciare.." mormorò portando una delle sue mani alle proprie labbra e ne baciò il torso. "Posso sopportare il fatto che tu sarai in un'altra città ma non sopporto di vederti qui e non sopporterei se ti perdessi Wooyoung quindi ti prego resta con me non lasciarmi."

Non aveva dormito molto, quella notte, quindi al mattino l'infermiera incaricata di cambiare le medicine di Wooyoung, lo trovò dormiente con la testa poggiata sulle sue gambe e la mano che ancora stringeva la sua. La donna, una volta cambiate le flebo, si avvicinò a San e gli scosse una spalla. San aprì gli occhi e si alzò di scatto, guardando la donna che aveva di fianco. La riconobbe: era Solji.

"Vieni, ti offro un caffè." disse lei con un sorriso poco prima di uscire dalla stanza.

Al bar dell'ospedale, San e Solji erano seduti ad un tavolino.

"Non te lo ho mai chiesto ma ho questa curiosità perché sei stato l'unico che ho visto qui fino ad ora. Sei un parente di Wooyoung?" chiese lei.

San scosse la testa "Anche se al momento potrei essere ciò che più gli si avvicina. Sono il suo ragazzo." rispose.

Non si era mai etichettato con quelle parole Sono il suo ragazzo oppure Wooyoung è il mio ragazzo. Suonava molto bene, doveva essere sincero.

"Devi amarlo davvero molto, sai, Wooyoung sembra essere cosi carino." ammise Solji e San annuì.

"Wooyoung è la persona migliore che si possa avere nella vita. Sa.. lui ed io all'inizio non andavamo d'accordo, erano più le volte in cui litigavamo o ci mandavamo a quel paese che le volte in cui parlavamo pacificamente. Purtroppo la nostra scuola è basata sulla competizione e non tutti, me compreso, riescono a separare la competizione dalle relazioni personali. Non ce lo ha mai insegnato nessuno mentre Wooyoung invece lo aveva sempre saputo fare." disse lui mentre la donna lo ascoltava con interesse. "Lui per me, anche se non lo dava troppo a vedere, c'era sempre. Ora è il mio turno quindi, la prego, fate di tutto purché si svegli perché io senza di lui non so cosa fare."

Solji accennò un sorriso, prendendogli la mano "Faremo qualsiasi cosa sarà in nostro potere per far sì che Wooyoung stia bene ma tu ora devi tornare a scuola, farti una doccia, riposarti e mangiare qualcosa. Ieri sei stato qui tutto il giorno non hai mangiato nulla. Fallo per Wooyoung, ok?"

San scosse la testa, ritirando la mano dalla sua stretta "Mi dispiace ma fino a che Wooyoung non si sveglia, io non me ne andrò. La ringrazio per il caffè e per la chiacchierata ma Wooyoung è qui, non a scuola. Ed è solo, ha bisogno di me." disse.

Rivals {Woosan}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora