𝙴𝚟𝚎𝚛𝚢𝚋𝚘𝚍𝚢 𝚠𝚊𝚗𝚝𝚜 𝚝𝚘 𝚋𝚎 𝚖𝚢 𝚎𝚗𝚎𝚖𝚢

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I raggi del sole spuntano lentamente da dietro la cassa di legno da cui esce Atsumu, con la pistola nella mano, quando il corpo si accascia di pancia a terra con un tonfo.

Il sangue scorre lentamente verso di me.

Indietreggio di un passo, di fianco a Kita che si appoggia a braccia conserte contro una colonna di ferro.

Il porto è deserto, anche se è appena spuntata l'alba. Oggi non ci sarà alcun scambio, ogni distretto era a conoscenza di ciò che sarebbe successo, è chiaro che nessuno voglia entrare negli affari altrui, ragion per cui non ci si azzarda a violare le regole.

I distretti si parano le spalle a vicenda, lo sanno tutti. Persino i traditori.

Lancio un'occhiata a Kita.

«Era quello che aveva tradito il Nekoma anni fa?»

«Si, il pezzo di merda che ha venduto Morisuke Yaku a Satori.» Confermo sottovoce.

Atsumu si china sulle ginocchia davanti al corpo, con la punta della pistola gli gira il viso verso destra, rivolto verso al sole che copre con le spalle.

Accenna un lieve sorriso, mi guarda dal basso.

«Peccato, era carino.»

Alzo un sopracciglio.

«Sei sempre il solito, 'Tsumu.» Borbotto piano, prima di scoppiare a ridere di getto. «L'hai appena ucciso con un colpo di pistola, dopo che l'abbiamo pestato a sangue e ti metti ad evidenziare quanto fosse carino? Vuoi anche scopartelo, eh? Ammettilo, sei un necrofilo.»

Kita accenna un sorriso.

«Potrei fratello, si.» Aggiunge, e poi ride. «Non mi faccio una scopata decente da una vita, cazzo.»

«Atsumu Miya che non scopa... che gran perdita per Tokyo.»

«E per i distretti, Kita.»

Atsumu ci lancia un'occhiataccia.

Estraggo fuori il telefono dalla tasca, la sveglia suona sullo schermo. La spegno veloce, prima di notare lo sguardo perplesso dei due davanti a me.

«Che c'è?»

«Hai la sveglia presto, non è da te.»

«Io e Rin facciamo sempre colazione assieme prima che vengo al distretto, ma oggi mi avete trascinato qui.»

«Ah, giusto. Il tuo amore fa colazione da solo.» Ribatte Atsumu, che cerca di non ridacchiare, ma con scarso successo, mentre si posiziona con il braccio contro le casse di legno al suo fianco. «Sei diventato il suo cuoco personale, oltre che il suo cazzo quotidiano.»

Atsumu non potrebbe mai essere premiato come Miss Eleganza dell'anno, per questo non mi sorprende che cerca di mettermi in imbarazzo in tutti i modi. Sa dove andare a parare, per quanto non ha avuto modo di vedermi incollato a Rin, è perfettamente consapevole che con lui al mio fianco non sono più lo stesso.

Kita dice che sembro felice, ma io lo sono.

Rin mi rende felice, fa sembrare meno schifosa questa vita del cazzo.

Anche con le mie mani...

Le guardo per qualche secondo, le ripongo dentro le tasche del pantalone nero.

Sono coperto di sangue sui vestiti, sulle mani... sono sporco dentro. Non ha senso lavarsi, non è abbastanza per scacciare via i sensi di colpa, neanche sapendo che Tetsuro Kuroo mi aveva ordinato di uccidere questo pezzo di merda per il bene dei distretti, per il passato.

☽ 𝗳𝗼𝘅𝘆 ᵒˢᵃˢᵘⁿᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora