𝙻𝚘𝚘𝚔 𝚑𝚘𝚠 𝚝𝚑𝚎𝚢 𝚜𝚑𝚒𝚗𝚎 𝚏𝚘𝚛 𝚢𝚘𝚞

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↳✦ tw: abusi sessuali

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Quando impari a fingere che tutto sia ancora sotto controllo, è facile riuscire a perdere il senno per colpa degli imprevisti.

Devi ricontrollare ogni piano, cercare vie d'uscite per evitare l'irreparabile, sapendo perfettamente che nulla tornerà come prima.

È come fare affari al porto, se tu hai il coltello dalla parte del manico, non hai da temere che qualcuno ti possa puntare la pistola addosso. Sei il vincitore, chi guadagnerà di più appena uscito da quelle quattro mura opprimenti, che varcherà le soglie del distretto con l'ennesimo trofeo da appendere nella vetrata dell'ufficio.

Sono sempre stato bravo a scendere a compromessi.

Ho ucciso tante persone, guardato chi mi elogiava per il mio sangue freddo.

Non sono mai stato come Atsumu, io calcolo qualsiasi possibilità, non mi lascio andare a qualche sentimentalismo come la pietà. Io prendo la pistola, sparo e chiudo la porta alle spalle, con i miei scagnozzi che mi ripetono quanto sia stato efficiente, che mia madre sarebbe così fiera di me.

Ma a me, tutto ha sempre fatto schifo.

Respiro quest'aria di morte, annaspo verso l'alto sapendo di non poter sopravvivere.

È come macchiarsi l'anima, ascendere all'infero in anticipo. Le fiamme ti divorano, ma non senti nulla. Sei impenetrabile, una maschera di ferro dietro a cui può nasconderti con estrema facilità.

Ho finto così tante volte, che quando ho incontrato gli occhi di Rin, è stato come liberarsi di un peso sul petto.

Rin è una mano tesa nell'ombra, la forza di gravità che ti tiene in piedi sulla terra.

È il color del bosco, del muschio nella raduna.

È il profumo delle more che raccogli e che mangi davanti all'albero, con una spensieratezza che non ricordavi di avere.

Le sue mani scorrono dietro al mio collo, lungo la schiena e mi attirano verso di sé. Apre le labbra, mugugna qualcosa contro la mia bocca che assomiglia al mio nome, fa scivolare la gamba sopra al cavallo dei miei pantaloni al contatto delle mie dita che accarezzano i suoi fianchi.

Alza la testa, in cerca di aria, la mia bocca percorre con la lingua una traccia invisibile lungo al suo collo arrossato. C'è qualche succhiotto sparso qua e là, dei morsi non troppo evidenti, gocce di sudore che si mescolano con la saliva. Le dita sono piccole, si incastrano nei miei capelli per scorrere fin dietro la nuca, quando spingo il mio bacino contro le sue gambe schiuse intorno la mia schiena.

Geme piano, socchiude gli occhi.

È una visione ad occhi aperti, un sogno che si avvera.

Dal primo momento, da quando...

Non è stupido, no?

Mi sono innamorato della persona sbagliato. Ho... aspettato che potesse cambiare qualcosa, nonostante sapessi del suo destino.

Ho cercato di migliorare, di non essere quella maschera di ferro che indosso da due anni.

E adesso, lo so. Adesso, è chiaro che non sia stato tutto frutto della mia testa.

Mi desidera, mi vuole.

Dimmelo, Rintaro.

Dimmi che non mi sto sbagliando, che non ho preso un granchio.

Ne valgo la pena, per te?

Moriresti per me?

Mi sporgo verso al suo viso, lo bacio piano. Ogni centimetro, ogni sorriso che si estende sulle sue labbra, la risata inconfondibile che si fonde con me.

☽ 𝗳𝗼𝘅𝘆 ᵒˢᵃˢᵘⁿᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora